Visualizzazione post con etichetta viola. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta viola. Mostra tutti i post

domenica 20 marzo 2022

Poesia / Tanka: Viola di Viole (Benvenuta Primavera).

 

Irene Navarra, Viola di Viole, Fotografia, 20 Marzo 2022.

Fiore di viola
tra zolle ancora secche.
Lo sfioro lieve -
Non turbo la sua pace
di grazia millenaria.
#Tanka 14

Palpebre di rugiada per gli occhi delle Viole stamattina.
Aspiro la loro umida fragranza mentre guardo le nubi che vanno.
Vanno.
Sul Faggio grande una gazza silenziosa.
E null'altro.
La perfezione si fa così.
In un istante da nascita del mondo.
Non so di più.

20 Marzo 2022.

giovedì 8 aprile 2021

Poesia / Percezioni: Avverto una fragranza (Meditazione cromatica in Viola, in Verde e in Ocra).


Si è compiuto un ciclo per me.
Quello dell'investitura cromatica.
In questo assolato pomeriggio trascorso a girovagare tra le grasse zolle della mia campagna ho sentito la prepotenza del colore invadermi e conquistarmi. Le mie difese umane si sono dissolte. Arresa all'imponderabile attrazione che intrideva l'aria, ho respirato Viola, Verde e Ocra: i pigmenti prodigiosi della mia Terra in Aprile. Quando cioè: 

Di tocchi lievi
ha il passo Primavera.
Vestendo viole.

La Meditazione conseguente è stata quanto di più spontaneo potesse accadermi. Ne porto ancora i segni cangianti sulla pelle. Probabilmente li vedo solo io. Ciò però mi basta.

Irene Navarra, Di viola e Ocra, Acquerello grafico, 5 Aprile 2021-


Avverto una fragranza fervida
mentre percorro a passi lenti 
il mondo agreste dietro casa mia.
Al bordo del tratturo solitario 
fioriscono le viole in chiazza densa. 
Svettano fili d’erba dura.

Mi siedo nella polvere
davanti a quella zolla viva
di corolle un po’insolenti. Suggestive,
Vi immergo i palmi delle mani
e sento la sua grana
pervadermi sottile.

Me ne sto quieta
- le mani nella zolla,
gli occhi allagati dal suo viola –
ad ascoltare il nuovo cuore floreale
che batte balsamo screziato.
Resto allacciata
a questo suolo benedetto
dove ogni senso si fa lieve
e il corpo vibra rigoglioso
in fremito crescente.

E poi, di colpo,
un lampo nel pensiero:
“Oggi non ho guardato il cielo”.
Inspiro Viola. Impasto Viola nella bocca
come se fosse vino resinato.
Espiro gromma scura.
Inspiro Viola e Verde
in fibrillante brezza nella gola.
Espiro rimasugli di pantano.
Inspiro Ocra luminosa.
Espiro lacci di parole.
Si libera la voce.

Dirò delle colline d’oro bizantino,
del loro ridere discreto
con qualche tocco d'ambra. 
Dirò anche del cielo.

All'orizzonte cromo chiaro.
In alto un fiato cilestrino appena apparso.
Alle pendici: io. Le viole.