Gli occhi del buio - luci vivide nell'oscurità - adesso mi creano disagio. Penso al loro brillare in altri luoghi, non molto lontani da me. Le guerre che si stanno combattendo in Ucraina e in Medio Oriente sono sempre nei miei pensieri. Io però posso emergere al chiarore dell’Aurora e rassicurarmi nel mio mondo in pace.
Silvia Valenti, Gli occhi del buio, Fotografia, 2022.
E mi spaventa veder brillare luci (come di fiamma) nel pozzo della notte – Si spegneranno all’alba? #Tanka 9
Alle finestre un tenero riflesso, un guizzo rosa del giorno che s’avanza – Caffè, le Nike e via. #Tanka 10
Sì, cancellare tenebre astratte e la paura folle di pericoli in agguato - La corsa, il mio respiro. #Tanka 11
Il mio Eteronimo e Maestro U-May (né maschio né femmina, sia chiaro), creatura di grande saggezza, mi aveva a suo tempo suggerito il tema dell'immagine (Groviglio) qui sotto riportata, esortandomi a meditare sulle varie implicazioni del disegno che si sarebbe enucleato. Un cespuglio di biancospino di fronte a casa era stato fonte di ispirazione, e guida per la mia mano sulla tavoletta grafica. Ne nacque un intrico denso e spinoso di cui non capivo il perché, pur intuendone la portata simbolica. Nessun palese aggancio concreto, se non qualche vago indizio di approssimazione evenemenziale. I soliti conflitti in medio Oriente e in Africa, insomma.
Conflitti lontani e nebulosi. Altri mondi.
Il lavoro risale all'Autunno inoltrato del 2017. Rimasto per anni in una cartella del mio pc, solo adesso trova adeguata collocazione in giusta analogia con i fatti atroci che stanno accadendo.
La Verità si intuisce in rare, folgoranti illuminazioni.
Ora so che è specchio preciso della vita attuale.
La guerra in Ucraina si trova là, in quel viluppo inestricabile.
Mi ci rapporto solo metaforicamente per mia buona sorte, mentre penso ai fratelli e alle sorelle ucraine che hanno spine nelle loro carni e veleni nei polmoni e cuori lacerati.
Lacerati, ma non vinti.
Di conseguenza (forse banale, non scontata però) mi chiedo: "In tutto ciò il cielo, così profondo, bello, in pace, il cielo con i suoi dei raccoglitori di preghiere e speranze, il cielo perché non risponde?".
La mia ingenuità è dura a morire.
Dante Alighieri continua ad avvisarmi. Nel Canto XVI del suo Purgatorio (vv. 67 - 78)? Marco Lombardo spiega con concetti lucidi al Sommo Poeta l'origine del male:
Voi che vivete ogne cagion recate pur suso al cielo, pur come se tutto movesse seco di necessitate.69
Se così fosse, in voi fora distrutto libero arbitrio, e non fora giustizia per ben letizia, e per male aver lutto.72
Lo cielo i vostri movimenti inizia; non dico tutti, ma, posto ch’i’ ’l dica, lume v'è dato a bene e a malizia,
e libero voler; che, se fatica ne le prime battaglie col ciel dura, poi vince tutto, se ben si notrica.
Allora, che si può contro quanti il male lo scelgono, perseguono, curano come un orribile fiore di morte? Che si può fare?
Irene Navarra, Groviglio, Disegno grafico, 2017.
Rovi intricati nessuna via di fuga ferite, sangue – Noi martoriati e ciechi (oh, sì!) additiamo il cielo. #Tanka 18