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giovedì 23 giugno 2022

Poesia / Cronaca: Steccato di bambù.

 

Irene Navarra, Limite, Fotografia e Grafica, 2022.

Steccato di bambù attorno.
Di qua campagne verdi e Pippo Setter.
Laggiù, dove ho posato gli occhi
per millenni con le mie generazioni
di donne slave trovadore,
non vedo più orizzonte.
Solo disegni mobili che si rincorrono
sui fusti come lance puntate
verso il cielo. Pure illusioni.
E se decidi di scalarle, quelle canne
compatte e tanto alte da sparire
in coaguli di azzurro,
avrai le punte aguzze
conficcate nella carne.
Così potrai solo tornare
al tuo fittizio incanto.
Mentre di là freme il mistero,
il suo inquieto respiro.

martedì 31 maggio 2022

Poesia / sensi residui (poesie da poco): 21 - sai.


In questa lirica il verbo d'inizio (sai) è declinato in un'accezione di gentile interloquire e blando richiamo a moduli d'attenzione. Formula, quest'ultima, che introduce con il dovuto distacco al mondo dell'ombra-amaca, o persino culla. Un simile salto semantico-esistenziale toglie materialità al corpo, aggiungendo sostanza personalizzata ai fenomeni naturali.
La dislocazione, atta a straniare e rigenerare in elementi nuovi tutto l'universo, è nel potere dell'uomo.
Per accedere a tale dimensione, basta in fondo allungarsi nella proiezione compiacente dei cipressi sul verde dei prati, ben consci del sole che, alle spalle nel caso dell'immagine dedicata, ci lascia  con un ultimo singulto di complicità.
Mentre il cerchio dell'orizzonte se ne fa specchio.

Irene Navarra, Ultimo sorriso, Fotografia e Grafica,  30 Maggio 2022.

sai
restare in una curva d’ombra
come se fosse un’amaca naturale
o quella culla
che ricordi con una trafittura del pensiero
là riposare
mentre il sole lascia i raggi all’orizzonte
lucente in un sorriso di secondi
e irride il sonno come morte
togliendo il blu dall’erba
per farsene un ombretto di cobalto
con qualche lucciola precoce
sai
lo stare chiuso dentro te
che ti fa creatura baciata dalla sera.

30 maggio 2022

venerdì 19 febbraio 2021

Poesia / Frammento 27: Incontriamoci all'Orizzonte.


Irene Navarra, Verso il San Gabriele / All'Orizzonte, Fotografia e Grafica, 2021. 


Incontriamoci all'Orizzonte.
L'ho detto in quella forma strana
che chiamo del Pensiero Lieve.
Tra me e me.
Come se l’Orizzonte fosse un bar
dove si va per un aperitivo.

Ero nel verde impallidito della mia campagna
quando mi vidi ridere e felice*
al limite lontano di quel mondo.
Là dove si fonde il cielo con il grigio di colline avare.
Riverberate da un fulgore
non della Stella che rischiara
l'universale essere concreto
- i nostri corpi effimeri -,
ma della gioia di anime fluttuanti attorno
rivolte a me che le abbracciavo in un sorriso.
Il placido sorriso delle Sfere.

Vivevo, dunque, all'Orizzonte.
Un'esistenza parallela non più isola deserta
ma Festa dì richiami e luce.

Vediamoci pertanto all’Orizzonte.
Staremo insieme.
Quietamente.

*Dante Alighieri, La Divina Commedia, Purgatorio, Canto VI, v. 48.

lunedì 12 gennaio 2015

Poesia / Dettagli (Sono una scrutatrice rifinita).


Guardare l'orizzonte come stato esistenziale.
Irene Navarra, Nuvole e vento, Olio su tela, 2014.

Sono una Scrutatrice rifinita.
Guardo insistentemente verso il cielo.
Il gonfiarsi di una nube la mattina,
il suo cambiare di colore, il vento.
Guardo anche il vento che segna
di uno sbaffo diluito l'orizzonte,
diffonde il carminio dei tramonti,
porta profumi da porte inaccessibili.

Sono una Scrutatrice rifinita di particolari
perché li credo rapportabili a una regola.
Incuneata con i sensi dentro l'aria
Io so certezze prevedibili
per dati inconfutabili.
... ... ...
"Avremo quindi una giornata di sereno."

Presa nel fuoco estremo dei miei calcoli
faccio arcobaleno
della tempesta che non dà riposo.

(Da Dettagli, EdL, 2005)