Visualizzazione post con etichetta alba. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta alba. Mostra tutti i post

venerdì 31 marzo 2023

Poesia / Crepuscolo sul Carso: (da Omnia Carmina).


La lirica, nel suo nucleo principale, risale al 1987. Qualche aggiustamento di dovere è di ieri mattina. Poi, durante le prime ore dell'Alba, ho elaborato i Fiori di Pietra astratti dell'immagine. Fiori di pietra nati dagli anfratti impervi del nostro Carso. Che mi dà emozioni forti, in qualsiasi ora del giorno io lo contempli. Con uno stupore sempre estatico, pressoché indescrivibile.
Al Crepuscolo l'emozione si fa più forte. Per la magia dei contrasti cromatici e lo sfilacciarsi di forme in corsa sotto i colpi della Bora, quasi onnipresente, a donare salti percettivi unici. Mentre i sensi si inebriano dei sentori tannici tipici della nostra benedetta Terra. E la mente va a ritrovare, con sgomento, la Storia cruenta del '900.
Il senso del Sublime, quindi, a metà tra il Bello e il Terribile, scandisce il mio andare tra doline e forre.
Oh, impareggiabile mio Carso "duro e buono"! (v. cit. in calce.)

Irene Navarra, Fiori di Pietra, Disegno grafico, 31 Marzo 2023.

Albore sulla terra scura
Muschi sotto i passi - Erbe
filanti per refoli improvvisi.
Frusciare fragile di foglie
che intaccano le nubi
stracciate dalla Bora.
Brandelli
di Buio in dissolvenza.

In questa nascita potente
(raggio dopo raggio a conquistare
le geometrie ruvide del Carso)
sbocciano Fiori di Pietra.
E sono carezze per la mano.

Così cerchi di dire.
Ma la tua voce si fa fiato di statua
nella Luce che dilaga.

E per finire una citazione:

"Carso, che sei duro e buono! Non hai riposo, e stai nudo al ghiaccio e all'agosto, mio Carso, rotto e affannoso verso una linea di montagne per correre a una meta; ma le montagne si frantumano, la valle si rinchiude, il torrente sparisce nel suolo.
Tutta l'acqua si inabissa nelle tue spaccature; e il lichene secco ingrigia sulla roccia bianca, gli occhi vacillano nell'inferno d'agosto.
Non c'è tregua.
Il mio Carso è duro e buono. Ogni suo filo d'erba ha spaccato la roccia per spuntare, ogni suo fiore ha bevuto l'arsura per aprirsi.
Per questo il suo latte è sano e il suo miele odoroso."

Da: Scipio Slataper, Il mio Carso, 1912.

mercoledì 22 marzo 2023

Poesia / Minimondi: Capriccio (Alba viola).

Avete mai aspettato l'Alba all'aperto? Io lo faccio spesso. Anche d'inverno. Mi siedo sotto il portico di casa mia nel buio più assoluto, e guardo attenta il giardino. Se poi mi trovo in campagna, l'orizzonte è il mio punto di riferimento. Là c'è qualche luce che ammicca dalla collina di San Floriano.
Gioielli notturni.
Perle preziose.
L'attesa è carica di fermenti.
Al primo chiarore cerco l'Est.
E quando il Sole, nascendo, inizia a suscitare i colori delle creature naturali, allora avviene il prodigio in un tripudio di fantasmagorie, mentre gli uccelli intonano la loro voce.
Ogni volta una sorpresa diversa.
Lo spettacolo è davvero stupefacente.
L'anima canta.

Irene Navarra, L'Alba viola, Fotografia e Grafica, 22 Marzo 2023.

Nelle movenze del chiarore suona
il tamburo basco l’Alba viola
che strina sopra il sole nubi.
Nasce da un calice di seta
e balla tra le dita l’accendersi
del verde naufragato in prugna
con giravolte truffaldine di calore.
Stagliata dentro il cielo un’allusione
espansa allo svariare in gioco.

Da Minimondi di Irene Navarra e Silvia Valenti, Luglio Editore. Prima versione.


Nelle movenze del chiarore suona
il tamburo basco l’alba zingara
che acconcia il regno al sole.
Nasce da un calice di ardesia
e balla tra le dita l’accendersi
del verde naufragato in prugna.
In lontananza uno svariare cromo
assorbe l’allusione espansa.
Segue solenne il suo cammino.

Versione definitiva, pag. 75.
Le variazioni furono dettate da ragioni intrinseche alla raccolta.
Preferisco, comunque, la prima stesura.