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mercoledì 22 marzo 2023

Poesia / Minimondi: Capriccio (Alba viola).

Avete mai aspettato l'Alba all'aperto? Io lo faccio spesso. Anche d'inverno. Mi siedo sotto il portico di casa mia nel buio più assoluto, e guardo attenta il giardino. Se poi mi trovo in campagna, l'orizzonte è il mio punto di riferimento. Là c'è qualche luce che ammicca dalla collina di San Floriano.
Gioielli notturni.
Perle preziose.
L'attesa è carica di fermenti.
Al primo chiarore cerco l'Est.
E quando il Sole, nascendo, inizia a suscitare i colori delle creature naturali, allora avviene il prodigio in un tripudio di fantasmagorie, mentre gli uccelli intonano la loro voce.
Ogni volta una sorpresa diversa.
Lo spettacolo è davvero stupefacente.
L'anima canta.

Irene Navarra, L'Alba viola, Fotografia e Grafica, 22 Marzo 2023.

Nelle movenze del chiarore suona
il tamburo basco l’Alba viola
che strina sopra il sole nubi.
Nasce da un calice di seta
e balla tra le dita l’accendersi
del verde naufragato in prugna
con giravolte truffaldine di calore.
Stagliata dentro il cielo un’allusione
espansa allo svariare in gioco.

Da Minimondi di Irene Navarra e Silvia Valenti, Luglio Editore. Prima versione.


Nelle movenze del chiarore suona
il tamburo basco l’alba zingara
che acconcia il regno al sole.
Nasce da un calice di ardesia
e balla tra le dita l’accendersi
del verde naufragato in prugna.
In lontananza uno svariare cromo
assorbe l’allusione espansa.
Segue solenne il suo cammino.

Versione definitiva, pag. 75.
Le variazioni furono dettate da ragioni intrinseche alla raccolta.
Preferisco, comunque, la prima stesura.


lunedì 9 gennaio 2023

Poesia / Derive: La determinazione dell’acqua.



Irene Navarra, Il potere dell'acqua, Grafica, 9 Gennaio 2023.


L’acqua del fiume vince i sassi.
Da tempo immemorabile li stonda,
mangia le asperità
contraccambiandoli di limpidezza cristallina
che lucida i colori
o trascinandoli in rapida rapina
li rotola e ammansisce.
Li stordisce.

Dal mio Derive (Sezione II - Il mondo Fuori - Rimedi), edito nel 2009.

Il libro, diviso in due sezioni, “L’ora d’Ombra” e “Il Mondo Fuori”, che a sua volta raccoglie “Silenzi”, “Controlli & Autocontrolli”, “Rimedi”, narra un viaggio intimo e personalissimo di sofferenza, di crolli e rinascite, di mimesi, anatemi e benedizioni, di magia e quotidianità anche scabra. E’ un’indagine panempatica che ci immerge in un liquido generatore di vita e dubbi, primordiale e irrinunciabile, l’Ombra, di cui l’autrice afferma il segno precipuo, rivelando che “L’unica veritiera / è quella che passiamo / all’ombra di noi stessi / interrogando / su di noi / la nostra nuvola.” [da “L’ora d’Ombra: sostanza e potere”].
Si tratta dell’Ombra che Freud e Jung definiscono parte costitutiva della psiche in relazione più o meno disponibile all’io cosciente. Il penetrare l’Ombra porta alla scoperta delle nostre difformità, facendocele accettare come un’affascinante terza dimensione in cui gli opposti possono coesistere, integrati in complice accordo. L’Ombra è pertanto l’interfaccia della luce con la tenebra, senza la quale la luce stessa non esisterebbe; e noi, plasmati di chiaroscuri, non saremmo uomini. È “Un utero materno da esplorare.” [da “Preludio”], la componente selvaggia destinata a restare invisibile se l’indole è gretta, a espandersi invece se la nostra interiorità tende oltre i confini del tangibile.
L’insieme dà la completezza, sembra rammentarci la scrittrice. La scissione rende l’uomo cieco. Può generare alienazione.
Le coordinate che ci fornisce, si dispiegano attraverso l’intera opera come in un portolano. Sono il tempo, lo spazio e il riflesso, da intendersi sia nel loro senso comune, sia in qualità di pretesti lirici di trasformazione e trasfigurazione. E ancora la “queste” ontologica, perfezionata grazie all’assimilazione del pensiero michelstaedteriano, senza nemmeno l’eventualità del suo epilogo, ma con la medesima passione, con le stesse capacità visionarie e persuasive di quel sé che, nel beffardo teatro della vita, si muove a volte come un fantasma, altre da Golem vendicatore.

Dalla Prefazione di Silvia Valenti.
Ancora grazie, Silvia, per la dedizione con cui hai affrontato l'analisi di questo libro che è parte della mia anima. 


sabato 7 gennaio 2023

Poesia / Percezioni: L'ala nera (Il tradimento)


Quando un amico ti tradisce la sofferenza che provi è grande.
Lo so perché mi è capitato.
Così ho scritto.
Per cercare di lenire il dolore -
Quel dolore che ancora porto dentro.
Come una ferita,
Purtroppo inguaribile.

Irene Navarra, L'ala nera, Grafica, 4 Gennaio 2023.

 
Pupille stralunate e un vuoto
ricavato a forza di strappare
togliendo scorza a scorza
parole come magli,
scrollandoti di dosso
i segni dell'amico
negatosi caparbio
alla tua storia.

(S’affosca minaccioso
il mare pieno di rottami
e resti di naufragi.
Come se un'ala nera
si aprisse nella nebbia
a farla più distratta di chiarore.)

Banale poi vedere
nella curva scostante delle guance
il tocco di un ricordo buono,
voler giustificare
- col braccio accanto a braccio
sulla tovaglia d'ogni giorno -
complicità solo inventate,
ingenuamente elaborate
con la trafila dell'affinità.

(E il tuo vascello sotto un cielo senza stelle
s'incaglia inesorabile
nel corrugarsi infinitesimo dell'anima
- turacciolo o reliquia -
sbattuta dalle onde di melassa.)
 
Da Percezioni (Ambigua_Mente Poesia), 2005.

martedì 1 novembre 2022

Poesia / Cronaca: Il tempo nelle mie mani.


Irene Navarra, Ventaglio concettuale, Fotografia e Grafica, ! Novembre 2022.


Il tempo nelle mie mani.
Sì. Lo sto guardando
bloccato tra le dita ferme
e dentro i palmi duri.
Sembra un ventaglio
tenuto saldamente.
E non allento la mia presa.
Tanto - lo so -
si atteggia a dominante puro.
Così lo irrido con la cancellatura del pensiero
che me lo rende immobile,
fisso e sepolto nei solchi della pelle.

(Questo sistema di controllo
lo medito di sera.
Così la notte resta intatta.
Io con lei.)
 

mercoledì 21 settembre 2022

Poesia / Cronaca: Impotenza.

La poesia è ritornata dopo l'inferno dell'estate.
È ritornata. Pura e dolorosa.
Così sia.

Irene Navarra, La fiamma viva, Grafica, 2022.

Non posso farmi di assoluto
(sarebbe la mia droga preferita).
Il contingente estingue l’anima.
Per sempre.
E l’orizzonte è la garrota estesa
attorno al mondo conosciuto.
A me che perdo pezzi di memoria
per diventare tempo dilatato.
Sì. Tempo dilatato.
Questo il programma.
L’unica fiamma viva
mentre la realtà si fa di vischio
e il mio pensiero sta.
Caligine ferita
dove la nebbia incombe.

21 Settembre 2022


lunedì 4 luglio 2022

Poesia / Tanka: I rimedi di mio nipote Riccardo.

 
Sentirsi parte della natura per allontanarsi da questo mondo umanamente tanto difficile e violento. Nascondersi, insomma, diventando albero. Sì, albero di gelso dalle foglie generose, complici. Ed essere così infinitesimo elemento del creato. In armonia.

Irene Navarra, Il mondo al mezzo di Riccardo, Fotografia.


Che camuffarsi
tra le foglie di un gelso
sia un rimedio?
Un modo per sentire
il proprio fiato verde?

sabato 25 giugno 2022

Poesia / Cronaca: Incontro.


Irene Navarra, Il mio niente, Fotografia e Grafica, 24 Giugno 2022.

Offrire il nostro niente
nelle mani a coppa.
Versarlo piano tra le dita di chi ami.
E prendere il suo niente
come il dono più prezioso -
Negli occhi un luminoso assenso
mentre il cuore lo raccoglie.
Nessun attrito
scivolando
nel fondo di velluto.

sabato 11 giugno 2022

Poesia / sensi residui (poesie da poco): la dendroumana.



Irene Navarra, In giardino: Finestra, Fotografia e Grafica, 10 Giugno 2022.

 

l'altro da me
andrebbe bene

senza recriminare
farei l’esame di coscienza
e mi disporrei
solo se l'altro s'attagliasse ad arte
come nei sogni colorati e più gentili
radici flessuosissime
fusto a fibre lunghe
rami tortuosi
con foglie quasi trasparenti
che si spalancano in finestra
spazzando nubi e cielo
frutti diversi
maturescenti in flusso stabile
continuo

una raggiante dendroumana piena di vigore
occhi di brina
frusci di chioma verde viola
e come pelle scorza di cipresso
mani scrollanti giada chiara
su piedi un po’nodosi
abbarbicati nella terra

madre di linfa
ah

martedì 15 febbraio 2022

Poesia / Tanka: Laguna, pensieri.


Irene Navarra, Laguna, Fotografia e Grafica, 2011.

Nel mare-specchio
s'innestano pensieri.
Increspature
spente dalla battigia
che le raccoglie amante.

giovedì 3 febbraio 2022

Poesia / Cronaca: La vita che vorrei (Un sogno).


Irene Navarra, La vita che vorrei, Disegno a Lapis, Acquerello, Grafica, 3 Febbraio 2022.

Cielo di petali.
Un fiore in una mano.
Con l'altra tocco creature arboree
pronte a staccare le radici
e veleggiare estatiche.
Fluttuando.
Niente tridimensione.
Carte veline in volo nello spazio.
Accanto il mio compagno inseparabile
legato al sussurrare del mio fiore
nella corrente siderale.
Ventaglio etereo il suo pelo.
Come seta.
Nessuna nuvola.
La Notte e il Giorno assieme
discretamente compiacenti
in un circuito senza scosse e variazioni
danzano attorno l'una dentro l'altro.
e sono gli scrigni delicati
della nostra trasparente essenza.
 
Ecco.
Questa è la vita che vorrei.
 
IQ48

martedì 1 febbraio 2022

Poesia / Cronaca: Eppure le nubi sono così belle.


Irene Navarra, Eppure le nubi, Fotografia, 29 gennaio 2021.

Eppure le nubi sono così belle.
Questo se alzo gli occhi al cielo
e lascio i grigi del metallo, del cemento,
le loro vibrazioni tossiche.

Voglio la dimensione pura delle piante
vivificate da correnti ascensionali.
Portare la mia musica lontano 
dai serpenti fossili del cuore
sbozzato a colpi di scalpello
quando appoggio la testa sul cuscino
e prego che finisca la torva solitudine
del me rinchiuso dentro me.

IQ48

lunedì 2 agosto 2021

Poesia / Futura-Mente: Eppure non dimentico.

 
Irene Navarra, Pippo e il quadrifoglio / Segni, FotoInstagram, 2021.



Vorrei che ogni ricordo
fosse chiuso nel momento
e basta.
Insomma, viverlo, sì,
quell'attimo fugace
ma non come un ricordo, poi.
Niente passato, dunque.

(Eppure non dimentico.)
 
Così mi vedo sul sentiero usato
tra erbe incolte e viti rigogliose
con Pippo Setter stretto al fianco.
Lui baldanzoso e codallegra,
io punta, tacco, punta e balzi
a un ritmo buffo da Charlot rinato.
Memoria in cui riaffiorano compagni:
Emma Petto di Luna e Orazio e Pablo,
i tre stupendi Golden della mia esistenza.
Insieme tutti.
In un durevole Futuro onnipresente.

 

Poesia / Futura-Mente: Questo è il presente.


La mente come un campo di battaglia
dove non domina Vittoria.
Solo spoglie amare di ricordi
che non saranno più.
Guardo il mio cane.
Addormentato accanto a me,
sogna il passato e un po’ guaisce.
Io lo accarezzo piano.
Lui si calma.
Ecco. Questo è il presente.
Questo soltanto voglio ricordare.
Qui.
Adesso. 

giovedì 29 luglio 2021

Poesia / Futura-Mente: Sono qui.

"Frequentare il futuro" non mi sembra possibile ora come ora. Adesso nulla mi sembra possibile.

Eppure vivo.
anche se non mi pare-
Petali d'oleandro tra le dita,
il loro aroma nel pensiero
che mi riporta indietro.
a estatici momenti
di pazzia gloriosa
tanto radice del ricordo
da permanere attuali.
Così riprendersi lo spazio il tempo
e formulare le parole di un ritorno
come di Figliol Prodigo:
Sono qui.

(Chissà che non risorga
dalla morte
ormai sedimentata in me.)

28 giugno 2021

mercoledì 14 luglio 2021

Poesia / Futura-Mente: Senza parere.

 

Irene Navarra, Cuore di pietra, Fotografia, 14 Luglio 2021.

Così, senza parere
scivolo ben lontana:
dal cielo, dalle piante,
dalle zolle della mia campagna.
Una distanza oramai immisurabile
mi ancora nel buio.
Ho perso il giallo di un sorriso,
il bianco delle nubi,
l'argento salutare della pioggia,
l'ocra speziato della terra.
Come non so.
Nulla mi parla.
Tengo una pietra sulla mano.
Un cuore freddo.
E aspetto.
 

martedì 13 luglio 2021

Poesia / Futura-Mente: La scoperta

 

Irene Navarra, Verso il profondo abisso, Fotografia, 13 Luglio 2021.

Io guardo avanti
ma non brilla sguardo nelle cose.
Non mi ritrovo.
Anche se calco i piedi a terra
e i piedi vanno l’uno dopo l’altro.
Non so parlare
nemmeno balbettare
sto con le mani alzate
quasi a cercare il cielo
per la mia testa senza appigli.
Sto.
Dentro incertezze
che si rapprendono in coaguli
di attuali condizioni
orfane di sogni.
Gamme di grigi e fango
infisse nel pensiero.
Scale di poco chiaro
in verticale nel profondo.
La mia recente dimensione
mi ha tolto ogni orizzonte.

domenica 11 aprile 2021

Poesia / Percezioni: L'anima rossa del gelo (Meditazione cromatica in Quarzo).

Preservazione criogenica del fiore, l'ho chiamata così la tecnica usata per salvare dalle gelate in primavera le piante da frutto. Ignoro se la definizione possa essere giusta, ma mi piace. Credo che illustri bene il fenomeno fisico. In termini scientifici la procedura si definisce Irrigazione sopra chioma e spiega la modalità di esecuzione. Il sistema viene dall'Austria, si pratica in Trentino e anche nella mia regione, che è il Friuli Venezia Giulia.

Qualche giorno fa ho avuto la gioia di visitare il Regno del ghiaccio che tutela gli alberi da frutto. Mi sono addentrata nel mondo diafano dei meli, dei ciliegi e dei susini in protezione dal gelo assassino con il gelo buono.
Tutto scricchiolava dolcemente mentre il sole illuminava i cuori rossi dei brillanti naturali sparsi sugli alberi ibernati in file ordinate.
Morte e Vita assieme.
Mi ci sono seduta, in quel giardino algido, accomodandomi con circospezione su una sedia lasciata là a godersi quella gloria. Pareva un trono regale da cui contemplare la meraviglia delle creature arboree - Sacerdotesse del Tempo sotto sospese spoglie - agghindate per un rituale arcano.
E mi ci sono persa in quelle creature, al punto da sperimentare l'identificazione nei Quarzi che le ornavano. Pietre preziose sparse a piene mani.
Ho inspirato materia traslucida ed espirato calore in eccesso. Più volte.
Niente più squilibri. Niente alterazioni da furori compressi.
Il corpo manteneva l’opportuno tepore.
La mente un'equa discrezione.
Lo spirito si espandeva affrancato da ogni legame.

Irene Navarra, L'anima rossa del gelo, Fotografia, 8 Aprile 2021.

Didattica minimale per la Meditazione cromatica in Quarzo di gelo.
(Il Quarzo del gelo è la metafora adatta alla Meditazione cromatica avulsa da riferimenti materiali.)

Resa d'incanto fiore di melo
nella corazza di difesa ghiaccia
come canora scatola lucente,
sono scintilla e gelo.
L’anima rossa
blandita dal cristallo
che si scioglie al Sole
- piano cantando melodie -
tende a distendere i suoi lembi
per poi librarsi in volo.
Fatta vapore iridescente.


                         

Le fotografie sono state scattate nell'Azienda agricola e vitivinicola di Alide Mancin e Maurizio Marega in Località Mainizza di Gorizia.