Premessa
Sono giorni inquieti, questi che stiamo vivendo.
Il mese di Novembre 2022 ha ormai oltrepassato la linea mezzana del suo corso e ancora non vedo rimedi all'inferno che si sta sostanziando.
Devo vivere di Atti di Fede, mi ripeto conscia della mia pochezza.
Rivolgo preghiere sacre (e più spesso profane) al divino Gesù, appeso a quell'orrenda croce scelta per noi.
Lo prego e gli dico che riconosco l'umanità del tutto deviata in cui siamo immersi. Come un fango infetto.
La corruzione è il nostro pane quotidiano. L'ambizione e l'invidia ne sono i motori primi.
La corruzione è il nostro pane quotidiano. L'ambizione e l'invidia ne sono i motori primi.
L'anima semplicetta che sa nulla* è uscita dalle mani del Padre immacolata, e poi, con ingenuità superficiale, ha iniziato a tralignare, deviando dalla via del Bene Sommo, radicato in lei con il soffio della Creazione, ma mai ostativo al Libero Arbitrio.
Solamente il cattivo uso della Libertà, ricevuta in dono originario, determina la malattia mortale del mondo.
È colpa nostra la devianza assassina, dunque, ne sono consapevole, ma vorrei la mano di nuvola leggera di Dio sulle nostre fronti.
Signore non volgere gli occhi altrove.
Guarda i volti esterrefatti dei tuoi figli.
Vedi? La Terra è costellata di croci.
Amaci per ciò.
*Dante Alighieri, La Divina Commedia, Purgatorio, XVI, v. 88
Foto di 652234 da Pixabay |
Nel centro dell'abside
(alta così da non vedere il culmine)
sta in bilico una croce:
stravolta vela inquieta
per il singhiozzo ritmico
del vento.
Attorno mani tese
e i volti esterrefatti di chi sostiene
che il martirio paghi
solo al Padre ed allo Spirito.
Qui di seguito i versi danteschi (Purgatorio, XVI, vv. 85 - 93) che contengono la citazione della Premessa:
Esce di mano a lui che la vagheggia
prima che sia, a guisa di fanciulla
che piangendo e ridendo pargoleggia,
prima che sia, a guisa di fanciulla
che piangendo e ridendo pargoleggia,
l'anima semplicetta che sa nulla,
salvo che, mossa da lieto fattore,
volontier torna a ciò che la trastulla.
Di picciol bene in pria sente sapore;
quivi s'inganna, e dietro ad esso corre,
se guida o fren non torce suo amore.