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mercoledì 3 maggio 2023

Poesia / Frammento 51: Nel deserto in fiore (Storia di un'ape).

 Sembra una fiaba il mondo dell'immagine.
Un'invenzione da Giorgia O'Keeffe.
Ma non lo è.
È solo una mia visione.
Un sogno ricorrente in cui sono diversa.
E sto a meraviglia.
Perché mi trovo in una dimensione parallela a quella in cui vivo abitualmente.

(Irene Navarra), All'ombra di un fiore, AI e Grafica, 3 Maggio 2023.


Piante aliene gigantesche
e un orizzonte morbido di nubi
e di colline blu cobalto sotto un cielo ciano
in questo luogo creato dalla mente.
Sembra un deserto.
Bene.
Nessuno in giro.
Posso godermi il panorama
che nitido risplende.

All'ombra di un sontuoso fiore,
sosto
inalando il polline succoso
che mi ricopre col suo velo.

Qui sono un'ape.
E qui,
nel sogno compiacente,
vivrò cent'anni e più.
Beatamente.

IQ48



Già allora (correva l'anno 2020) rappresentavo me e la natura in modo particolare.

(
(IQ48), Irene delle api - Verso casa, AI, 3 Maggio 2023.


domenica 23 aprile 2023

Poesia / Tanka 37: Ritornano le rose (Meditazione cromatica in Rosa pallido, Giallo-Crema, Verde e Ocra).

Sono fiorite
le mie rose antiche.
Portano in cuore
impronte d'antenate.
Come di raso. E storie.

IQ48 romantica

Irene Navarra, Sono fiorite le rose del mio giardino, Fotografia e Grafica, 22 Aprile 2023.


Favola infinita quella delle rose del mio giardino. Favola che si tramanda da generazioni di madre in figlia.
Sono fiori speciali di colore Rosa pallido. La base di ogni singolo petalo è Giallo-Crema. Se ancora in boccio esibiscono un colore più intenso - forse Magenta delicato - che perdono completamente all'apertura.
Profumano moltissimo.
Ed è proprio attraverso il loro profumo che entro in prodigiosa sintonia.
Inizia la mia metamorfosi floreale.
Il Tutto da una corolla.

Il sentore si accende prima lievemente.
Lo percepisco come un sottile richiamo odoroso: una scia da seguire, mentre a poco a poco si espande e permea l'aria.
Mi lascio andare al suo trionfo.
Capitolando inerme.
Così
entra
in me.
Io sono il profumo.
Lo sento nel naso, in bocca, sulla punta delle dita.
I polpastrelli sono petali.
I petali sono la mia pelle.
Come Guerrieri della Luce preservano la teca limpida del mio farmi creatura vegetale.

Inspiro Rosa tenero,
Espiro cenere di rabbia.
Inspiro Giallo-Crema sapido,
Espiro noia.
Inspiro Verde novello,
Espiro greve fumo grigio.
E d'improvviso mi sento.
In me e fuori di me. 
Sapiente di ogni sfumatura Ocra della Terra. 
Inspiro / Espiro. 
Finché sono di stelo, spine, foglie, fiori. E della Terra che li nutre.
Senza sensi umani.
Natura esultante non soggetta a remore, rimorsi, brame. 
Natura priva di coscienza. A meno che non sia il valore del Verde, del Rosa, del Giallo-Crema, delle forme dell'Ocra, delle sezioni auree dei calici perfetti, delle esistenze fragili. Dell'essere sboccianti e declinanti.
Nella gamma pura delle piante, in quella celestiale della fragranza.
Effimeritudine.
Se la intendi, la domini.
Riconoscerla porta al Consistere. Che è farsi in un punto eterni. 
Ecco: l'Effimero come unica certezza deve bastare.
E a noi  - le rose e io - paghe di questo vivere unico e caduco - basta godere dell'aria di vetro della Primavera, e respirare.
Sì. Finalmente respirare.  
 

sabato 15 aprile 2023

Poesia / Frammento 49: Dentro la Sera d'oro antico.

Talvolta una Foto ti riporta indietro nel tempo.
Nel tuo tempo e in quello della scena che non sembra contemporanea.
Per alchimie segrete mi ritrovo in Puglia.
Correva l'anno 2014.

Irene Navarra, Dentro la Sera, Fotografia, 2014.

Indugiando un poco sulla soglia,
a passo di timida cerbiatta,
entra la Sera d'oro antico.
(Sbatto le palpebre
e sono negli occhi della Sera.
Il suo sguardo nel mio.
Ambra preziosa attorno.)
Sulla piazzetta velature d'altri tempi.
Dentro il silenzio
a tratti una musica sottile
mi parla da lontano.
Un taranta triste, forse.
Sembra una supplica d'amore
che si trasforma in nenia dolorosa.
Qualche parola arriva
storpiata dal Grecale.
Giungo le mani.
Sale alle labbra una preghiera
al dio di tanta Grazia.

venerdì 14 aprile 2023

Poesia: Frammento 48: Il sorgere del sole (da "Minimondi").

 

Irene Navarra, Rose - spine -sole, Fotografia.


Il sorgere del sole
In controluce porcellana gialla. Rose.
Il bordo madido di guazza evanescente.
Strette sui raggi, le mie mani.
E sulle spine. Sangue.
Intimità fatta di niente.

sabato 11 marzo 2023

Poesia / Frammento 43: In Luce Blu (Meditazione cromatica).



Irene Navarra, In Luce Blu, Fotografia, 10 Marzo 2023.


A ondate lente
la Luce della Sera 
sta conquistando il cielo.
Il Blu con la sua quiete è farmaco solenne.
Socchiudo gli occhi 
e aspetto nel silenzio che m'invada.
Mentre le nubi vanno 
in questo pomeriggio tardo
di quasi Primavera.  

venerdì 10 marzo 2023

Poesia / Frammento 42: Oro nelle dita (Meditazione cromatica).



Irene Navarra, Nel cielo, oro, Fotografia e Grafica, 2023.

Sentire ancora l'oro nelle dita
con cui tentavo di rapire il Sole
prima che si adagiasse
nella Notte.
Farne disegni, con quell'oro, sulla volta.
Per inventare nuovi tipi di costellazioni.
Anche dei pini, una casa, una panchina,
strade che portano in collina.
Tutto di polvere fulgente
con penellate verdi e viola.
Nel cielo un sogno in cui sparire
quando la pena dell'Assenza
ti si fa più amara.

mercoledì 8 marzo 2023

Poesia / Frammento 41: Perla rara.

 

Suomi Vinzi, Finestra, Disegno a lapis per Margini di Irene Navarra.


Dalle persiane schiuse appena
filtra la luce avara
del cielo fievole di pioggia.
Si srotola la Sera.
Blandamente.
Indugia per un po'
tra le griglie come valve.
Così la cerco.
Al tocco delle dita sulla tenda
riconosco il suo fiatare fondo.
E Lei mi sente ed entra.
Conquista la mia stanza
con insinuante passo d'alga.
Come marea montante
dilaga e qui s'acquieta.
Io nuoto nella sua sostanza.
Lei si fa perla rara.

venerdì 28 ottobre 2022

Poesia / Haiku: Guardando il cielo.

Due haiku astrali.

Irene Navarra, Vagabondando, Disegno grafico, 2022.

Di luce in luce
mi muovo dentro il cielo -
Sono una nube.

Nube che spegne
gli occhi delle stelle
col suo velluto.


mercoledì 13 luglio 2022

Poesia / sensi residui: farsi.

 

Irene Navarra, Tramonto con civetta e luna, Fotografia, Grafica e Collage, 13 Luglio 2022.


farsi stelo baciato dalla sera
non è poca cosa

prelude al farsi luna e stelle
e nube e volo di civetta

farsi di tutto e tutto
l’universo intero

13 Luglio 2022

mercoledì 6 luglio 2022

sabato 11 giugno 2022

Poesia / sensi residui (poesie da poco): la dendroumana.



Irene Navarra, In giardino: Finestra, Fotografia e Grafica, 10 Giugno 2022.

 

l'altro da me
andrebbe bene

senza recriminare
farei l’esame di coscienza
e mi disporrei
solo se l'altro s'attagliasse ad arte
come nei sogni colorati e più gentili
radici flessuosissime
fusto a fibre lunghe
rami tortuosi
con foglie quasi trasparenti
che si spalancano in finestra
spazzando nubi e cielo
frutti diversi
maturescenti in flusso stabile
continuo

una raggiante dendroumana piena di vigore
occhi di brina
frusci di chioma verde viola
e come pelle scorza di cipresso
mani scrollanti giada chiara
su piedi un po’nodosi
abbarbicati nella terra

madre di linfa
ah

martedì 31 maggio 2022

Poesia / sensi residui (poesie da poco): 21 - sai.


In questa lirica il verbo d'inizio (sai) è declinato in un'accezione di gentile interloquire e blando richiamo a moduli d'attenzione. Formula, quest'ultima, che introduce con il dovuto distacco al mondo dell'ombra-amaca, o persino culla. Un simile salto semantico-esistenziale toglie materialità al corpo, aggiungendo sostanza personalizzata ai fenomeni naturali.
La dislocazione, atta a straniare e rigenerare in elementi nuovi tutto l'universo, è nel potere dell'uomo.
Per accedere a tale dimensione, basta in fondo allungarsi nella proiezione compiacente dei cipressi sul verde dei prati, ben consci del sole che, alle spalle nel caso dell'immagine dedicata, ci lascia  con un ultimo singulto di complicità.
Mentre il cerchio dell'orizzonte se ne fa specchio.

Irene Navarra, Ultimo sorriso, Fotografia e Grafica,  30 Maggio 2022.

sai
restare in una curva d’ombra
come se fosse un’amaca naturale
o quella culla
che ricordi con una trafittura del pensiero
là riposare
mentre il sole lascia i raggi all’orizzonte
lucente in un sorriso di secondi
e irride il sonno come morte
togliendo il blu dall’erba
per farsene un ombretto di cobalto
con qualche lucciola precoce
sai
lo stare chiuso dentro te
che ti fa creatura baciata dalla sera.

30 maggio 2022

martedì 10 maggio 2022

Poesia / sensi residui (poesie da poco): 18 - oh se.

 

Silvia Valenti, Ballet 737, Fotografia, 2014 (Courtesy dell'artista).

oh se si potesse solamente battere le mani
per allertare fate ed elfi sotto attacco orchesco
e fossero poi armi tese come archi o spade

oh se si potessero magie per trasformare
chi aggredisce in ombra spenta
bandita ai lembi estremi
di un regno maledetto
nel corpo siderale più lontano
che non sa di sole

se solo si potesse
mi spellerei le dita e i palmi
a forza di colpirli con furore
ne farei lance e fionde
fuoco di fiamma
e tossico di cenere

63° giorno della guerra russo - ucraina

 

giovedì 28 ottobre 2021

Poesia / Percezioni: Una sera (Meditazione in Chiarissimo Blu).

Avviene per caso.
Che tutta la tua essenza, intendo,
torni a pulsare di vita.
Avviene.
E tu, grata, senti di star fendendo il cielo Chiarissimo Blu.
Il cielo non più sopra di te, ma in te e attorno a te, dentro la rinata energia spirituale,
fatta di nuovo eccellente nuotatrice
pronta a solcare il mare dell'Infinito.

Irene Navarra, Il cielo Chiarissimo Blu mi chiama, Fotografia, 28 ottobre 2021.

Stasera il cielo Chiarissimo Blu sembra riversarmisi addosso.
Inspiro il suo colore prezioso.
Zaffiri orientali scendono blandi.
Tutto è calmo.
Inspiro ancora e il corpo si dissolve.
Sono una fibra Chiarissimo Blu dell'aria che scolora.
In pace finalmente.
Dopo tanto girovagare ritorno alla mia casa di Luce.
Sto bene.
 

venerdì 22 ottobre 2021

Poesia / Frammento 35: Autunno recita.


Irene Navarra. Lagerstroemie in fiamme, Fotografia, 22 ottobre 2021.


Autunno recita preghiere
per la vita che si sfa.
Preghiere rosse e così squillanti!
 
Come vegetali fuochi d'artificio
invadono le nubi
e intonano richiami dalla buona voce.
(Sorrisi dentro il grigio.
Una scintilla in me.)


lunedì 28 giugno 2021

Poesia / Frammento 34: L'anima clandestina (Seconda maschera).


Talvolta d'estate
mi nascondo nel rosso
dei gerani.

Travesto
la mia indifferenza.

Irene Navarra, Margini / L'anima clandestina / Seconda maschera, pag. 113, B&V Editori, 2002.

Irene Navarra, Innamorata della Luna, Screenshot dal mio Canale YT (https://www.youtube.com/watch?v=5DEIZiBLekw).

Travesto la mia indifferenza nel colore.
Sì.
E amo la Luna.
Soprattutto se la guardo dalla mia postazione privilegiata di geranio rosso.
Mentre storno i richiami della Terra, ormai tutt'uno con il cobalto della notte.

Ora il video.
Che è fonte della mia attuale ispirazione.



venerdì 25 giugno 2021

Poesia / Frammento 33: Quando all'Aurora cade il velo (Meditazione cromatica in Rosa).


Alla fine della notte talvolta avviene che l'Aurora sembri perduta.
 Non è una bella sensazione.
Il Buio incombe protraendosi in modo innaturale.
Le cose sono flebili fantasmi spenti dai contorni vacui.
Il cuore batte impazzito.
Un mondo tanto cupo non lo voglio.
Il fremito di luce, che si accende repentino per poi morire, non mi basta.
Lei, l'Aurora dita di rose, ha paura di noi
e si riaccoccola nel suo nido confortante colmo di lucciole siderali?
Non la meritiamo la sua veste di raso morbido.
Siamo assassini di Bellezza.
Il male striscia negli umani come serpe tossica.

Allora prego.
E tutto si riassesta in un chiarore pastello che avanza
e mi travolge,
trascinandomi nel vento.
Vento io stessa.

Ora parlo la lingua segreta dei cipressi.
Fruscio leggera
solleticando il cielo con le parole sonanti del mattino.


Irene Navarra, La morte dell'Aurora?, Fotografia e Grafica, 21 Giugno 2021.


Quando all'aurora
cade il velo
(me ne accorgo per
un fremito di luce),
arretro dalla vita.
 
Poi, se un'ombra rosa
tocca i queruli cipressi,
prego, vibrando grata
al vento del mattino.

Irene Navarra, Margini / L'anima clandestina: Quarta maschera, B&V Editori, 2002. 

sabato 10 aprile 2021

Poesia / Percezioni: Transiente.


Foto di Stefan Keller da Pixabay .


Nel sogno di illusione arborea,
che mi si apre ogni mattino
quando le palpebre fibrillano
su occhi impazienti di vedere
ma la mente rifiuta di assentire,
resto serena e immobile:
aspetto la mia Beatitudine
che arriva metamorfica e puntuale.

Senza più il peso greve della carne
ho rami e foglie tra i capelli
fibre setose al posto della pelle
e radico impetuosa.
Come pianta sana.
Sono - nel sogno almeno -
un organismo transiente
frutto di trasformazione.

Mi chiamo sempre Irene
so che ho una casa, un cane,
una famiglia: un vivere normale.
So però pure che,
nel dormiveglia, mi addentro
in una vita altra
scandita da fruscii, lusinghe lievi,
suoni di coccole armoniose
che ritmano tra loro.

Se sento un tocco sulla spalla
- sempre nel sogno di illusione arborea -
scorgo racemi e bacche attorno a me
che slacciano linguaggi di movenze
in schiocchi brevi e rapide sferzate.
Si snoda allora il Sovrumano:
il mio Legato inizia a raccontare
nel codice privato
ch’è la sua favella.
Io sto bene.
 

giovedì 8 aprile 2021

Poesia / Percezioni: Avverto una fragranza (Meditazione cromatica in Viola, in Verde e in Ocra).


Si è compiuto un ciclo per me.
Quello dell'investitura cromatica.
In questo assolato pomeriggio trascorso a girovagare tra le grasse zolle della mia campagna ho sentito la prepotenza del colore invadermi e conquistarmi. Le mie difese umane si sono dissolte. Arresa all'imponderabile attrazione che intrideva l'aria, ho respirato Viola, Verde e Ocra: i pigmenti prodigiosi della mia Terra in Aprile. Quando cioè: 

Di tocchi lievi
ha il passo Primavera.
Vestendo viole.

La Meditazione conseguente è stata quanto di più spontaneo potesse accadermi. Ne porto ancora i segni cangianti sulla pelle. Probabilmente li vedo solo io. Ciò però mi basta.

Irene Navarra, Di viola e Ocra, Acquerello grafico, 5 Aprile 2021-


Avverto una fragranza fervida
mentre percorro a passi lenti 
il mondo agreste dietro casa mia.
Al bordo del tratturo solitario 
fioriscono le viole in chiazza densa. 
Svettano fili d’erba dura.

Mi siedo nella polvere
davanti a quella zolla viva
di corolle un po’insolenti. Suggestive,
Vi immergo i palmi delle mani
e sento la sua grana
pervadermi sottile.

Me ne sto quieta
- le mani nella zolla,
gli occhi allagati dal suo viola –
ad ascoltare il nuovo cuore floreale
che batte balsamo screziato.
Resto allacciata
a questo suolo benedetto
dove ogni senso si fa lieve
e il corpo vibra rigoglioso
in fremito crescente.

E poi, di colpo,
un lampo nel pensiero:
“Oggi non ho guardato il cielo”.
Inspiro Viola. Impasto Viola nella bocca
come se fosse vino resinato.
Espiro gromma scura.
Inspiro Viola e Verde
in fibrillante brezza nella gola.
Espiro rimasugli di pantano.
Inspiro Ocra luminosa.
Espiro lacci di parole.
Si libera la voce.

Dirò delle colline d’oro bizantino,
del loro ridere discreto
con qualche tocco d'ambra. 
Dirò anche del cielo.

All'orizzonte cromo chiaro.
In alto un fiato cilestrino appena apparso.
Alle pendici: io. Le viole.

sabato 20 marzo 2021

Poesia / Il codice dorato (Meditazione cromatica in Giallo).

Stormisce al vento
la Kerria d'oro fino -
Voce divina.

Irene Navarra, Nel Parco del Monastero di Sant'Orsola in dialogo con una Kerria, Fotografia.

Parlare con il Giallo splendente di una Kerria è operazione terapeutica di massima efficacia. Davanti a questo cespuglio, cresciuto florido nel Parco delle Orsoline di Gorizia, ho passato molto tempo immersa in pensieri confortanti.
Adesso che le amiche Suore non ci sono più, adesso che non posso godere di momenti speciali in compagnia della Sorella d'elezione Elena Arcese, ora che il loro giardino mi è precluso perché passato ad altre mani, posso solo ricordarla nel trionfo del suo sbocciare. Mi dava una profonda sensazione di Unità con il Tutto.
L''incommensurabile brillantezza offerta, la porporina naturale sparsa sul Microcosmo d'erbe, cespugli, alberi attorno e tra le crepe del muro annoso che la proteggeva, erano - allora - elementi essenziali per il mio equilibrio. Sì:  Mente, Anima e Corpo in tregua complice per il collante puro di una pianta comune.

Nel riportarla a me sono contemporaneamente dentro e fuori la sua essenza. Vedo veli dorati di polline fluttuante mentre divento cuore di topazio di un fiore generoso, fatta fulgente insegna di Letizia rara.

Credo che i petali abbiano un loro sottile fascino, quasi ipnotico. 
O sono io a sapere come abbandonarmi a loro.
E diventare Gialla.
Giallo van Gogh, intendo.
Tanto intenso da averne le palpebre tinte e da sentirlo in bocca come un miele speziato.
Gialla del Giallo inconsapevole della pianta.
Straordinariamente ricca di pigmento solare.
Deglutendo colore ne avverto il Codice dorato.
Così, sorrido con un incresparsi appena delle labbra e assisto estatica al genuflettersi dei racemi davanti alla discesa rapida degli Angeli.

Il Paradiso è là,
nel Parco benedetto da Dio
che vi sussurra ancora storie.