Nell'Aurora, dopo una notte insonne, tutto si chiarisce.
E ci si riconosce.
Con lucida profondità.
Attirata dalla luce
che entra nella stanza
a passo timido
in quest'Aurora gelida di metà Dicembre,
mi stupisco delle sue mani rosa
in rapide carezze tra le tende.
Non ho dormito.
Distesa sul divano contemplavo:
il silenzio della mente in pace,
il crepuscolo dei sogni più improbabili,
e la malinconia come una serpe
sgusciante sopra i muri.
Evocazioni d'Eden per me
già pronta al volo con gli Angeli maestri.
Posso stare immobile per ore
e non provare noia.
Anche un corpuscolo di polvere
che danza
mi avvolge con il suo suadente miele.
La noia è un tossico
che non conosco.
Non un deserto,
né un greto in secca
sono noia.
Essi hanno storie e suoni.
Voci rimbalzano tra granelli e sassi.
La sabbia porta frusci d'oro e quarzo,
i sassi parlano lo scorrere del fiume.
Di noia non si muore.
Ci si isterilisce
È un Vuoto cosmico
che non figlia semi.
Io non lo provo mai.