Microconflagrazioni per reimpostare
il nostro tutto. Piccoli spostamenti di materia
che ci proiettino al di là del grumo epigrafato
quando ci fu l'arrivo, la caduta gravitazionale
da dove ci confezionammo come accumuli.
Ricordo lo scoppio della nascita.
Lo scoppio e poi più nulla.
Era iniziato il Vuoto mio particolare.
Da: Irene Navarra, Dentro, Luglio Editore, 2013, pag. 35.
Ipsa modum porro sibi rerum summa parare
ne possit, natura tenet, quae corpus inani
et quod inane autem est finiri corpore cogit,
ut sic alternis infinita omnia reddat,
aut etiam alterutrum, nisi terminet alterum eorum,
simplice natura patet tamen immoderatum.
Tito Lucrezio Caro, De rerum natura, Liber primus, 1008 - 1013.
Che poi tutto l'insieme delle cose possa porre a se stesso
un limite, lo impedisce la natura; la quale costringe la materia
a essere limitata dal vuoto, e il vuoto a essere limitato
dalla materia, per rendere così con la loro alternanza privo di limite
il tutto, oppure l'uno dei due, se l'altro non vi ponga un confine,
con la semplice sua natura potrebbe estendersi senza misura.
Libero adattamento dal latino di Irene Navarra.
Ovvero: se il vuoto non limita il pieno, e viceversa, ciascuna delle due grandi componenti dell'Universo potrebbe conquistarsi l'intero essere con la propria essenza, non alternata quindi a quella assente che, com'è ovvio, scomparirebbe.