Dal tronco emerge
la creatura lignea
che parla secca -
Denuncia la sua vita
imprigionata.
#Tanka 32
U-May
Narra con voce roca per il gran silenzio della sua esistenza quasi pietrificata.
Mi faccio più vicina e ascolto.
Scorrono i secoli come il miele dentro il latte.
La collina non ha più le viti e non ci sono case.
Qualche sentiero di terra fulva appare nel verde selvaggio.
Fiori mai visti prima. Pomposi. Quasi spumeggianti, alcuni.
Lei, la creatura lignea, mi avvolge dentro il suo pensiero.
Essenza che si libera.
Droga olfattiva che stordisce.
Adesso so: c'è un cipresso in sofferenza un po' più in là, sul declivo digradante verso il Castello. La sua corteccia è incisa da un legaccio di ferro conficcato ormai fin nella polpa che si è gonfiata attorno. Un salvataggio sarà gradito all'Entità del tronco antico.
Sibila ancora.
Prometto. Con in mente le cesoie da metallo nella cassetta degli attrezzi in macchina.
Vado.
Spedita e allegra.
Il Sole occhieggia di squincio dalle nubi e mi si posa sulle spalle.
Una carezza, penso.
Oppure un premere turgido di risata.
Da bonaria presa in giro, sospetto.
Il Sole, quando ride, ha brividi di calore.
Lui burlone, di sicuro.
Io chiara-mente sorniona.
Vado, comunque.
Sgamando il tempo e la ragione.
IQ48