L'ho riscoperta (e leggermente riadattata) questa mattina.
Con gioia.
Già allora, quindi, sentivo prepotente in me l'esigenza della Riflessione profonda.
Era un insostituibile toccasana alla difficoltà dell'esistenza.
Perciò la pratica è continuata con sempre maggiore consapevolezza e beneficio.
Al presente non posso proprio farne a meno.
L'itinerario si è compiuto e perfezionato.
Irene Navarra, Un giorno bianco di neve, Fotografia, Gennaio 2016. |
Meditazione figlia del silenzio
e della notte e anche del lavoro delle mani.
Giorno di neve uguale terra e cielo
che si condensa
in punti di pensiero
indenni dalle ore.
È Lei la mia preghiera.
In Lei mi offro consenziente
alla provocazione del ritroso
che stana il Tempo
ormai sprecato
senza farsi irretire
dai roventi monoliti
del Ricordo.
Fino a sbozzarli
a colpi duri di scalpello
oppure a riplasmarli
come se fossero di pasta madre
che sale e sgrava la sostanza prima.