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lunedì 4 agosto 2014

Poesia / Dentro - Sovrimpressione epica 1.


Siamo nella silloge centrale del mio Dentro. Quando realizzo la sconfitta e immagino il mio destino.

Irene Navarra, Nuovi Indizi / Sovrimpressione epica 2, Disegno grafico, 2013.
E finirò appesa al chiodo.
Cappotto vecchio smesso
zeppo di ragnatele e buchi
dai bordi netti sfarinati d’oro.

Dentro quel panno informe
mi fingo il busto eretto,
le braccia affusolate,
il ventre piatto.
Un soffio ridanciano
gonfia la gracile penombra
delle trame/polvere.

          La porporina tossica ricopre il Sacro Graal 
          e Galahad ritorna ad affacciarsi gobbo
          dalla coppa tutta ormai bevuta.

Da Dentro, Luglio Editore, 2013, p. 77.

La meta per chi vive è un involucro consumato dal tempo in cui resta qualche segno di noi, profumo o polvere che sia. Le cose parlano. Forse soffrono per la nostra assenza.
Voglio indagare. Così ho veramente appeso un cappotto vecchio in un angolo buio della mia casa.
Ritorno spesso a lui come in pellegrinaggio. E ricordo. E mi fingo la bella forma del passato.
Fingo coscientemente.
Penso che quando morirò mi ci infilerò dentro e proverò ad adattarmi ritagliandomi uno spazio tra cuciture lise e polverino dorato di tarme. Fatta di niente in un tessuto di velina. Per tramandarmi ironica al popolo delle celle minime della sostanza eterea.

Qui per leggere Sovrimpressione epica 2.
Qui per saperne di più su Dentro.