Oggi la creatura che ha condiviso con me gli ultimi tre anni di vita
sta per completare il suo viaggio.
Si confondono in noi le età che ci hanno abitato
mentre il Buio avanza.
Lei però mi dice di non permettergli
di mangiarsi tutto l'oro della nostra gioia.
Torneranno i giorni del Sole.
E il loro splendore sarà purissimo.
La morte non toglie nulla.
Aggiunge Luce.
Sta prevalendo il nero
sopra l'oro che spargemmo
- euforici - per relegarne la cupezza
nell'angolo remoto della vita.
Oro esultante.
A fragili respiri.
E oltre i vetri:
cielo senza nubi,
prati sempre in fiore.
Si è spenta l'ambra
dei tuoi occhi casti,
Amore mio dolcissimo.
Il Buio dilaga tra pareti
un tempo impreziosite
da visioni di colline rigogliose
e di orizzonti come arcobaleni
su cui lasciarsi scivolare
fino al recipiente di monete e gemme
dove la fiaba era il reale.
Oggi tu vai.
Ti accoglie il tenero dischiudersi
di palpebre innocenti.
Sulla mia strada la tua Luce.
Me lo sussurri piano
con voce ormai di filigrana.
La stanza splenderà di nuovo.
Dentro il Sole.