sabato 13 maggio 2017

Non-Haiku / Noterelle un po' critiche 6 (con Antonio de Curtis / Totò).


Questo Frammento poetico potrebbe essere un haiku. Ma non lo è. Esprime un sentimento esistenziale del tutto nostrano. E quando dico nostrano, intendo di verace spirito italico. Chi conosce un po' di storia letteraria e di costume della MadrePatria lo capirà. Non occorre, quindi, che io citi l'italicum acetum di veneranda memoria, gli autori comico-parodici del Medioevo toscano o l'eroicomico poema seicentesco La secchia rapita di Alessandro Tassoni. Noi Italiani possediamo una genetica vena mordace che ci fa ridere e lacrimare assieme.
Niente haiku, pertanto, per raccontare in succinto la singolare unicità di Antonio de Curtis / Totò (quale giapponese potrebbe ispirarglisi e scriverne?). Solo un Frammento di tre versi per diciassette sillabe con punto fermo finale e senza trattino. Un Non-Haiku.

Antonio de Curtis, in arte Totò.
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Profilo inciso
nell'arco buffamaro
di gioia e pianto.












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