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| P-Irene Navarra, Verso l'orizzonte, AIArt e GraphicArt, 14 Maggio 2024. |
E camminare
assorta nell'azzurro di monti,
colline, di convalli dove il fiume
ha tatuato la sua storia
di alghe e rune misteriose.
Gli abiti, intanto, le braccia, il corpo tutto
hanno assorbito le spezie sapide
di questa Terra un tempo benedetta.
Che Lei vuole lasciare
perché ritorni intatto il suo profilo
di Grande Madre scaturita
dalle viscere del suolo,
sbozzata con le selci ataviche
che l'hanno resa così bella.
Ci sarà un luogo immacolato
oltre l'inverno delle cose,
un luogo di infinita Luce
e perenni linfe pure.
Là sostare.
Chiudere gli occhi e poi fiatare piano
per riforgiare nuove immagini di sé
senza nessun tocco di male.
Solo elementi naturali:
Betulla che si flette nella Bora
scudisciando nubi,
Salice che scrive l'acqua dell'Isonzo,
fiori opulenti di Sambuco
lungo i tratturi delle sponde,
Gelsi dai frutti generosi.
E cielo, campi, massi erratici
che sono trampolino per i tuffi
e le nuotate giovani
nel ribollire di profondi gorghi.
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Tutto in Lei, cromatica creatura
contesta di pigmenti cellulari.