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domenica 5 maggio 2024

Poesia / Cronaca: Destino.


 
Irene Navarra, La nascita del papavero, AIArt, 5 Maggio 2024.

Si slaccia i veli. Lentamente.
Rossi veli delicati
nascenti dal bocciolo in mare d'erba.
Umile in tanta rigogliosa gloria.
Come se abbandonasse
un sonno indotto per catartica illusione.
Il mondo accoglie il suo spiegarsi
vibrante al vento della luce.
Avere l'espansione alle infinite cose
e poi morire sul suo stelo solitario
raccolto ai lati di un tratturo,
falciato assieme al fieno impallidito,
oppure calpestato con indifferenza,
questo è il destino.
Ma intanto per un po' trionfa
e libera i suoi petali,
il papavero.

Irene Navarra, Fiori di velo, AIArt e GraphicArt, 5 Maggio 2024.


sabato 4 maggio 2024

Poesia / Cronaca: Il Diluvio ancora (Del Sublime).


Meditando sul concetto di Sublime (Pseudo Longino - Περὶ Ὕψους).
Ovvero:
"... per quali vie si possono sollevare le anime nostre a quella certa altezza»,
indagando sulle sue fonti.


P_Irene Navarra, Le nubi avanzano, AIArt e GraphicArt, 4 Maggio 2024.



 E quello spumeggiare laggiù di nubi
che scala l'orizzonte
dietro le colline blu.
Le immagino avanzare
sommergendo l'universo.
Mi offro allora a quelle nubi
gonfie di Diluvio.
Billy, Setter specialissimo che sa,
si stringe a me e chiude gli occhi.
Siamo in balia degli elementi.
Preghiamo.
Fragilmente sospesi tra la Terra e il Cielo.
Natura - nostra anima sublime -
prende il sopravvento
e ci trascina nella sua rapina.
Noi ci abbandoniamo
convinti
più della salvezza che della distruzione.
Arriva una Bianchissima Colomba
portando ulivo rasserenatore dentro il becco.
E Lui, Billy il Prodigioso,
cerca di volare.

mercoledì 1 maggio 2024

Poesia / Cronaca: Nel tempo immobile della Bellezza.


 Osservando questa nostra quotidiana Natura
che non è mai breve sogno.

P_Irene Navarra, Sublimitas sublimitatum, AIArt, 1 Maggio 2024


Crêpe de chine in pura seta
i petali dei viburni bianchi,
velluto le calendule discrete,
la porcellana di begonie rosse
parla al contatto della pelle
un codice di sangue luminoso,
sprazzi di cielo s'insinuano
in umili corolle di myosotis.
La mano ha seminato
attingendo agli scrigni del raccolto
senza discernimento.
Così, in armonia spontanea,
cresce la musica dei fiori
che fa un concerto semplice
di suoni articolati su strumenti eterei.
A intreccio stretto
 scie cromatiche e sottili profumi.
Davanti a me, che sono statua immobile
rorida di Bellezza.


P_Irene Navarra, Contemplazione estatica, AIArt, 1 Maggio 2024


lunedì 29 aprile 2024

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo (24 - Miren - Il giardino delle Device).

 
Inizia per me un Viaggio dell'Anima,
intrapreso sulla scia di ricordi ancestrali.
Quelli di mia madre
e delle antenate da cui ereditò forza e consapevolezza.
Lungo le sponde del fiume Vipacco,
scopro con lei (di nuvola oramai) un luogo
in cui avvenne qualcosa di straordinario.
Tutto nella mia mente.
E nel suo cuore.

P_Irene Navarra, Il giardino delle Device, AIArt e GraphicArt, 24 Aprile 2024.

     
     Ripenso a mia madre.
     La vedo ragazzina intrepida, pronta a sperimentare nuove avventure in compagnia della sorella e dei due fratelli. 
     In questa Prosa d'Haibun è lei a parlare.
     Io, quindi, racconto per voce sua.
     Correva l'anno 1932.

     "Dietro l'ansa del Vipacco dopo il ponte, un muro di cinta.
     E oltre, il vasto podere delle Device, le Vergini: tre sorelle pie - devote al culto della Madonna Addolorata di Monte Grado - che lo curavano come fosse una creatura carissima e preziosa. Vi crescevano ortaggi opulenti e dei peri strepitosi. I loro frutti erano grandi un palmo di mano femminile, giallo-verdi di buccia, vaniglia nella polpa per colore e gusto. Pendevano numerosi dai rami, occhieggiando solari tra il fogliame. Un invito a noi, ragazzi selvaggi, che vivevamo di avventure, anche al limite del lecito.
     Ci attrezzammo con i grembiuli della mamma forniti di capacissime tasche, e c'immegemmo nell'acqua.
     Era davvero fredda, ma il sole di fine ottobre, così chiaro e ammiccante nella sua calma, ci avrebbe donato un po' di calore, una volta terminata la spedizione di raccolta e opportunamente cambiati con dei vestiti asciutti che avevamo nascosto a bella posta sotto un enorme cespuglio di biancospino.
     Nuotammo in silenzio fino alla riva opposta, fendendo la corrente piuttosto moderata in quel punto, ci inerpicammo tra le erbe ancora verdi, scalammo il muretto di laterizio e fummo sotto gli alberi rigogliosi. Dove, senza indugio, raccogliemmo più pere possibile, sistemandole nel grembiule ripiegato in vita e legato per gli angoli di fondo a bloccare il fragile contenuto, mentre si affrontava di nuovo il fiume.
     Tutto andò liscio finché non fummo a metà traversata.
     Là avvenne l'inesplicabile.
     Mulinelli, trazioni vertiginose, mani estranee che scioglievano - pur fluide - i nodi dei grembiuli. Le pere ci tumultuavano in grembo, fremevano, saltavano, ruotavano, tamburellavano sulle nostre pance finché si liberarono. Allora filarono via come navicelle veloci verso il giardino d'origine, in cui balzarono con gioiosi giri da trottola, sparendo dietro il muretto.
     Noi guardavamo in una sorta di trance galleggiante.
     Terrorizzati.
     Rigidi, esangui osammo muoverci solo di quel tanto che ci permise di tornare alla spiaggetta di partenza.
     Un laccio elettrico ci imbavagliava.
     In noi una nuova consapevolezza.

     Così tutto ricalcò le proprie orme a ritroso, e si riassestò al posto destinato.
     Finalmente, ci scuotemmo straniti, mentre la verità si faceva strada in noi: le tre sorelle, padrone del giardino dei peri, non erano Device nel senso attribuito a Maria Madre di Dio, né, tantomeno, pie.
     Erano streghe.
     Čarovnice della peggior specie.

     Là non ci tornammo più."

     (Da "Racconti d'infanzia / Le storie di Vida")


P_Irene Navarra, Oltre il Fiume, AIArt e GraphicArt, 24 Aprile 2024.


Tra Bene e Male
la cieca leggerezza.
Fanciulli fummo
aperti alla magia
dell'anima straniata.
#Tanka 100

Poesia / Haibun: Viaggio intimo (23 - Pernate di Cherso - La Casa che riappare).

     La gita alla casa di Pernate veniva programmata con scrupolo. Bisognava caricarsi tutto sulle spalle, in enormi zaini che arrivavano quasi fino a terra. A contenere le nostre vite. Come muli umani sfilavamo tra masiere antiche, chiazzate dai licheni e rese gentili da certi fiori rosa che, suppongo, fossero centauree. I medesimi che avevo ammirato per la prima volta nella piana di Micene. Corolle delicate tra cui la Porta dei Leoni sembrava gioire di Bellezza per comunicarla al cielo cilestrino in cui si stagliava da secoli.
     La natura di Cherso ricorda quella greca.
     Così, ogniqualvolta mi ci immergo, scandisco dei versi omerici. Con la metrica ben calibrata.
     È più forte di me.
     Avviene e basta.
     Nella campagna alta di Pernate capita con una tale intensità da farmi perdere qualsiasi nozione di tempo lineare.
     Gli ulivi di qui hanno ombreggiato Ulisse e i suoi compagni. Gli stessi ulivi mi accarezzano le guance nel tragitto verso la casa. Che è scrigno di tesori preziosi.
     Argo mi aspetta sulla soglia.
     Insieme adesso stiamo.
     Itaca è qui.

Pagliuzze d'oro
Tra le dita - nel cuore
vive Itaca.


Irene Navarra, La Casa di pietra, AIArt, 28 Aprile 2024.


Sull'altopiano profumato
di erba secca mista a menta, timo, salvia,
la Casa guarda il mare.
E sogna.
Sa di avere il tempo
limitato di un pensiero.
Però senza le regole
che rendono più tristi
i suoi sonanti sassi solitari.

Là vivo io
quando mi scoppia dentro
il desiderio di volare
tra le mille parvenze delle sue pareti.

E mi ritrovo d'improvviso
ad ammirare la marina da lontano
mentre Lei, la Casa, chiama in voci chiare.
Sento gemere porte,
cantare le finestre,
scrocchiare le pareti,
mentre l'ulivo centenario mi saluta
scuotendo la sua pelle verdargento.
La scala dissestata, intanto,
restaura le sue pietre
per darmi l'agio di passare
di piano in piano,
tra il polverio brillante
che il sole vi ricama.
Entro.
Il tetto è come un cielo fulgido.
Ginestra, liquirizia in fiore,
un fico annoso svetta.
Ho le sue foglie sulle spalle nude.
Ne spicco un frutto.
Latte grippante sulle dita,
polpa di miele in bocca.
È questo il qui e ora
dello spaziotempo.
Eternamente.

sabato 27 aprile 2024

Poesia / Cronaca: Intuizioni (Della Speranza).


La vita è continua pena con rari momenti di distensione in cui pare possibile rifiatare.
Così ti apri alla Speranza che consola.


P_Irene Navarra, Croci e Libellule, AIArt e GraphicArt, 27 Aprile 2024.


Croci e libellule.
Le loro forme si assomigliano.
Le sovrappongo.
Allora vedo i bracci della croce come ali
che non ti tengono inchiodato
ma possono portarti sino al cielo.
Nel flusso trinitario dell'Amore.
A riposare dopo la vicenda umana.
Il Paradiso è tutto là.
In quel distendersi leggiadro
di voli calibrati,
in quel confondersi
di legno insanguinato e Luce
che sono metafore preziose
di quanto strappa via la terra
e il cielo rende.

lunedì 22 aprile 2024

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo (22 - Gorizia - La casa).

Il sentimento di disperato abbandono, che mi sento dentro, è l'anima del corpo.
Lei, sommessamente, si dimena.
Recalcitra, ma sta.
Io qui fuori, sono sola.

Oggi la solitudine si espande immensa.
Qualche parvenza di me, come tessuto liso a brandelli, ancora gioca con la luce nell'aria che si fa avara mentre il sole muore dietro le nubi.
Poi, più nulla.
Più nulla.
Un topo entra ed esce dalle occhiaie vuote della mia bambola.
Un tempo era Ifigenia, la Bella.
Ora giace decapitata sulla credenza in cucina.
Requiem.
In sordina.


Irene Navarra, La mia solitudine, AIArt e GraphicArt, 21 Aprile 2024.



Solitudine
di me in me လ mia casa လ
Fantasmi e ratti.


lunedì 15 aprile 2024

Poesia / Tanka e Cronaca: Camelie bianche.

 
Dal mio giardino
due camelie candide.
Raccolte oggi
rilucono discrete
di pianto ch'è rugiada.
#Tanka 99


Irene Navarra, Camelie bianche, AIArt, 15 Aprile 2024.


Oh, la Bellezza
delle camelie bianche!
Petali di velluto, 
foglie lustre di cera vegetale
soavemente in sintonia col fusto
d'aspra corteccia in muta,
un sole di pistilli
dentro il cuore.
Durano il lampo di un sorriso.
Che t'abita però.
Oltre l'Effimero.

lunedì 1 aprile 2024

Poesia / Cronaca: La ribellione.

 

Il diritto all'autodeterminazione è un valore fondante della persona.


P_Irene Navarra, Io sono così, AIArt e GraphicArt, 1 Aprile 2024.



Chi crede di suonarmi come un flauto,
dalla nota più alta alla più bassa,
non mi avrà mai.
Chi zittisce la mia voce,
imponendomi il dolore del sorriso,
non mi avrà mai.
Chi vuole cogliermi,
strappandomi anche le radici,
non mi avrà mai.

Gli impedirò
di scendermi
nel cuore.

domenica 31 marzo 2024

Poesia / Cronaca: Lo sguardo di Cristo.




P_Irene Navarra, Lo sguardo di Cristo, AIArt e GraphicArt, 30 Marzo 2024



E nel Silenzio fondo
dopo la Crocifissione
si scioglie un canto d'anima.
Cristo mi guarda ormai oltre il supplizio
con occhi di nubi e cielo.
Il cuore adesso sa.
La Morte non è il nulla.
La Morte è rigoglio di fiori,
farfalle in volo,
api che ronzano sollecite.
Miele, Manna, Nettare vitale.
Ecco.
La Morte è Vita nello Spirito.
Immagini di velo,
Musiche inaudite,
Profumi azzurri.
Io sono qui,
tocco la mia carne,
bevo il vino della festa,
riesco a ritrovarmi nel pensiero
mentre il Paradiso s'apre
e m'inghirlanda.


P_Irene Navarra, Cristo incoronato di fiori, AIArt e GraphicArt, 30 Marzo 2024

Poesia / Tanka: Il prezzo del perdono (con Alessandro Manzoni).


Meditando sulla morte di Gesù. 

Irene Navarra, Crocifissione, Fotografia e Grafica, 2020 (Particolare del Gesù ligneo della Chiesa di San Marcello a Roma).


Su quella croce
il tuo divino corpo
Gesù d’Amore –
Là, prezzo del perdono,
t’immolasti per l’uomo.
#Tanka 21


 [...]

E allor che dalle tenebre
la diva spoglia uscita,
mise il potente anelito
della seconda vita;
e quando, in man recandosi
il prezzo del perdono,
da questa polve al trono
del Genitor salì;
[...]
Alessandro Manzoni, La Pentecoste, vv. 17 - 24.




venerdì 29 marzo 2024

Poesia / Haiku: Una Colomba Bianca - A White Dove.



P_Irene Navarra, Colomba Bianca 1, AIArt ev GraphicArt, 28 Marzo 2024


Una Colomba
Bianca dentro l'ulivo.
Verde è il mio cuore.

A White Dove
dives into the olive tree.
My heart is Green.


P_Irene Navarra, Colomba Bianca 2, AIArt ev GraphicArt, 28 Marzo 2024


Risplende il giorno.
Così parla il Signore-
Luce divina.

The morning shines.
Thus speaks the Creator-
Divine Light.


lunedì 25 marzo 2024

Poesia / Cronaca: Continuando il Viaggio (Meditazione in Giallo Mimosa).

 
Continuando  il Viaggio, orfana di te,
mio dolcissimo Amore.
Un po' alla volta ce la farò.


P_Irene Navarra, Mimose di riflessione, AIArt e GraphicArt, 25 Marzo 2024



che mi ha donato sonni inconsapevoli,
nel quieto recupero di me, orfana di te,
mio dolcissimo Amore,
mi trovo a contemplare un vaso di cristallo
con dentro rami di Mimosa.
Il viatico per continuare il Viaggio
è palesato come Natura
(in Anima sottile).
Lei mi parla con parole chiare.
Immersa nel suo Sole,
 imparo meditando:
a lasciar andare,
ad accettare l'inevitabile Distacco,
(che è veleno e vino esistenziale
se ne cogli il fine),
il vuoto dell'Assenza.
Alzo - allora - il calice rubino a te,
mio Pippo Setter straordinario.
che mi mandi
e che mi fai scoprire
togliendo veli dai miei occhi.
Vedo così,
purificata dal mio stesso pianto,
la tua scintilla in ogni cosa.


sabato 23 marzo 2024

Poesia / Cronaca: Il buon riposo di un'ape dissociata.


Se anche mi trasformo in ape,
sempre Hikikomori rimango.
Con piacere immenso.


P_Irene Navarra, Vado a casa, AIArt e GraphicArt, 23 Marzo 2024.



Tra i fiori di mimosa adagio il mio pensiero.
Nel loro giallo velluto vegetale
voglio riposare e poi rinascere.
Là, solleticata da corolle come spuma,
percorro il prodigio della rigenerazione.
La catarsi è voluttuosa.
In procedura ipnotica:
chiudo le ali,
mi rotolo nel polline dorato
che sparge fiaba attorno,
inalo quel profumo celestiale.
Così, mimetizzandomi di Luce,
vivo giorno per giorno
la mia precaria vicenda personale.
Sono un'ape dissociata
che non si dispera.
Perciò mi beo di nettare divino
nei fiori di mimosa.
Un'arpa culla il mio sognare.
Sono le foglie della mia casa
vibranti di armonie crepuscolari.
Dormo serena.
So che al risveglio mi berrò
la dose salutare di rugiada
e volerò nell'aria trasparente
verso la gemma dell'Isonzo.
Le sponde viola di viole
e le colline azzurre
incresperanno le curve in un sorriso.
Allora, armonizzando Ola a Ola,
risponderò sinuosa:
La vita è qui.
La vita è adesso.

giovedì 21 marzo 2024

Poesia / Haibun: Viaggio intimo (21 - Gorizia, Il sogno).


Pippo Magnifico Setter Inglese sempre nel cuore.

P-Irene Navarra, Nell'oro con Pippo, AIArt e GraphicArt, 21 Marzo 2024.



    Sogno che una pioggia d'oro mi riporti l'aria di quei giorni in corsa col mio cane nel campo dietro casa. Sotto gli occhi fruttati del sambuco centenario.
    Il sole sulla pelle, erbe dure a ferirla, richiami soffocati per risate incontenibili.
    Di gioia pura.
    Nessun abbaio.
    Tu non abbaiavi mai.
    Guardavi.
    Le tue pupille tanto fonde che la richiesta mi echeggiava dentro.
    Poi all'unisono si andava verso il recinto dei cavalli sopra il fiume di turchese.
    Pietre preziose le giornate scandite dai tuoi passi.
    Velluto e seta.
    Regalmente.


P_Irene Navarra, Pippo tra le forsizie, AIArt e GraphicArt, 20 Marzo 2024.


E t'involasti
con le forsizie in fiore.
Piangeva il cielo
di quasi primavera
dolcissimo mio Amore. 
#Tanka 99

Cultura / Ad Alda Merini appassionatamente.


Nell'anniversario della sua nascita.


  Finché è stata in vita le ho dedicato lo spazio meraviglioso delle lezioni scolastiche che nascevano spontanee, con l’occasione di un pensiero, come pepite fulgide nella sabbia opaca della routine. Lei, Alda Merini, era una sorta di rigoglioso dono per chi, tra i miei alunni, l’amava e non si saziava mai di ascoltarne la voce. Dominatrice assoluta di menti e coscienze separava l’ovvio dall’essenziale attraverso una partecipazione visionaria all’essere. Proprio così penetrava il cuore del mondo, in un tripudio di tormento ed estasi, inebriandosi di quella vita - tanto allettante quanto lontana - negatale all’età di trentaquattro anni, quando fu ricoverata all’Ospedale psichiatrico Pini di Milano. Vi restò dal 1965 al 1972, con ritorni parziali in famiglia. Fino al 1979 perdurò il suo dramma di cadute e recuperi. Furono anni, quelli, naufragati nella palude dei diversi, in una delle tante “città dei matti” dell’Italia del tempo; trascorsi – almeno all’inizio - nell’inerzia della catatonia da sedazione, privi sì di nesso e di coscienza, ma anche, istintivamente, campati da ragna che tesse e ritesse paziente la sua tela più volte distrutta per scarti di mani impietose. Là infatti, nel Manicomio, grazie a una paradossale purificazione per mute violente e sottili metamorfosi, Alda Merini sarebbe riuscita a spogliarsi di tutto, nella consapevolezza che l’anonimato può salvare se si sublima in epica quotidiana di motivi intimi minimali dal raccordo pronto a svelarsi. Non appena un fluire di sillabe le avesse forzato le labbra.
Chi è poeta per destino sa che la sopravvivenza è legata all’oscuro ed esaltante numinoso che ti parla dentro: l’ispirazione divina. Cioè Dio. E non importa quale Dio. Può essere il Cristiano che trabocca in San Francesco, oppure il Pagano che apre la fonte della parola in Orfeo.
Il suo Vuoto d’amore, quel libro straordinario in cui scopriamo Il volume del canto e La Terra Santa, io lo portavo in tasca, come un viatico di viaggio, e lo materializzavo all’improvviso, facendolo balenare sotto gli occhi dei miei studenti in piccole performance emozionate. Il risultato? Ragazzi che leggevano liriche, le capivano, ne componevano a gara. Gratificante poi ritrovarsi l’opera e la poetica di Alda Merini come traccia per la prova orale dell’Esame di Stato.
Questo, il trascorso.
     Veniamo però al presente, ormai orfano di lei da quel primo di novembre 2009 in cui se n’è andata a possedere l’infinito; spingiamoci inoltre anche nel futuro.
Il presente: leggerla, cantarne il coraggio di dire, dialogare con lei in questo giorno di riflessione e ricordo come se ci fosse accanto.
Il futuro: continuare a raccontarla, tramandarne l’energia.
Attraverso la misura del suo canto.
(Da Voce Isontina / Speciale Cultura.)

Guarda il video di Poesia recitata che le ho dedicato.



Poesia / Cronaca: La forza della Poesia.

 

Nella Ricorrenza della Giornata Mondiale della Poesia
lascio questo mio contributo,
riconoscendo che Lei mi ha ridato la vita infinite volte.

P_Irene Navarra, Nascere in Poesia, AIArt e GraphicArt, 21 Marzo 2024.


Nascere nella Poesia?
Una consacrazione che ti fa scoprire
sempre il cuore delle cose.
E ti fa amare piangere pregare.
Mai maledire.
La senti forte in te la sua sorgente pura
in cui puoi ricrearti
se tocchi il fondo del dolore
e pensi Non ce la farò.
Oh, l’hai dipinto molte volte
il Buio della fine
e poi ti sei sorpresa della Luce
fibrillante fuori dall’abisso.


P_Irene Navarra, Primavera-Poesia, AIArt e GraphicArt, 21 Marzo 2024.


La tua incontaminata Nuda Verità
ti scolla dalla contingenza
anche strappandoti la pelle.
Dolore su dolore
fino allo sfinimento.
Allora, nel prodigio che solo Lei regala,
ti sboccia tra le mani un nuovo fiore.

P_Irene Navarra, Nuda Veritas, AIArt e GraphicArt, 21 Marzo 2024.



lunedì 18 marzo 2024

Poesia / Cronaca: La trasmigrazione (Musica, con Paul Verlaine).

 

Verso l'orizzonte.
Orizzonte che è tutto intorno a noi.

P_Irene Navarra, Verso l'orizzonte 1, AIArt e GraphicArt, 18 Marzo 2024.


Verso l’Altrove che ti fa orizzonte.
E poi più in là.
Senza languori d’incertezze.
Senza illusioni.
Fare della distanza il tuo segnale.
E ripartirlo in toni di spartiti paralleli.
Così, solo ascoltare.
E respirare.
Sicura di rivederti ancora.

֎∞֎∞֎∞֎∞֎∞֎∞֎֎∞֎∞֎∞֎∞֎∞֎∞֎

Je devine, à travers un murmure,
Le contour subtil des voix anciennes
Et dans les lueurs musiciennes,
Amour pâle, une aurore future!

Paul Verlaine, Romances sans parolesAriettes oubliéesJe devine, à travers un murmure
Vanier, 1902 (Œuvres complètes, volume I,p. 154). 
(Fonte: Wikisource)

Indovino attraverso un sussurro
il contorno sottile di voci antiche
e dentro i musici bagliori,
o pallido amore, un'aurora futura.

(Traduzione di Irene Navarra)




P_Irene Navarra, Verso l'orizzonte 2, AIArt e GraphicArt, 18 Marzo 2024.