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P_Irene Navarra, Cielo verde, AIArt acquerello, 3 Agosto 2025. |
domenica 3 agosto 2025
Poesia / Nuovo Mondo: Cielo verde.
giovedì 10 luglio 2025
Poesia / La Stanza: Menta fresca, il suo profumo.
Anche negli angoli più bui.
Dalle finestre spalancate entra Aurora.
Tutto si vela di fulgido vibrare
mentre un profumo di erbe rugiadose
allenta l'anima che si abbandona.
Sono terreno fertile per buoni semi.
Tocco la menta e sento il mare
che gli canta dentro
con il salso di schiume generose.
- perle leggere sul rosso della terra -.
Cherso la bella me la diede.
Sapeva che ne avrei fatto ghirlande
per accogliere la Morte.
Lei, la menta, era il dono del Ritorno.
La Resurrezione.
domenica 22 giugno 2025
Poesia / La Stanza: Il potere dell'argento e delle pietre dure.
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P_Irene Navarra, Dell'argento e delle pietre dure, AIArt e GraphicArt, 22 Giugno 2025. |
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P_Irene Navarra, Le pietre su di me, AIArt e GraphicArt, 22 Giugno 2025. |
venerdì 21 febbraio 2025
Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Immaginando (con Francesco Petrarca).
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P_Irene Navarra, Nel prato - Sogno di quasi Primavera, AIArt e GraPhicArt, 21 Febbraio 2025. |
Poi chiudo gli occhi
e i fiori et l’erbe, sua dolce famiglia,Zephiro torna, e ’l bel tempo rimena,
et garrir Progne et pianger Philomena,
et primavera candida et vermiglia.
Ridono i prati, e ’l ciel si rasserena;
Giove s’allegra di mirar sua figlia;
l’aria et l’acqua et la terra è d’amor piena;
ogni animal d’amar si riconsiglia.
giovedì 20 febbraio 2025
Poesia / Cronaca: I giorni senza Verde.
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P_Irene Navarra, Improvvisando il Verde, AIArt e GraPhicArt, 20 Febbraio 2025 |
mercoledì 19 febbraio 2025
Poesia / Tanka 78: Verde ( Un Mito di trasformazione).
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Irene Navarra, Verde, AI Pastelli su superficie ruvida, 8 Agosto 2023 |
Prosa / Racconto breve: Di verde mi in-vesto.
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Irene Navarra, Di verde mi in-vesto, AI e Grafica, 15 Luglio 2023. |
domenica 24 settembre 2023
Poesia / Cronaca: Tra sogno e realtà.
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P_Irene Navarra, Paesaggio di sogno, AIArt e GraphicArt, 24 Settembre 2023. - Tecnologia: Stable Diffusion XL - |
Non è che si sta sempre benea spasso per nitidi vialettidi un paese immaginario,sognato, risognatoe chiuso al tuo risvegliotra pastelli coloratinello scrigno dei ricordi,non è che la vita di ogni giornote la salvi con quel po' di fantasiaingenua tanto da sorriderecome una madre fadavanti al figlio che vaneggia.Eh, sì. Perché lo stacco col realepuò solo addolorarti.Non consola.
Le piante ben curate nascondono serpenti.E quelle nuvole del cielo sono tosco denso.Le pietre dei camminamenti riciclano gli scarti.Come una droga, il sogno ti s'insinua dentro.Genera un mostro che divora in un boccone,mastica, estrae umori,ti sputa infineridotto a una poltiglia disgustosa.E per rigenerartici vuole un'era di emozioni belle,a occhi bene aperti.Altro dai ghirigori della fantasia!
Resto dentro la polvere di strade campagnolepovere e arse, tra erbe imbastardite,nell'urlo della bora che spettina anche il cuore.Questa è un'isola felice,ricca di spine conficcate nella pelle,di paglie dure più dei sassi.Qui bevo violaceo vino di sambucomangiando le radici amare della terrache mi ha vista nascere.Qui me ne sto pacificatamentre chimeriche visioni si sciolgono
alle spalle e colano in gocce trasparentisopra i roveti, sulle zolle impervie:manna preziosa per le creatureche mi interpellano al passaggio.
giovedì 17 agosto 2023
Prosa / Racconto breve: In Rose.
La formula narrativa è quella della Trasformazione, naturalmente.
Da esseri umani in piante.
Sullo sfondo, appena accennato dalla voce narrante, un Amore saffico.
Che è sentimento, in questo caso, oltre ogni confine immaginabile.
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Irene Navarra, In Rose, AI Olio su tela,17 Agosto 2023. |
Anna portava un bouquet di Rose Rosa, tenendolo saldamente davanti a sé con due mani.
Come uno scudo di petali fragranti.
Gli occhi incollati alle corolle, completamente smarrita nella loro sostanza.
Niente di che, mi dissi, ama i fiori.
Poi la osservai meglio, e vidi racemi e foglie che crescevano sulla sua veste e si arrampicavano sul collo. A velocità incredibile.
Lei era assorta in sogni lontani.
Sembrava ignara della sua strana condizione.
Mi spaventai e le suggerii attenzione, perché le succedeva qualcosa di terribile.
Mi rispose, sorridendo enigmatica, che lo sapeva, e lo voleva quel convertirsi rapido.
Lo voleva da tanto tempo perché aveva una natura diversa. Più vegetale che umana.
Lei era una Rosa d'anima.
In breve lo sarebbe diventata anche di corpo.
Senza dolore.
La trasformazione era iniziata.
Dopo complicati innesti, radicava e gemmava, finalmente.
In perfetta letizia, affermò con la voce svaporante in un fruscio tenue, e un sentore verde che iniziava a espandersi dalla sua pelle bruna. Misto anche al lieve profumo delle Rose Rosa.
Ero turbata.
Lei subiva quella Metamorfosi del tutto consenziente.
E non me ne aveva fatto nemmeno un cenno.
Con una punta acuta di risentimento considerai che l'avrei perduta per sempre.
Lei, l'Amore della vita mia, l'avrei perduta per sempre.
Così l'abbracciai, schiacciando le sue rose.
Quasi per vendetta.
E mi ferii con le spine.
Sanguinai.
Abbassai lo sguardo sul liquido fresco che sgorgava dal mio petto e lo notai traslucido di brillii preziosi.
Stillava da me fluida giada verde.
La comprensione si fece strada. Come una cuspide elettrica. E mi invase tutta.
La strinsi di più.
Con un senso di completo, felice abbandono mai provato prima mescolammo le nostre essenze, trasformandoci insieme.
Mentre si intrecciavano le braccia e le bocche si sfioravano morbidamente duttili, fummo infine Rose.
Un unico cespuglio in pieno splendore di incredibili Rose Rosa.
domenica 30 luglio 2023
Poesia / Frammento 63: La scorta dei fiori.
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Irene Navarra, La scorta dei fiori, AI Fotografia e Grafica, 29 Luglio 2023. |
Capita di andare
sapendo in ogni orma
lo sbocciare sincrono di fiori.
Sontuose meraviglie verdi e rosa
che ti accarezzano i capelli
resi leggeri filamenti al vento.
Oh, il cuore in festa, allora.
Ornato di lacci vegetali
batte
uniformato al loro respirare.
Strutture vive
che mi fanno linfa armonica.
Così apro gli occhi-botton d'oro,
mi sfioro con le dita ormai racemi teneri
e formulo la liturgia del passo dopo passo
tra lo stormire di fronde consenzienti.
domenica 9 luglio 2023
Poesia / Tanka 70: Il potere dell'Ortica (Meditando in Verde e Vetro).
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Irene Navarra, Il potere dell'Ortica, AI e Grafica, 8 Luglio 2023. |
Vestita di tunica d'Ortica e con in mano un ramo d'Ortica, a occhi chiusi nella morbida luce del mattino, medito.
Il suo colore mi protegge.
Le foglie stornano tocchi infidi.
Tutto di lei mi ama.
Sottometto l'arroganza, se supero il dolore sulle dita.
Uccido l'invidia, se flagello l'idea maligna con i suoi fusti arditi.
L'Ortica mi difende.
Crea uno scudo inattaccabile attorno a me.
A ogni sfioramento minimo pugnali vegetali uncinano chi mi vuole male.
L'Ortica è compagna e amica.
È una sciamana vegetale.
Io mi assimilo a lei e assumo, a poco a poco, i suoi poteri arcani.
L'autocoscienza si fa limpida.
martedì 4 luglio 2023
Prosa / 145474: Storie d'ortica (L'incontro). Racconto di Irene Navarra.
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Irene Navarra, L'incontro, AI e Grafica, 4 Luglio 2023. |
Si volse all'improvviso.
Come a un richiamo.
D'ortica furono gli occhi suoi dentro il mio sguardo.
A Miramare, dove Massimiliano passeggiava con Carlotta, sotto una pergola di gelsomini e rose fui abbagliato dal suo essere ortica.
Così mi dissi, mentre la osservavo nel verde sontuoso di quel parco.
Le mani avevano un flettere discreto come di foglie al vento.
E gli occhi erano lilla.
Iridi d'ametista nel nido della ciglia punteggiate d'oro.
Un attimo durò l'esame distaccato.
Poi si girò e riprese la sua strada d'erbe nobili e trepide corolle.
Io la seguii.
Riccioli bruni cadevano sul collo.
La pelle aveva un velo di rugiada, piccole perle argento alla luce del mattino.
Era un'ortica affascinante.
Muoveva i fianchi come una cavalla smaniosa di correre nel vento.
Quel suo scalpitare m'incantò.
La superai a passi lunghi per vedere meglio il viso appena appena colto nel lampeggiare d'occhi, al suo voltarsi e scrutarmi facendosi d'ortica.
La superai e la guardai.
Di selvaggi campi fervidi di menta e timo, di prati con aiole un po' altezzose, di lei che li invadeva col rapido attecchire, l'espandersi avvitando cespi inermi, di tutto questo ebbi una visione.
Oh, se mi piacque.
Così tornai indietro.
E la raggiunsi, fermandomi davanti a lei.
D'ortica e fiele furono le pupille sue dentro il mio sguardo.
Ma mi fissò.
E non distolse gli occhi.
L'eternità, allora lo imparai, ha sfumature viola.
A poco a poco sciolse l'ametista dura.
E mi sorrise.