I versi fanno parte della silloge Esclusioni: la prima di Margini. Quella che mi meritò il Premio Cesare Pavese ritirato con grande emozione nella casa natale del poeta a Santo Stefano Belbo, paese delle Langhe cuneesi.
Rileggendo questi frammenti lirici a distanza di molti anni, non posso fare altro che riconfermare lo stesso senso di lucido distacco espresso allora.
I
In questa corsa
per guarire le ferite
precipitiamo
- non si sale mai -
in prove senza blocchi
di partenza.
II
E nel silenzio
che mi cresce intorno
poche parole entrano
e si fermano.
La mente - lavagna
cancellata - non conosce
i futili arabeschi
delle sonore e lunghe
onde di riflusso.
Suomi Vinzi, Esclusioni, Disegno a lapis, 2002. - Illustrazione della prima silloge di Margini - |
III
Continuo a chinarmi
a sparsi luccichii
di cacce al tesoro
già consunte.
Stanca raccolgo perle
di liquido metallo
che filtra tra le dita.
IV
Vivere? È come pattinare
sugli specchi.
Degli altri - anime chiare
scivolanti al dunque -
vedi il doppio.
Di te solo il riflesso.
E se ti cerchi,
ti ingarbugli
e cadi
tra schegge rovinose
nel retro dello specchio.
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