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venerdì 21 aprile 2023

Critica sociale / Jj4 e la brutalità bestiale che non è la sua (con Dante Alighieri).


    Considerate la vostra semenza:
    fatti non foste a viver come bruti,
    Ma per seguir virtute e canoscenza.

Dante Alighieri, La Divina Commedia, Inferno, XXVI, vv. 118 - 121.


Foto di Oleksandr Pidvalnyi da Pexels.


    Bene. L'ho formulato il pensiero.
    Nettamente.
    Con la famosa terzina che Dante Alighieri fa pronunciare al suo Ulisse nell'arringa ai compagni per convincerli a continuare il viaggio. Non servirebbero altre parole se l'uditorio fosse percettivo. Ma, dato che credo sia poca la comprensione da parte di alcuni (politici, intendo, amministratori e varia umanità tralignante dalla via della ricerca saggia), lo dichiaro:
    chi vuole abbattere Jj4, si macchia di brutalità bestiale;
    chi ne ha firmato l'uccisione, non segue né virtutecanoscenza. E non ha percezione del Limite. Intraprende, quindi, un folle volo (ibidem, v. 125: 'de remi facemmo ali al folle volo). Contro Natura, in questo caso.
    Alla faccia, dunque, di ogni insegnamento.

    Evolversi, crescere, capire, 
    Rispettare.
    Rispettare.
    Rispettare.
    Affrontare le sfide, dunque, senza manipolazione radicale.

    In Ucraina deportano i bambini.
    In Italia deportano le madri orse.
    Chi più ne ha, più ne metta di aberrazioni.
    E la chiudo qua.

    Questo post è l'epilogo del precedente dedicato a Jj4, in cui si ricordava anche la  tragica morte del giovane Andrea Papi, forse troppo confidente, ma forse anche vittima di malinformazione personale e generica, unita a malasorveglianza della fauna selvatica potenzialmente pericolosa.
    I due genitori, pur straziati dalla perdita, hanno dimostrato di saper seguire virtute e canoscenza, facendo propri i dettami di un corretto, razionale e culturalmente evoluto modo di pensare.
    Malgrado l'atroce dolore della perdita del figlio.
    Tanto di cappello.

Per leggere le dichiarazione di Carlo Papi, padre del ragazzo di cui sopra, clicca Qui. Si aprirà la pagina dedicata di fanpage.it.

giovedì 20 aprile 2023

Critica sociale / Se sono orsi, li uccidiamo. Se sono umani?


Foto di David Selbert da Pexels.


    La vicenda di Jj4 mi ha sconvolto la vita. Nel senso che non voglio più ascoltare né vedere servizi giornalistici dedicati. Ho gia sentito abbastanza. Seguo, invece ormai, tutto ciò che la LAV, LNDC Animal Protection e altre Associazioni indicano. Che è quanto va comunicando anche Andrea Cisternino di Rifugio Italia Kj2 sul suo profilo FB. Lui scrive, infatti: "La Natura deve essere rispettata. Quando vai a casa di orsi, lupi o altri animali selvatici, ricordati che è CASA LORO non TUA".
    Ecco. La Summa è questa. Rispetto. Ci vuole Rispetto.
    Quelle due creature, entrate nella trappola prima della madre, mi si sono infisse nella mente e nel cuore come un'immagine dolorosa che fatico a scacciare. E mi chiedo: perché non prendere anche i cuccioli per rilasciare poi tutti e quattro in un luogo protetto?
    Lei adesso è detenuta al Casteller.
    Detenuta.
    I suoi cuccioli vagano senza protezione alcuna.
    A che pro?
    Guardo il mio Setter Pippo che è vissuto per nove, dico nove, anni in una gabbia da riproduzione di un maledetto allevamento della mia regione e mi si stringe il cuore.
    Quanto può l'umano, nessun altra creatura potrebbe.

    La morte del giovane rappresenta, di sicuro, il fallimento di un programma di ripopolamento con plantigradi dei nostri boschi, avviato e non perfezionato secondo canoni di sicurezza per l'uomo e gli animali stessi.
    La morte del giovane è una tragedia.
    Tuttavia: perché causar
ne un'altra con un'uccisione inutile? Jj4 ha seguito solo il suo istinto, e ha reagito a uno stimolo percepito come pericolo, probabilmente per la sua prole.
    Se il mio Pippo avesse staccato, a ragione aggiungo io, la mano di chi lo possedeva come un oggetto, probabilmente, sarebbe stato ucciso. Qualcuno avrebbe potuto prendere le sue parti? Non credo. Perché tutto si sarebbe consumato in un luogo inaccessibile alle verifiche della giustizia. Per quanto gli animali abbiano conquistato il posto corretto nella Costituzione, non esiste ancora una tutela adeguata.
    Di loro si continua a fare a piacimento.
    Una vera vergogna.
    Sì.
    La morte, dunque, è il destino a cui avviamo spesso quegli esemplari della fauna, selvaggia e non, che si allontanano dalle nostre mappe di pensiero, costruite a tavolino e senza alcuna vera cognizione dei caratteri peculiari e
 delle sacrosante esigenze di ogni singola specie.
    Pippo sta sopravvivendo grazie a continue e dispendiose cure. Ma se fosse capitato in mani diverse, meno amorevoli? Se ne sarebbe andato tra sofferenze indicibili.
    Non c'è un supporto legale sufficiente.

    Sono molto triste.
    Di tristezza, però, non si muore.
    Sopravviverò, comunque.
    Ma Lei, che ha la libertà nel sangue, 
come reagirà a quest'assurda prigionia determinata da chissà quali ragioni di fondo?
    Non oso pensare al suo Calvario.
    E non è che la morte dell'orsa Danica, avvenuta nel 2014 in modo assurdo per il colpo anestetico infertole, non è che la sua morte ci abbia già temprati, preparandoci a soluzioni finali di comodo.
    Anzi!
    Ci ha affilato le unghie.
    Ha insegnato alle persone di buon sentire, che la sfiducia nelle istituzioni e in chi dovrebbe avere la corretta competenza di settore, è necessario sia leitmotiv di un agire consapevole nell'ostacolare decisioni superficiali e pericolose.

    Speriamo bene per Jj4 e i suoi cuccioli.
    Speriamo bene anche per Mj5 ed M62 sul cui capo pende una condanna a morte.
    Noi persone di senno ce la metteremo tutta.

Link di interesse fondamentale per la causa degli orsi.