Essere.
Sé e Altro da sé.
Contemporaneamente.
E coglierlo
quest'Attimo di rapimento estremo.
Cogliere il suo cuore prodigioso
che batte sempre più sonoro.
E dilatato.
Come fosse eterno.
Sentire nei polmoni
il refrigerio di un Respiro
che è dell'Universo
mentre si fa tuo.
Perché da quel Respiro inestinguibile
viene la Vita di ogni Anima immortale.
E il Tutto.
Irene Navarra, Dentro il respiro dell'Universo, Fotografia e Grafica, 2 ottobre 2020. |
Nel nido di piante dal fogliame ancora folto e impreziosito da qualche tardivo grappolo di fiori, il Tempo si inviluppa orizzontale e la Parola fiata appena un gioco di suggestioni e voli.
Sommessamente.
Sì, la Parola ha vita propria quando la lasci fare.
Tronco, Foglie, Verde, Fiori, Aria, Vento sono - Parole e Concetti - nella Visione che mi attrae e si dipana come fosse vera.
Me ne sto immobile davanti a questo trionfo di natura - quasi di statua il corpo - mentre la mia sostanza eterea si abbandona a percezioni nuove. Così mi arrampico lungo un tronco liscio come se camminassi sul sentiero che mi porta dalla campagna a casa, poi mi siedo su un ramo e allungo una mano per toccare Foglie dalla buona voce frusciante, mi vesto del loro Verde mentre la pelle si screzia in venature iridate e vibro di coccole rosa e Fiori effimeri al Vento che mi scorre donandomi un unico respiro lungo d'Aria limpida.
Sono - lo so, lo sento - umile fibra dell'Istante.
Come un'allegoria, questo girovagare solitario della mente in sottile esperimento.
Sensi slacciati, i miei.
E pensieri condensati nell'Incanto.
Perennemente presenti.
All'Infinito.
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