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domenica 24 settembre 2023

Poesia / Cronaca: Tra sogno e realtà.

 

Tra sogno e realtà.
Ovvero: la dimensione che mi porta a capire
e a decidere chi voglio essere e come voglio vivere.


Tecnologia: Stable Diffusion XL.
P_Irene Navarra, Paesaggio di sogno, AIArt e GraphicArt, 24 Settembre 2023.
- Tecnologia: Stable Diffusion XL -


Non è che si sta sempre bene
a spasso per nitidi vialetti
di un paese immaginario,
sognato, risognato
e chiuso al tuo risveglio
tra pastelli colorati
nello scrigno dei ricordi,
non è che la vita di ogni giorno
te la salvi con quel po' di fantasia
ingenua tanto da sorridere
come una madre fa
davanti al figlio che vaneggia.
Eh, sì. Perché lo stacco col reale
può solo addolorarti.
Non consola.

Le piante ben curate nascondono serpenti.
E quelle nuvole del cielo sono tosco denso.
Le pietre dei camminamenti riciclano gli scarti.
Come una droga, il sogno ti s'insinua dentro.
Genera un mostro che divora in un boccone,
mastica, estrae umori,
ti sputa infine
ridotto a una poltiglia disgustosa.
E per rigenerarti
ci vuole un'era di emozioni belle,
a occhi bene aperti.
Altro dai ghirigori della fantasia!

Resto dentro la polvere di strade campagnole
povere e arse, tra erbe imbastardite,
nell'urlo della bora che spettina anche il cuore.
Questa è un'isola felice,
ricca di spine conficcate nella pelle,
di paglie dure più dei sassi.
Qui bevo violaceo vino di sambuco
mangiando le radici amare della terra
che mi ha vista nascere.
Qui me ne sto pacificata
mentre chimeriche visioni si sciolgono
alle spalle e colano in gocce trasparenti
sopra i roveti, sulle zolle impervie:
manna preziosa per le creature
che mi interpellano al passaggio.




venerdì 8 settembre 2023

Poesia / Cronaca: I giorni senza verde.

 

Irene Navarra, Verde, AI Olio e Grafica, 8 Settembre 2023.



Ci sono giorni in cui la mia natura
- di per sé verde -
si spegne grigia insieme con il fiato.
Allora resta solo immaginare
di colorarmi come se giocassi,
recuperando il quando le foglie delle margherite
- strofinate tra le mani e un po' mangiate -
mi fossero gemelle cellulari di un genoma
fresco di clorofilla intatta.
Storie di ragazzina troppo fantasiosa
adesso ancora affascinanti
sedendo - gambe in croce - sul mio prato,
o nel rifugio compiacente della casa solitaria,
se chiudo gli occhi e conto lentamente
1, 2, 3,
fino al prodigio di sentirmi nuova.
Così seguo nei palmi come foglie
la mappa delle nervature, 
con le pupille smeraldine volte all'orizzonte
le ascese ripide delle colline
fruscianti una lingua universale,
i segni frastagliati delle nubi
che chiudono gli stami nella loro ovatta.
E mi coloro a poco a poco
di verde che tripudia
cambia la sostanza
mentre la vita va.
Solenne per il mito del ritorno
in cui mi faccio bella e pura e in pace.

giovedì 17 agosto 2023

Prosa / Racconto breve: In Rose.

 


Appassionata di Metamorfosi,
avendo anche una particolare passione per le Rose Rosa, ne scrivo.
La formula narrativa è quella della Trasformazione, naturalmente.
Da esseri umani in piante.
Sullo sfondo, appena accennato dalla voce narrante, un Amore saffico.
Che è sentimento, in questo caso, oltre ogni confine immaginabile.


Irene Navarra, In Rose, AI Olio su tela,17 Agosto 2023.


    Anna portava un bouquet di Rose Rosa, tenendolo saldamente davanti a sé con due mani.
    Come uno scudo di petali fragranti.
    Gli occhi incollati alle corolle, completamente smarrita nella loro sostanza.
    Niente di che, mi dissi, ama i fiori.
    Poi la osservai meglio, e vidi racemi e foglie che crescevano sulla sua veste e si arrampicavano sul collo. A velocità incredibile.
    Lei era assorta in sogni lontani.
    Sembrava ignara della sua strana condizione.
    Mi spaventai e le suggerii attenzione, perché le succedeva qualcosa di terribile.
    Mi rispose, sorridendo enigmatica, che lo sapeva, e lo voleva quel convertirsi rapido.
    Lo voleva da tanto tempo perché aveva una natura diversa. Più vegetale che umana.
    Lei era una Rosa d'anima.
    In breve lo sarebbe diventata anche di corpo.
    Senza dolore.
    La trasformazione era iniziata.
    Dopo complicati innesti, radicava e gemmava, finalmente.
    In perfetta letizia, affermò con la voce svaporante in un fruscio tenue, e un sentore verde che iniziava a espandersi dalla sua pelle bruna. Misto anche al lieve profumo delle Rose Rosa.
    Ero turbata.
    Lei subiva quella Metamorfosi del tutto consenziente.
    E non me ne aveva fatto nemmeno un cenno.
    Con una punta acuta di risentimento considerai che l'avrei perduta per sempre.
    Lei, l'Amore della vita mia, l'avrei perduta per sempre.
    Così l'abbracciai, schiacciando le sue rose.
    Quasi per vendetta.
    E mi ferii con le spine.
    Sanguinai.
    Abbassai lo sguardo sul liquido fresco che sgorgava dal mio petto e lo notai traslucido di brillii preziosi.
    Stillava da me fluida giada verde.
    La comprensione si fece strada. Come una cuspide elettrica. E mi invase tutta.
    La strinsi di più.
    Con un senso di completo, felice abbandono mai provato prima mescolammo le nostre essenze, trasformandoci insieme.
    Mentre si intrecciavano le braccia e le bocche si sfioravano morbidamente duttili, fummo infine Rose.
    Un unico cespuglio in pieno splendore di incredibili Rose Rosa.

martedì 8 agosto 2023

Poesia / Tanka 78: Verde ( Un Mito di trasformazione).

 

Irene Navarra, Verde, AI Pastelli su superficie ruvida, 8 Agosto 2023


E scaturivo
stillando linfa verde
dal bosco fitto -
Cosparsa chiome e pelle
di smeraldo limpido.

domenica 30 luglio 2023

Poesia / Frammento 63: La scorta dei fiori.

 

Irene Navarra, La scorta dei fiori, AI Fotografia e Grafica, 29 Luglio 2023.


Capita di andare
sapendo in ogni orma
lo sbocciare sincrono di fiori.
Sontuose meraviglie verdi e rosa
che ti accarezzano i capelli
resi leggeri filamenti al vento.
Oh, il cuore in festa, allora.
Ornato di lacci vegetali
batte
uniformato al loro respirare.
Strutture vive
che mi fanno linfa armonica.
Così apro gli occhi-botton d'oro,
mi sfioro con le dita ormai racemi teneri
e formulo la liturgia del passo dopo passo
tra lo stormire di fronde consenzienti.


domenica 16 luglio 2023

Prosa / Racconto breve: Di verde mi in-vesto.

 
Vi accompagno nel mio mondo di trasformazioni.
Buon viaggio.

Irene Navarra, Di verde mi in-vesto, AI e Grafica, 15  Luglio 2023.
    


    Mi guardo le mani.
    Sono strane.
    Sembrano sfarinarsi in polverina luminosa
    Ne ho minimamente paura.
    Cerco di nasconderle, mettendole conserte.
    Mi sta succedendo qualcosa.
    Qualcosa di bello.
    Sento un fluido potente che mi scorre nelle vene.
    E mi amplifica i sensi.
    Sorprendo suoni mai sentiti: fruscii come sospiri di velluto, schiocchi come frustate, vibrazioni che iniziano lontano in boschi vergini, e diventano parole, e vengono sin qui, in questo luogo sacro dove varcherò ogni soglia umana per farmi sostanza sinuosa.
    Ogni forma in me cambia a poco a poco.
    La pelle, adesso, si copre di un pigmento argenteo.
    Salvia selvatica e menta piperita assieme.
    Foglia di vite e fiore di sambuco legati in simbiosi unica.
    Interazioni straordinarie creano creature singolari, rimescolandole in modelli di nuova generazione.
    Così i miei contorni mutano tra chiaroscuri di sottobosco boreale.

    Non so se sono quercia o muschio o felce.
    Non so se sarò spora che naviga nell'aria e poi si quieta nella culla della terra.
    Oppure seme che precipita dal frutto o dal baccello secco, e si propaga.
    Comprendo piano piano una natura in dialogo attraverso correnti sotterranee consolidate in reti di gamme verdi e perlacee consistenze.
    Le vene vegetali proteggono.
    E se le lasci fare, trasmigrano in noi, aprendoci la mente.
    La metamorfosi induce adattamento emozionale.
    Allora il me di recente acquisizione riscopre i ritmi universali.
    Mentre il presente si fa di "sovrumani silenzi e profondissima quiete", mentre il vento mi stormisce in carezze mute.
    Sono libera.
    Immensamente libera.
    E danzo.
    Al suono di una musica sottile che non è mia. 
    È del Tutto. 

Nel giorno della Metamorfosi, addì 16 Luglio 2023.
Irene Navarra


domenica 9 luglio 2023

Poesia / Tanka 70: Il potere dell'Ortica (Meditando in Verde e Vetro).

 
La protezione
dell'ortica è un fatto -
Quando la tieni in mano
senti lo scudo espandersi
e avvolgerti deciso.
#Tanka 70

IQ48


L'immagine è generata con l'AI - SD Immagine generata con sollecitazioni precise su SD. Licenza: CreativeML Open RAIL-M. Il prompt molto preciso e dettagliato mi ha gratificata con dei prodotti davvero interessanti che ho provveduto a migliorare, sfumare, illuminare (e altro) con la Grafica.
Irene Navarra, Il potere dell'Ortica, AI e Grafica, 8 Luglio 2023.


    

    Vestita di tunica d'Ortica e con in mano un ramo d'Ortica, a occhi chiusi nella morbida luce del mattino, medito.
    Il suo colore mi protegge.
    Le foglie stornano tocchi infidi.
    Tutto di lei mi ama.
    Sottometto l'arroganza, se supero il dolore sulle dita.
    Uccido l'invidia, se flagello l'idea maligna con i suoi fusti arditi.
    L'Ortica mi difende.
    Crea uno scudo inattaccabile attorno a me.
    A ogni sfioramento minimo pugnali vegetali uncinano chi mi vuole male.
    L'Ortica è compagna e amica.
    È una sciamana vegetale.
    Io mi assimilo a lei e assumo, a poco a poco, i suoi poteri arcani.

    Inspiro Verde pungente, lo sento bruciare nella gola e giù, fondo nel cuore.
    Come alessifarmaco mi assiste.
    Espiro grumi di diabolici anatemi.
    Inspiro il Vetro taumaturgico dei suoi villi. 
    Espiro spine velenose.
    L'autocoscienza si fa limpida.
    Dentro le palpebre scorrono vicende.
    Le purifico con l'Ortica passata a velo sulla storia.
    Le mie difese sono foglie e fiori.
    Sono nel mito che rinsalda le radici.
    Sono l'Ortica.



martedì 4 luglio 2023

Prosa / 145474: Storie d'ortica (L'incontro). Racconto di Irene Navarra.

 


Irene Navarra, L'incontro, AI e Grafica, 4 Luglio 2023.

 

    Lei camminava davanti a me quasi danzando.
    Si volse all'improvviso.
    Come a un richiamo.
    D'ortica furono gli occhi suoi dentro il mio sguardo.
    Bruciava la ferita mentre nasceva impavido il fiore del nostro incontro.
    A Miramare, dove Massimiliano passeggiava con Carlotta, sotto una pergola di gelsomini e rose fui abbagliato dal suo essere ortica.
    Così mi dissi, mentre la osservavo nel verde sontuoso di quel parco.
    Le mani avevano un flettere discreto come di foglie al vento.
    E gli occhi erano lilla.
    Iridi d'ametista nel nido della ciglia punteggiate d'oro.
    Un attimo durò l'esame distaccato.
    Poi si girò e riprese la sua strada d'erbe nobili e trepide corolle.
    Io la seguii.
    Riccioli bruni cadevano sul collo.
    La pelle aveva un velo di rugiada, piccole perle argento alla luce del mattino.
    Era un'ortica affascinante.
    Muoveva i fianchi come una cavalla smaniosa di correre nel vento.
    Quel suo scalpitare m'incantò.
    La superai a passi lunghi 
per vedere meglio il viso appena appena colto nel lampeggiare d'occhi, al suo voltarsi e scrutarmi facendosi d'ortica.
    La superai e la guardai.

    E fu la dannazione, per me senza difese.
    Di selvaggi campi fervide di menta e timo, di prati con aiole un po' altezzose, di lei che li invadeva col rapido attecchire, l'espandersi avvitando cespi inermi, di tutto questo ebbi una visione.
    E la adorai.
    Oh, se mi piacque.
    Così tornai indietro.
    E la raggiunsi, fermandomi davanti a lei.
    D'ortica e fiele furono le pupille sue dentro il mio sguardo.
    Ma mi fissò.
    E non distolse gli occhi.
    L'eternità, allora lo imparai, ha sfumature viola.
    Severità e morbidezza assieme: storie d'ortica e del suo regno.
    A poco a poco sciolse l'ametista dura.
    E mi sorrise.

Irene Navarra
 Luglio 2023