Visualizzazione post con etichetta #EteronimoUMay. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #EteronimoUMay. Mostra tutti i post

venerdì 21 luglio 2023

Poesia / Haiku: Scoperta.

 
Talvolta da un malchiuso portone brilla la purezza,
che, appena colta, silenziosa ti invade.
Allora la mente esulta, accorda, disunisce
mentre il cuore si abbandona.
Così tu entri nel giardino fino a quell'attimo proibito, lasciando che i sensi indaghino
in felicità mai conosciute prima.


Irene Navarra, Il mio cammino, Olio AI, 21 Luglio 2023.


La via s'ammanta
d'orchidee selvagge ~
Bianco silenzio.

U-May


giovedì 29 giugno 2023

Poesia / Tanka 68: Il Tempo giovane.

 

Dopo il percorso avviato con le liriche di Pensieri parassiti,
la riflessione sul Tempo continua.
Oh, quante beffe si fa di noi!
Sin da quando nasciamo.
Per poi lasciarci poveri di Lui.
Vale, quindi, la lezione di Cassandra in Ergo:
Chi ha Tempo / non aspetti Tempo / e non anticipi / il NonTempo.

Irene Navarra, Il Tempo giovane, AI e Grafica, 29 Giugno 2023.

Guardare l'ora
sperando nella corsa.
Il Tempo ride
del nostro essere bimbi
pieni di Lui. Ah!
#Tanka 68

U-May


martedì 27 giugno 2023

Poesia / Tanka 67: Nel cuore di Maya.


Irene Navarra, I fiori di Maya, AI e Grafica, 27 Giugno 2023.



S'aprono mani
grandi per accoglierti.
Maya risplende
di gioia spirituale
se le entri nel cuore.
#Tanka 67

U-May

 

domenica 25 giugno 2023

Poesia / Tanka 65: Contare il Tempo.



L'Adattamento come forma di salvezza.
Ecco la ricetta di Cassandra.
U-May conferma.


Irene Navarra, L'Adattamento, AI e Grafica, 25 Giugno 2023.



Contare il Tempo
(senz'odio) nella pelle,
seppur corrosa.
Non c'è altro modo certo
per vincere il controllo.
#Tanka 66

U-May


venerdì 16 giugno 2023

Poesia / Tanka 57: Segui i segnali.

 

Irene Navarra, Lanterne nella notte, AI e Grafica, 16 Giugno 2023.



Segui i segnali
se la notte è oscura ∞
Credi al domani ∞
Vedrai chiara la via
alle luci del cuore.
#Tanka 57

U-May

domenica 11 giugno 2023

Poesia / Tanka 53: Noi similprotei.

 

Il mio Eteronimo U-May lo sa.
Viviamo in contenitori imposti dal sistema.
Circondati da stimoli condizionatori, non alziamo più gli occhi al cielo.
Stiamo. Come protei nella nostre grotte personali prive di Grazia.
Completamente ciechi.
Incapaci, quindi, di cogliere
quanto di Bello e Buono in questo nostro mondo
possiamo ancora conservare per goderne, noi e le future generazioni.

Irene Navarra, Noi similprotei, AI e Grafica, 11 Giugno 2023.

Intrappolati
in scatole di fango
crediamo fango
persino il blu del cielo -
Noi similprotei umani.
#Tanka 53

U-May

sabato 13 maggio 2023

Poesia / Tanka 42: La mia meditazione è un fatto cellulare (Primo racconto).

 

L'origine della mia predisposizione al Meditare.

(U-May), Meditazione, AIG, 13 Maggio 2023.

    L'ho già dichiarato più e più volte: ho una natura arborea. E anche floreale. Nel senso che sento e vedo come un albero o un fiore.
    Ma non solo.
    Ho anche una natura animale. Nel senso che sento e vedo come un animale. E viceversa.
    Inoltre, avverto che nelle cose c'è una sorta di fluido vitale, sebbene quasi irrilevante.
    Un sasso a forma di cuore donatomi dal mio cane Pippo Magnifico Setter, mi dice tanto.
    Ora mi parla dal tavolo della cucina, posato com’è in bella compagnia sul vassoio della frutta. Offre conforto con la bellezza della struttura e con il suo messaggio subliminale.
    Basta poco per avviare in me quella specie di entanglement che unisce in senso assoluto le mie particelle alle altre del Tutto. E le fa vibrare all'unisono.
Sciamanesimo genetico? Può darsi. Un'eredità, comunque, derivata dalle generazioni di donne slave da cui discendo per parte di madre. E dal sangue spagnolo che ho in dote da mio padre.
    Gli antenati ancestrali parlano alle cellule del mio corpo e all'essenza sottile dell'anima.
    Questa esperienza di dialogo continuo la chiamo Meditazione.
    E può avvenire nel vuoto della mente, che tace assorta per raccogliere le foze necessarie ad andare oltre la materia; oppure nel trionfo del colore. Quest'ultma è la tecnica spontanea che preferisco: mi dona, infatti, una grande gioia e arricchisce il mio sapere a livello di coscienza. Là dove gravito senza tempo e spazio definiti.

    Io medito da sola, ma senza persone attorno. Non ho bisogno delle persone. Le persone mi danno solo le loro negatività.  Appesantiscono la mia sostanza eterea.

    Mi basta una rosa, una lucertola, il cielo, una nuvola del cielo, l’azzurro tra due rami, un uccello in volo, o - ancora meglio - un falco, per sentirmi: rosa, lucertola, cielo, nuvola del cielo, azzurro tra due rami, uccello in volo, falco.
    Quando sono falco, e avviene sin da quando ero bambina, mi vedo,
 come dall'alto, la testa e le ali che si muovono, il piumaggio sobriamente policromo nei toni del marrone chiaro e scuro, del beige, del grigio con poco blu, dell'ardesia. Sono io, Irene donna, a vedermi falco.
Vedo, però, anche la campagna sotto di me. Sento la spinta iniziale del librarsi, l'ebrezza delle correnti ascensionali, il gusto plastico delle planate, ho la netta percezione di una scansione asettica del territorio sottostante. Sono, dunque, sempre io a vedere, tuttavia come Irene falco.
    Mi riconosco, pertanto, prodigiosamente dotata di una visione doppia.

    Le sensazioni arrivano descrivibili (la verve intuitiva e scrittoria non mi manca), sebbene nella resa risultino sempre approssimate.
    Le emozioni nascono ineffabili.
    Più algide da animale.
    Più calde da umana.

    Un enigma anche per me la sfera percettiva collegata a tali esperienze di empatica immedesimazione e trasformazione. A esprimerla mi soccorre l'Eteronimo U-May, esperto interprete di qualsiasi complessità: 

Una pianta. Io.
Due mondi assieme Uno.
Sono le foglie.
Le foglie in me dicono:
tu sei noi, noi siamo te.
#Tanka 43

U-May



sabato 26 marzo 2022

Poesia / Tanka 18: Additare il cielo? (Con Dante Alighieri e Renato Zero).


Il mio Eteronimo e Maestro U-May (né maschio né femmina, sia chiaro), creatura di grande saggezza, mi aveva a suo tempo suggerito il tema dell'immagine (Groviglio) qui sotto riportata, esortandomi a meditare sulle varie implicazioni del disegno che si sarebbe enucleato. Un cespuglio di biancospino di fronte a casa era stato fonte di ispirazione, e guida per la mia mano sulla tavoletta grafica. Ne nacque un intrico denso e spinoso di cui non capivo il perché, pur intuendone la portata simbolica. Nessun palese aggancio concreto, se non qualche vago indizio di approssimazione evenemenziale. I soliti conflitti in medio Oriente e in Africa, insomma.
Conflitti lontani e nebulosi. Altri mondi.
Il lavoro risale all'Autunno inoltrato del 2017. Rimasto per anni in una cartella del mio pc, solo adesso trova adeguata collocazione in giusta analogia con i fatti atroci che stanno accadendo.
La Verità si intuisce in rare, folgoranti illuminazioni. 
Ora so che è specchio preciso della vita attuale.
La guerra in Ucraina si trova là, in quel viluppo inestricabile. 
Mi ci rapporto solo metaforicamente per mia buona sorte, mentre penso ai fratelli e alle sorelle ucraine che hanno spine nelle loro carni e veleni nei polmoni e cuori lacerati.
Lacerati, ma non vinti.
Di conseguenza (forse banale, non scontata però) mi chiedo: "In tutto ciò il cielo, così profondo, bello, in pace, il cielo con i suoi dei raccoglitori di preghiere e speranze, il cielo perché non risponde?".
La mia ingenuità è dura a morire.
Dante Alighieri continua ad avvisarmi. Nel Canto XVI del suo Purgatorio (vv. 67 - 78)? Marco Lombardo spiega con concetti lucidi al Sommo Poeta l'origine del male:

Voi che vivete ogne cagion recate
pur suso al cielo, pur come se tutto
movesse seco di necessitate.69

Se così fosse, in voi fora distrutto
libero arbitrio, e non fora giustizia
per ben letizia, e per male aver lutto.72

Lo cielo i vostri movimenti inizia;
non dico tutti, ma, posto ch’i’ ’l dica,
lume v'è dato a bene e a malizia,

e libero voler; che, se fatica
ne le prime battaglie col ciel dura,
poi vince tutto, se ben si notrica.

Allora, che si può contro quanti il male lo scelgono, perseguono, curano come un orribile fiore di morte? Che si può fare?

Irene Navarra, Groviglio, Disegno grafico, 2017.

Rovi intricati
nessuna via di fuga
ferite, sangue –
Noi martoriati e ciechi
(oh, sì!) additiamo il cielo.
#Tanka 18

26 Marzo 2022

Mentre scrivo, ascolto Il cielo di Renato Zero.



giovedì 6 maggio 2021

Poesia / Haiku: La saggezza di U-May (3-Sulla Morte).


Di nastri azzurri e ocra chiara avevo cinto il mio Susino vecchio.
Rimedi inutili per contrastarne la fine.
Credo, però, che un po' di forza l'abbia ricevuta dal mio Amore grande.
Malgrado il tronco ormai cavo,
attraverso una misera linea di linfa continuava a regalarmi frutti generosi.
Finché
la sua Morte.
Senza rimedio alcuno.

U-May, Inutilmente, Disegno a lapis e pastelli - Grafica, 2014 - 2021.