Visualizzazione post con etichetta ricordo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ricordo. Mostra tutti i post

martedì 28 marzo 2023

Poesia / Frammento 44: Meditazione (da Omnia Carmina).

La lirica risale al 1988.
L'ho riscoperta (e leggermente riadattata) questa mattina.
Con gioia.
Già allora, quindi, sentivo prepotente in me l'esigenza della Riflessione profonda.
Era un insostituibile toccasana alla difficoltà dell'esistenza.
Perciò la pratica è continuata con sempre maggiore consapevolezza e beneficio.
Al presente non posso proprio farne a meno.
L'itinerario si è compiuto e perfezionato.

Irene Navarra, Un giorno bianco di neve, Fotografia, Gennaio 2016.

 

Meditazione figlia del silenzio
e della notte e anche del lavoro delle mani.
Giorno di neve uguale terra e cielo
che si condensa
in punti di pensiero
indenni dalle ore.
 
È Lei la mia preghiera.
In Lei mi offro consenziente
alla provocazione del ritroso
che stana il Tempo
ormai sprecato
senza farsi irretire
dai roventi monoliti
del Ricordo.

Fino a sbozzarli 
a colpi duri di scalpello
oppure a riplasmarli 
come se fossero di pasta madre
che sale e sgrava la sostanza prima. 

sabato 11 marzo 2023

Poesia / Diario e Tanka 29: Dolcezza inquieta.

 
A Suor Elena Arcese, mia compagna dell'età più bella.

L'anima ha occhi grandi e piange spesso con lacrime come diamanti.
Per la nostalgia di quanto fu e non può ritornare.

Eh, sì. Furono risate nei corridoi vetusti del Monastero delle Orsoline in Gorizia.
Filtrava morbida Luce dai finestroni dell'infinito corridoio che portava alla Cappella dove i cuori intonavano Amore benedetto. Tra il profumo dei gigli della Prima Comunione e l'odore speziato dell'incenso nelle ricorrenze liturgiche.
Il passato remoto racconta il non esserci più, se non nella memoria. 
Che è Eterna Presenza.
Attimi di consapevolezza sfumati di nostalgia un po' dolorosa al solo ripensare quanto leggeri fossero i nostri passi lungo itinerari che credevamo perenni.
Tutto scorre, però. Con disarmante, ineluttabile ormai, fatalità.
Le mie care suore sono emigrate verso altri luoghi predestinati; la loro impronta, comunque, resta.
Ricami preziosi, canti, ricette, esercizi su “sudate carte”, educazione anche severa, riti religiosi, meditare in rigoroso silenzio, la norma affidabile della Devozione sono trasparente ma tenace sigillo di ciò che imparai bambina, consolidai adulta, e porto in me.
La finestra dai vetri smerigliati di un delicato verdino mi concede di insinuarmi sottile nell'amato edificio per ritrovarlo come allora.
Gli occhi dell'anima sono potenti.
Mi trovo all'esterno. Immobile. Guardo la maestosa struttura e pregusto il balzo sul pavimento di graniglia lucidato a cera. Che è specchio riflettente beata giovinezza in corsa.
Una spinta e scivolo dentro.
Nessun segno umano. Solo un aleggiare trepido di sostanza eterea. Come porporina chiara nella nebbia del recupero.
Percorro le usate sale.
In Pace.
Questo è il mio Rifugio a cui posso ritornare sempre.
Qua sto bene.

Finché il ricordo permane, tutto fluisce placido.
Anche se venato da una sottile dolcezza inquieta.
Nulla muore nel Sacro Spazio dello Spirito.


Irene Navarra, Finestra sul Parco delle Orsoline, Fotografia, 2016.

Dalla finestra
guardo un mondo che riappare.
E sono canti
per l'anima pervasa
da gioia inquieta.
#Tanka29

U-May

lunedì 2 agosto 2021

Poesia / Futura-Mente: Questo è il presente.


La mente come un campo di battaglia
dove non domina Vittoria.
Solo spoglie amare di ricordi
che non saranno più.
Guardo il mio cane.
Addormentato accanto a me,
sogna il passato e un po’ guaisce.
Io lo accarezzo piano.
Lui si calma.
Ecco. Questo è il presente.
Questo soltanto voglio ricordare.
Qui.
Adesso. 

domenica 25 aprile 2021

Poesia / Haiku: Anima.


Apparizioni fugaci del giorno in cui ho salutato mia madre per l'ultima volta.

Batteva un ramo di melograno alla finestra del luogo in cui ci trovavamo.
Lei ormai senza respiro.
Io appesa al filo labile del ricordo.
Batteva il ramo con il suo frutto rosso al vetro smerigliato.
Un'anima in saluto.

Entro breve sarebbero apparsi gli Angeli.

Anima tersa
in corpo vegetale –
Di luce e vetro


Irene Navarra, Anima, Disegno grafico, 2014.


giovedì 3 agosto 2017

mercoledì 19 aprile 2017

Poesia / Senza parole - Rosso veneziano (con i Queen).


Rosso.
Cristalli accesi di tramonto
fissato sulla carta
alla sua anima immortale.
Fulgore di un ricordo.
Musica pulsante.

Un ricordo.
Irene Navarra, Rosso veneziano, Acquerello, 1986.

L'acquerello è veneziano di nascita.
Incantata dal riverbero scarlatto del sole al tramonto sulle esposizioni delle botteghe vetrarie, l'avevo accennato d'istinto con i miei minigodet da viaggio. E ciò mentre ascoltavo One Vision dei Queen (One flash of light yeah one God one vision...).
I tratti di china, le ditate, i graffi sono lavoro del dopo.

mercoledì 24 febbraio 2016

Haiku / NSS (Solo un ricordo).


Succede così.

Irene Navarra, NSS, Disegno grafico, 2016.

All'improvviso, un ricordo.
Come una cuspide elettrica nella carne viva.