martedì 21 marzo 2023

Poesia / Minimondi (Ophelia).



Dal Libro Minimondi di Irene Navarra e Silvia Valenti (Luglio Editore, 2017).


Silvia Valenti, Ophelia, Acquerello, 2012.

Ophelia (Con William Shakespeare e John Everett Millais)

In trasparenza nel ruscello
l’incredulo passare della vita
che diventa morte
sapendo di ranuncoli e orchidee.
Serti scomposti dalle mani
livide del salice piegato
sul suo viso.

E il canto
poco dopo spento.


C’è un salice che cresce storto sul ruscello
e specchia le sue foglie canute nella corrente di vetro;
Lì ella fece fantastiche ghirlande, di ranuncoli,
ortiche , margherite, e di quei lunghi fiori purpurei
a cui gli osceni pastori danno un nome più volgare, 
ma le nostre caste fanciulle chiamano dita di morto. 
Lì, sui rami spioventi arrampicandosi ad appendere
le sue coroncine, un maligno ramoscello si spezzò,
e giù caddero i suoi fioriti trofei e lei stessa
nel piangente ruscello. Le sue vesti si allargarono
e come una sirena per un poco la tennero su, 
e in quel mentre cantava passi di vecchie canzoni
come una inconsapevole della sua ora disperata,
o come una creatura nata e cresciuta 
in quell'elemento. Ma non poteva durare a lungo,
e infine i suoi vestiti,  pesanti di quanto avevano bevuto
trassero la povera infelice dal suo melodioso canto
alla fangosa morte.

William Shakespeare, Amleto, atto IV, scena 7, traduzione di Alessandro Serpieri.

Se vuoi ammirare il dipinto dedicato di John Everett Millais, clicca Qui

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