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lunedì 22 marzo 2021

domenica 5 febbraio 2017

Poesia / Senza Parole - Miraggio (con Paul Verlaine / Punti di vista).


Elle voulut aller sur les flots de la mer,
Et comme un vent bénin soufflait une embellie,
Nous nous prêtâmes tous à sa belle folie,
Et nous voilà marchant par le chemin amer.

Ella volle andare sui flutti del mare,
e siccome un vento benigno portava una bonaccia,
noi ci prestammo tutti alla sua bella follia,
ed eccoci a marciare per il cammino amaro.

Paul Verlaine, Romances sans paroles, Aquerelles, Beams, vv- 1 – 4, Vanier, 1902,
Œuvres complètes, volume I, pp. 191 - 192.
Fonte: Wikisource.

Ricordo la voce del mare.
Irene Navarra, Miraggio / Lubenice - Cres, Acquerello grafico, 2017.

Miraggio

Deragliai tra pietre arsicce.
Così, all'improvviso. Mi volsi
a guardare le faglie d'ocra gialla,
cercando tracce e segni.
Dentro i ginepri spinosi della costa,
vidi la casa bianca sullo strapiombo
verde di mirti e salvia profumata.

Sotto il mare ruggiva
con una voce altalenante
e lenta. Era un mare di vetro
che impazziva tra l'urto della terra
e le ditate dense di nuvole del cielo.

                                  La casa dileguava intanto
                                  in zafferano ardente
                                  e spuma bianca.

Da: Irene Navarra, Margini / Miraggi e Fiere, B&V Editori in Gorizia, 2002.

Ricordando Lubenice in Croazia e la lirica di Margini che là scrissi proiettata in una surreale disposizione percettiva: ero al contempo sulla costa e in mare. Anche la visione mi sembrava doppia. Nel ricordo la materialità sfuma ancora di più. L'acquerello rappresenta quell'ambigua sensazione con i graffi postinflitti al colore.
Il punto di vista nella lirica di Verlaine è tutto nel desiderio della donna che vuole, proprio vuole, andare per mare.
Pathos legato alla prodigiosa natura del luogo, quindi, il mio. Sentimentale, invece, quello del grande poeta francese.
Perdonate il confronto. Le cose mi vengono così.


martedì 24 gennaio 2017

Poesia / Senza parole - Bufera,Tregua (Francesca da Rimini e Dante Alighieri).


Forme intrecciate
s'avvitano impotenti.
Un vortice le squassa.
Eternamente.

Bufera.
Irene Navarra, Bufera, Acquerello grafico, 2017.

Poi, d'improvviso,
s'acqueta la bufera.
E tace.
Fluiscono parole.

La fine del vento.
Irene Navarra, Tregua, Acquerello grafico, 2017.

Così, nella Tregua concessa da Dio, Francesca da Rimini può raccontare a Dante la sua storia.

Quali colombe, dal disio chiamate,
con l’ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l’aere dal voler portate;

cotali uscir de la schiera ov’è Dido,
a noi venendo per l’aere maligno,
sì forte fu l’affettùoso grido.

"O animal grazioso e benigno
Che visitando vai per l’aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,

se fosse amico il re de l’universo,
noi preghemmo lui de la tua pace,
poi c’hai pietà del nostro mal perverso.

Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a vui,
mentre che ‘l vento, come fa, ci tace."

Dante Alighieri, La Divina Commedia / Inferno, Canto V, vv. 82 - 96.

Leggete e ammirate il dipinto di Henri Martin Francesca da Rimini e Paolo all’Inferno con Dante e Virgilio (1883), ascoltando per estremo piacere spirituale la composizione dedicata dal genovese Cesare Sanfiorenzo (1834 - 1909) al Divino Poema di Dante Alighieri. In calce a questa nota i link.

Qui il dipinto di Henri Martin.
Qui la musica di Cesare Sanfiorenzo.