Questa che sto vivendo è una realtà fatta della stessa sostanza dei sogni. Lungo la mia personale "strada di malva" ogni fantasia è lecita, ogni trasformazione benvenuta. Il cammino si compie dal buio alla luce e il transito può essere fulmineo. Un attimo prima sei di carne e sangue, un attimo dopo ti libri senza peso sopra le modeste fattezze del mondo. Quando ciò avviene - per una collusione cosmica unica o perché la tua anima preme per nutrirsi del suo cibo naturale - la gioia ti colma di levità. Così puoi avvitarti in giravolte epiche da granello stellare entrando in dimensioni parallele che altrimenti non ti sarebbe dato conoscere. Allora, mentre ti capita, sorridi, ringrazia e godi profondamente della pace ritrovata. Che, peraltro, non ha dominio duraturo tra le zolle della Terra, ma è tua. Per diritto di nascita. E di morte.
Irene Navarra, Piccola anima in volo, Disegno grafico, 29 luglio 2020. |
Tanti bagliori fulgidi
attorno al cuore in pausa
sfibrato da un silenzio
privo di colori.
Forse fate minuscole.
Feci per coglierle - le mani
a coppa dentro la risata luminosa.
Burlandomi si svincolavano
con echi gorgoglianti di sorrisi.
Argento giovinetto che ti nasce accanto
e si sottrae
se cerchi di rubarlo.
Non era un sogno -
lo sapevo chiaramente.
Era una sospensione temporale
in uno spazio d’aria rarefatta
che svagava ogni pensiero.
Sentivo nodi, grumi, contratture,
parole di granito nero sfaldarsi in me
sgravata d’ogni affanno.
Le vertebre schioccavano inarcandosi
mentre mi sollevavo oltre le nubi
e mi cullavo per un po'
come una foglia nel suo vento
prima di riapprodare lieve sulla Terra.
Sfioravo i cedri e le magnolie
di un mondo finalmente ritemprato
lasciando fiocchi effimeri tra i rami.
Poi sulla pelle resa astrale da quel volo
un trepido vibrare fatuo
che s’innervava in ogni mio respiro
per trionfare vivido. Gaudente.
E l’anima estenuata si allietò
di tutto quel fiorire prodigioso
scoprendo bianco il seme della vita.