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martedì 23 luglio 2024

Poesia / Cronaca: So la mia dimensione.

 

P_Irene Navarra, Donna che legge, AIArt e GraphicArt, 22 Luglio 2024


So la mia dimensione.
La conosco bene
da quando m'illuminai d'immenso
sulle "sorrise parolette brevi" di Beatrice.
La luce mi si fece - allora - fulgida.
È attesa di un oracolo
che s'apre all'improvviso
oppure nasce con lentezza
enucleandosi dal cuore di una rosa,
da una lucertola di giada
pietrificata sotto il sole.
Anche  le storie di Calvino,
i versi di Petrarca,
le liriche notturne di Leopardi
m'inducono una trance salvifica.
Là nessuno mai può entrare.
Per quanto qualche umano bussi,
io non sento.
Capto però le voci di chi soffia
lingue astruse ma del tutto comprensibili
per me che vivo senza peso
in Dialogo con Luna
o persa in una dimensione doppia di silenzio
che ascolto come musica di Schumann.


Poesia / Cronaca: La ricerca.




P-Irene Navarra, La ricerca, AIArt e GraphicArt, 23 Luglio 2024


Cercare con intatta lena
e sospensione trepida dei sensi
la scabra via che porta alla parola-
specchio di intuizioni
senza cacce di scoperta.

Quando si affaccia all'orizzonte
tu lo sai.
Il ritmo cambia dentro il corpo
che si fa leggero.
E s'ingemella il cuore a nubi e cielo.
perché viene da lì la forma agile.
Perfetta.
Merito tuo?
Forse raccogliere il richiamo.
Sentirlo forte attorno.
Ma non altro.


domenica 27 novembre 2022

Poesia / Percezioni: Nel corpo le stagioni (Via dalla pazza folla e dal suo mondo).



Irene Navarra, Via dalla pazza folla, Fotografia e Grafica, 27 Novembre 2022.


Lascio da parte
i suoni dei metalli
il rombo stizzito dei motori
l'odore acre del cemento -
Voglio la linfa lenta delle piante
il trepido frusciare del trifoglio
il muschio tra le dita.

Avvolta dal silente gelo
della mia Terra benedetta
gli occhi puntati ai piedi blu
delle colline lungo tutto l'orizzonte
e lentamente su verso le nubi
ascolto il mormorio gentile
dei semi accolti dalle zolle
e pronti a ritornare.

Finché so presentire
i giorni del risveglio
poi quelli di furore accesi
fino allo struggimento del cadere
con sobria grazia
se il vento non li turba
nella sua rapina.

Queste stagioni
ormai quasi compiute in me
le conto nelle mani.
E poi sorrido.
Grata.