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lunedì 20 marzo 2023

Poesia / Senza parole - Albero che narra Primavera.


Piano, respira piano.
E nel Silenzio.
Potresti non sentirla,
la vita che ti varca.

L'albero di pastelli colorati,
il cielo rosso,
il prato verde-viola
sono riflessi vivi delle cose.
Note librate.
In controcanto.


Romanza senza parole.
Irene Navarra, Senza parole / Albero che narra Primavera, Pastello grafico, 2017.

La Via del cielo aiuta, non fa danni;
la Via del saggio agisce senza lotta.
Da: Lao Tzu - Tao Te Ching / L'emersione del naturale (Fonte: Wikisource).

Je devine, à travers un murmure,
Le contour subtil des voix anciennes
Et dans les lueurs musiciennes,
Amour pâle, une aurore future!

Et mon âme et mon cœur en délires
Ne sont plus qu’une espèce d’œil double
Où tremblote à travers un jour trouble
L’ariette, hélas ! de toutes lyres!

Ô mourir de cette mort seulette
Que s’en vont, cher amour qui t’épeures
Balançant jeunes et vieilles heures!
Ô mourir de cette escarpolette!

Paul Verlaine, Romances sans paroles / Ariettes oubliées / Je devine, à travers un murmure,
Vanier, 1902 (Opere Complete, Volume I, p. 154. Fonte: Wikisource).

venerdì 31 luglio 2020

Poesia / La strada di malva: Tanti bagliori fulgidi (Una storia astrale).


Questa che sto vivendo è una realtà fatta della stessa sostanza dei sogni. Lungo la mia personale "strada di malva" ogni fantasia è lecita, ogni trasformazione benvenuta. Il cammino si compie dal buio alla luce e il transito può essere fulmineo. Un attimo prima sei di carne e sangue, un attimo dopo ti libri senza peso sopra le modeste fattezze del mondo. Quando ciò avviene - per una collusione cosmica unica o perché la tua anima preme per nutrirsi del suo cibo naturale - la gioia ti colma di levità. Così puoi avvitarti in giravolte epiche da granello stellare entrando in dimensioni parallele che altrimenti non ti sarebbe dato conoscere. Allora, mentre ti capita, sorridi, ringrazia e godi profondamente della pace ritrovata. Che, peraltro, non ha dominio duraturo tra le zolle della Terra, ma è tua. Per diritto di nascita. E di morte.

Irene Navarra, Piccola anima in volo, Disegno grafico, 29 luglio 2020.

Tanti bagliori fulgidi
attorno al cuore in pausa
sfibrato da un silenzio
privo di colori.
Forse fate minuscole.
Feci per coglierle - le mani
a coppa dentro la risata luminosa.
Burlandomi si svincolavano
con echi gorgoglianti di sorrisi.

Argento giovinetto che ti nasce accanto
e si sottrae
se cerchi di rubarlo.

Non era un sogno -
lo sapevo chiaramente.
Era una sospensione temporale
in uno spazio d’aria rarefatta
che svagava ogni pensiero.
Sentivo nodi, grumi, contratture,
parole di granito nero sfaldarsi in me
sgravata d’ogni affanno. 
Le vertebre schioccavano inarcandosi
mentre mi sollevavo oltre le nubi
e mi cullavo per un po'
come una foglia nel suo vento
prima di riapprodare lieve sulla Terra. 
Sfioravo i cedri e le magnolie
di un mondo finalmente ritemprato
lasciando fiocchi effimeri tra i rami.
Poi sulla pelle resa astrale da quel volo
un trepido vibrare fatuo
che s’innervava in ogni mio respiro
per trionfare vivido. Gaudente.

E l’anima estenuata si allietò
di tutto quel fiorire prodigioso
scoprendo bianco il seme della vita.
 

domenica 23 aprile 2017

Poesia / Senza parole - Identità (Con Sylvia Plath).


Di Poesia è fatto il mio cammino.
Senza la Poesia io sono niente.

Sapere la propria Identità.
Irene Navarra, Il mio cammino, Disegno grafico, 2017.

Finché c'è Lei, io non ho Limite.
Il Limite di Silvia Plath che lascia i figli nella culla e compie l'ultimo volo.
Lei non aveva più nemmeno quella. La Poesia, intendo.
Così, mentre la leggo e l'amo d'amore immenso, proseguo ―  passo dopo passo ― con lo sguardo teso all'orizzonte.
Non oltre, adesso.
No.
Limite

La donna è perfezione.
Il suo corpo

Morto ha il sorriso della compiutezza,
Un'illusione di una greca necessità

Fluisce nelle pieghe della sua toga,
I suoi nudi

Piedi sembrano dire:
Abbiamo fatto tanto cammino, è finita.

Da Ariel di Sylvia Plath.


Edge

The woman is perfected.
Her dead

Body wears the smile of accomplishment,
The illusion of a Greek necessity

Flows in the scrolls of her toga,
Her bare

Feet seem to be saying:
We have come so far, it is over.

From Ariel by Sylvia Plath.





domenica 12 marzo 2017

Poesia / Tributo a William Ernst Henley per la sua lirica "Invictus".


Tela di sacco e strati di colore evanescente.
Né troppo chiaro, né troppo cupo.
E le parole a completare il gioco.
D'oro. Parole e gioco.
Come la decisione di librarsi in volo.
E farlo, poi.
Lasciando l'anima vagare fuori dal carcere del corpo.
Anima pura, incandescente, invitta.

Irene Navarra, I colori della libertà, Disegno grafico, 2017.

IV
In Memoria di
R. T. Hamilton Bruce
(1846 - 1899)

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Buia come un abisso esteso tra i due poli,
Ringrazio qualsiasi dio esista
Per la mia anima indomabile .

Nella feroce morsa delle circostanze
Non mi sono scansato né ho gridato.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e di lacrime
Incombe solo l'Orrore dell'ombra,
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino,
Sono il capitano della mia anima.

William Ernst Henley, Il Libro dei Versi - Echi di Vita e di Morte, 1888.

IV
I. M.
R. T. Hamilton Bruce
(1846 - 1899)

Out of the night that covers me, 
Black as the pit from pole to pole, 
I thank whatever gods may be 
For my unconquerable soul.

In the fell clutch of circumstance 
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance 
My head is bloody, but unbowed.

Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.

It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate,
I am the captain of my soul.

William Ernst Henley, Book of Verses - Echoes of Life and Death, 1888.
(Fonte: Poetry Foundation)


sabato 14 novembre 2015

Poetica 7 / Quasi una biografia - La-fortezza.


Irene Navarra, La fortezza Bastiani, Riproduzione a matita, 2015.

Sì, sono inaccessibile.
È vero, ho mura d’acciaio
inespugnabili.
Entrate in me.
Io vi proteggerò dalle incursioni,
dalla peste, dal gelo e dall’arsura
e accecherò il barbaro orizzonte
con i miei bagliori.

Ma non fatemi piangere.
E non guardatemi se piango.

Perché la mia sostanza
si disintegra
negli occhi vasti
della Compassione.

Da Margini / Quasi una biografia, B&V Editori, 2002.

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