Autoritratto tra passato e presente.
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Irene Navarra, Definire per definirmi, Disegno grafico, 2011. |
Per definire me
non ho bisogno di narrare
amplessi / coiti / farnetiche
abrasioni
di pelle contro pelle
dentro pelle.
Attese dietro porte chiuse
in sottoveste e bocca rossa.
La sigaretta tra le dita.
Le unghie Passion
Red.
Non devo trasformarmi
in donna ossessionata
che fantasieggia su accapigli e sessi
scrivendo improvvide quartine.
(Ciò che non fui non sono.)
Non posso ricordare amici
e discussioni conviviali,
tra vino sparso e inchiostro
riciclato a versi. In abbondanza.
Danza.
Su tavoli e banconi d’osteria.
Non ho promiscuità affannosa.
Perché la poesia si è maturata
nel silenzio del mio stare
sola.
A tu per tu con me
si è circoscritta questa rifrazione.
Mi accompagnavano le quantiche
presenze di chi mi suggeriva
Arcani.
Lunghi discorsi
senza muovere le labbra,
lontana dalla carne
e dal suo ruolo.
Amore eterno
che ritrovo ancora.
Quando si schiude
offrendo il suo respiro bianco.
Nudo.
©Irene Navarra, Definire
per Definirmi, 26 Ottobre
2011.