Scrive Lucio Anneo Seneca:
"Ingratus est qui beneficium accepisse se negat, quod accepit; ingratus est qui dissimulat; ingratus qui non reddit; ingratissimus omnium qui oblitus est."
"È un ingrato chi nega di aver ricevuto un beneficio che invece ha ricevuto; è ingrato chi lo dissimula; è ingrato chi non lo ricambia; ma il più ingrato di tutti è chi lo dimentica."
De Beneficiis, III, 1.
P_Irene Navarra, Coscienza, AIArt e GraphicArt,14 Dicembre 2024. |
Ingratitudine: comportamento che misconosce o rinnega la sostanza umana e morale del beneficio ricevuto.
Definizione perfetta.
Mi colpisce la sua solennità.
Così spiegata, l'ingratitudine sembra quasi il risultato di un tradimento spirituale.
Quello che è, in effetti.
La mia Anima lo sa.
E me ne parla in dialogo segreto.
Anima -
Te l'avevo detto!
Chiudi le emozioni nel tuo mondoe il tuo sapere in un prisma di cristalloda appendere nel chiuso di una stanzae nella luce che desideri.Ma tu - inutilmente -profondi doni generosi che poi,
stravolti da chi ti misconosce,
perdono credibile sostanza.
Irene -
E ora sono qui.
A raccontarmi che ho sbagliato.Sono qui nella mia stanzadove entra Luce
dalle persiane appena aperte.
Non ho più pane da spartirené latte da libare assieme
a chi sbeffeggia il beneficio avuto.
Rido.
Di tristezza amara.
Tra poco, Anima mia,
tornerò a risplendere.
Nel personale prisma di cristallo
che regala arcobaleni alle pareti.
Grazie.