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domenica 7 settembre 2025

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo 31: Tra le mie Rose (Gorizia - Il mio giardino).

 

P_Irene Navarra, Tra le mie rose, AIArt e GraphicArt, 6 Settembre 2025.


Le tocco e mi rimane il giallo sulle dita.
A occhi chiusi sento il loro Sole che si espande in raggi di sereno.
L'anima-arcobaleno non deve perderlo, quel gioco giallo caldo trasgrediente ogni pudore.
Così m'imprimo dentro tutte le parole che annunciano la gioia.
Diluvi di dolcezza travolgono il pensiero.
Rinasco tra le spine come fiorendo all'apice di steli rivolti solo al cielo.


P_Irene  Navarra, Rosa sognante / Io, AIArt olio, 7 Settembre 2025.

Le mie Rose.
Gialle di Sole caldo
che riaccende in me
il miele della vita ~
Rinasco Rosa.
#Tanka 110

lunedì 1 settembre 2025

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo 30 - Sulla mia sostanza di cavaliere antico (Gorizia e dintorni universali).

 

P_Irene Navarra, Io - Galahad donna, AIArt Acquarello e GraphicArt, 1 Settembre 2025.


    Sono Galahad. In jeans, canotta bianca e giubbotto denim.
    Galahad donna, naturalmente.
    Un cavaliere donna contemporanea.
    Galahad donna che nessuno mai celebrerà.
    E va bene così.
    Non mi interessano le luci della ribalta.
    Non amo il successo.
    Preferisco la penombra di luoghi appartati.
    Il fresco dei boschi di querce e tassi dove l'anima può danzare libera, al ritmo melodioso del complice toccarsi dei rami.
    Di linfa in linfa mescolando le loro nature.
    Radico, anch'io, in quei momenti.
    E mi congiungo agli alberi, ai fiumi, all'argentino ruscellare da sorgenti alpestri, fino al largo, solenne confondersi nel mare.
    Che, poi, è il dilagare dell'essere.
    L'espandersi dell'essere in cui è spontaneo il naufragio corrivo perché da lì siamo venuti e là torneremo. Quieta o tempestosa che sia, la vita è solo un intermezzo suonato a fil di note tra due miracoli: la nascita e la morte.
    Il resto della sinfonia del Creato lo sentiamo nel cuore, anche nei sensi che si identificano al Tutto, ma non lo cogliamo con la mente.
    E benedetto sia il Signore per questa nostra ragione limitata.
    Svelando tutti i misteri, vedremmo persino il seme dell'estinzione in noi.
    E non sarebbe un buon capire.

    Ti ho sempre amato, Galahad dolente, che sublimi la ricerca - ardua e perigliosa - in Consapevolezza della strada da seguire per quanto impervia, per quanto fatale si mostri la sua traccia.
    Ed è proprio il cammino che conta.
    Esperire qualche certezza.
    Approfondirla relegando il canto ingannevole delle Sirene a un rumore di fondo.
    Il Graal ci chiama con il tintinno divino del suo metallo, con la sua musica pura di cui siamo in grado di cogliere l'eco, per quanto lontana.
    Perciò abbandoniamoci alla sua sottile malia.
    E andiamo.
    Sì, andiamo.


P_Irene Navarra, Guardo la meta, AIArt Acquarello e GraphicArt, 1 Settembre 2025.


La quête* è vita.
Le sofferenze? pane
lungo il cammino
~ di Luce in Luce ~
Così rendo diamante
il mio arduo cercare.
#Tanka 108


In letteratura, il termine quête (pronuncia francese: /kɛt/) oppure anche queste si riferisce a un viaggio, una ricerca o un'inchiesta, spesso simbolica, intrapresa da un personaggio o un gruppo di personaggi. La quête è un elemento narrativo ricorrente, soprattutto nella letteratura medievale e rinascimentale, e può riguardare la ricerca di un oggetto fisico, una persona, un obiettivo, la verità o un significato più profondo.


domenica 24 agosto 2025

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo 29 - Ora che non ci sei ( Gorizia - casa mia e oltre).

 
A U.V.


P_Irene Navarra, Splendore, AIArt e GraphicArt, 24 Agosto 2025.


    Ora che non ci sei, devo rifondare i miei punti cardinali. Nel senso che li ricolloco, scavando con le mani i loro alloggiamenti ai limiti del mio giardino rigoglioso.
    A tu per tu sola con Billy, mio straordinario Setter, guardo nel silenzio le tre lagerstroemie in fiore davanti al portico.
    Anche loro mi guardano e mi tendono i rami.
    Amiche piante, sono commossa.
    Grazie.
    Il Sole adesso sorge, e brilla in ogni filo d'erba umida di guazza.
    Provo a far svanire la nostalgia assassina in quel lucore.
    La Consapevolezza pura è adesso in me.
    Amo la sua non-esperienza che mi dà quiete e senso profondo di continuità, pur nel distacco ancora incandescente.
    Lei: un mare limpido dalle sfumature viola, in cui il mio spirito rinasce, una gentile culla liquida per il corpo stanco.
    In Lei mi lascio andare.
    Così, di onda lieve in onda lieve ritrovo la dolce danza della gioia.
    Non c'è più nulla oltre lo splendore di quel mare. E del suo tempo scritto in me.
    Sento che sto guarendo.
    Perché la perfezione del Creato - l'amore reso atto in esso - mi rinnova.
    Io sono ancora l'essere incorrotto dell'Inizio.
    E il Nuovo Giorno mi avvolge nel suo velo.


Però intuisco
che sei qui in Luce chiara ~
Dolore vano
credere al tuo naufragio
definitivamente.


venerdì 8 agosto 2025

Poesia / Nuovo Mondo: Il mio Futuro.

 


P_Irene Navarra, Rigenerazione, AIArt e GraphicArt, 8 Agosto 2025.


"Ogni fiore appassisce sul proprio ramo".
Sembra una massima assoluta.
Però per me non vale.
Lo so: non perderò i miei petali
dondolando serafica sulla cima
della lagerstroemia davanti alla mia casa.
Devo esulare.
Tagliate le Radici con la mia Terra,
chissà se il rifiorire è nel destino.
Per ripiantarmi ci vorrà coraggio,
pazienza per curare la talea di me
che chi mi ama ha fatto.
Prego il Signore.
Così sia.


giovedì 13 marzo 2025

Poesia / Haibun - Viaggio intimo 28: Concerto (Gorizia e dintorni).

 

Sono il mio Cielo.
Vestita anch'io di nubi
guardo la Terra.


P_Irene Navarra_La mia campagna 2_AIArt e GraphicArt, 12 Marzo 2025.



    Cielo scultura di nubi dense che s'affoltano sull'erbe dure della mia campagna solitaria.
    Corteggiano colline dalle chiome ricciolute di misteri che hanno viaggiato lungo il fiume dove nuotavo da bambina: l'Isonzo d'oro e turchese, ocra e verde foresta. Lui mi raccontava storie mentre giocavo nelle sue acque confidenti.
    Ho sulla pelle ancora quelle dita fresche.
    Prego che le sue mani mi accompagnino nel Viaggio che mi resta.
    La runa, regalatami quando ero bimba all'improvviso galleggiante verso di me, la porto al collo. E parlo col fluire di veloci linfe.
    Sono un involucro risonante d'echi ormai alieni.
    Riempio di seta questo vuoto.
    Vi appoggio cristalli di ricordi: quarzi e smeraldi con lapislazzuli e ametiste.
    Mi tintinnano dentro, lucidandosi in lacrime sincere.
    E la musica è un Notturno di Chopin suonato dalle correnti del mio fiume.
    Voci di Terra, Voci d'Acqua, Voci di Cielo e Angeli che armonizzano il concerto.
    Questo.
    Soltanto questo.
     

P_Irene Navarra_Armonia_AIArt e GraphicArt, 12 Marzo 2025.

 
E poi mi faccio
Isonzo che trascina
rune muscose.

martedì 14 gennaio 2025

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo 26 - Con la Bora (Gorizia, da casa mia alla campagna sulle sponde dell'Isonzo).


Stamattina mi sono svegliata al tramestare duro della Bora contro le persiane.
Sono rimasta in attesa nel buio.
Entro breve, al nascere del giorno, l'avrebbe fatta da padrona anche con la Luce.


P_Irene Navarra, Bora e Luce, AIArt e GraphicArt, 14 Gennaio 2025.



    Bora e Luce.
    La loro danza oltre le persiane è pura frenesia.
    Spalanco i vetri offrendo il viso a raffiche impetuose.
    La Luce interrotta dalle foglie mi traveste amabilmente col suo solleticare etereo.
    Ascolto le palme che suonano strumenti a percussione strusciando sul muro della casa.
    Poi mi richiama un merlo che fa spettacolo: la sua filata rasente il suolo si perde in zirlo furibondo, lontanante suo malgrado.
    La Bora scombussola, frastorna, disancora.
    Fa rotolare le creature.

    Così, adesso, volo.
    A gambe all'aria.
    In carosello folle.
    Come una bambola di pezza un po'stranita.
    Carambolando.
    Volo finché m'incaglio in un ulivo centenario della mia campagna benedetta. Ne afferro saldamente un ramo, mi isso a sedere in una sua conca nodosa e volgo lo sguardo alla Terra che mi ha vista nascere.
    La contemplo con emozione e mi intenerisco.
    Planarvi sarà per me un trepido adagiarmi sacro nella culla delle origini.

    Ci sono.
    Posso riposare.
    Del muschio per coprirmi e il cielo di cristallo come specchio. L'Isonzo mi regala un canto in dedica che mi fruscia dentro l'anima.
    Qua ogni filo d'erba, ogni pietra e nuvola e goccia d'acqua e refolo di vento e fiore e frutto, proprio tutto è adatto a me.
    Mio natio, adorato nido ti porto nei pori della pelle, sotto le unghie ho il tuo sangue rigoglioso, negli occhi paesaggi incomparabili.
    Vado e non voglio.
    Solo nel sogno potrò ritornare.
    Lei, la mia Terra, sarà sempre fervida preghiera.


P_Irene Navarra, Nell'ulivo, AIArt e GraphicArt, 14 Gennaio 2025.


Con Lei il Padre, il Figlio
e lo Spirito Santo -
Il segno in croce
è rito di trapasso
dalla mia sacra Terra.
#Tanka 105


lunedì 29 aprile 2024

Poesia / Haibun: Viaggio intimo (23 - Pernate di Cherso - La Casa che riappare).

     La gita alla casa di Pernate veniva programmata con scrupolo. Bisognava caricarsi tutto sulle spalle, in enormi zaini che arrivavano quasi fino a terra. A contenere le nostre vite. Come muli umani sfilavamo tra masiere antiche, chiazzate dai licheni e rese gentili da certi fiori rosa che, suppongo, fossero centauree. I medesimi che avevo ammirato per la prima volta nella piana di Micene. Corolle delicate tra cui la Porta dei Leoni sembrava gioire di Bellezza per comunicarla al cielo cilestrino in cui si stagliava da secoli.
     La natura di Cherso ricorda quella greca.
     Così, ogniqualvolta mi ci immergo, scandisco dei versi omerici. Con la metrica ben calibrata.
     È più forte di me.
     Avviene e basta.
     Nella campagna alta di Pernate capita con una tale intensità da farmi perdere qualsiasi nozione di tempo lineare.
     Gli ulivi di qui hanno ombreggiato Ulisse e i suoi compagni. Gli stessi ulivi mi accarezzano le guance nel tragitto verso la casa. Che è scrigno di tesori preziosi.
     Argo mi aspetta sulla soglia.
     Insieme adesso stiamo.
     Itaca è qui.

Pagliuzze d'oro
tra le dita - nel cuore
vive Itaca.


Irene Navarra, La Casa di pietra, AIArt, 28 Aprile 2024.


Sull'altopiano profumato
di erba secca mista a menta, timo, salvia,
la Casa guarda il mare.
E sogna.
Sa di avere il tempo
limitato di un pensiero.
Però senza le regole
che rendono più tristi
i suoi sonanti sassi solitari.

Là vivo io
quando mi scoppia dentro
il desiderio di volare
tra le mille parvenze delle sue pareti.

E mi ritrovo d'improvviso
ad ammirare la marina da lontano
mentre Lei, la Casa, chiama in voci chiare.
Sento gemere porte,
cantare le finestre,
scrocchiare le pareti,
l'ulivo centenario che saluta
scuotendo la sua pelle verdargento.
La scala dissestata, intanto,
restaura le sue pietre
per darmi l'agio di passare
di piano in piano,
tra il polverio brillante
che il sole vi ricama.
Entro.
Il tetto è come un cielo fulgido.
Ginestra, liquirizia in fiore,
un fico annoso svetta.
Ho le sue foglie sulle spalle nude.
Ne spicco un frutto.
Latte grippante sulle dita,
polpa di miele in bocca.
È questo il qui e ora
dello spaziotempo.
Eternamente.

giovedì 21 marzo 2024

Poesia / Haibun: Viaggio intimo (21 - Gorizia, Il sogno).


Pippo Magnifico Setter Inglese sempre nel cuore.

P-Irene Navarra, Nell'oro con Pippo, AIArt e GraphicArt, 21 Marzo 2024.



    Sogno che una pioggia d'oro mi riporti l'aria di quei giorni in corsa col mio cane nel campo dietro casa. Sotto gli occhi fruttati del sambuco centenario.
    Il sole sulla pelle, erbe dure a ferirla, richiami soffocati per risate incontenibili.
    Di gioia pura.
    Nessun abbaio.
    Tu non abbaiavi mai.
    Guardavi.
    Le tue pupille tanto fonde che la richiesta mi echeggiava dentro.
    Poi all'unisono si andava verso il recinto dei cavalli sopra il fiume di turchese.
    Pietre preziose le giornate scandite dai tuoi passi.
    Velluto e seta.
    Regalmente.


P_Irene Navarra, Pippo tra le forsizie, AIArt e GraphicArt, 20 Marzo 2024.


E t'involasti
con le forsizie in fiore.
Piangeva il cielo
di quasi primavera
dolcissimo mio Amore. 
#Tanka 99

mercoledì 24 gennaio 2024

Poesia / Haibun: Viaggio intimo (17 - Gorizia - Il grande dono di Pippo Magnifico Setter Inglese).


Mi entrasti in cuore
con un dolore dolce
che era d'Amore
per la tua Anima bella.
La Vita insieme? Luce.
#Tanka 90


P_Irene Navarra, La mia anima, AIArt e GraPhicArt, 23 Gennaio 2024.


    Sei arrivato come un dono da nove anni e mezzo di niente.
    Non sapevi nemmeno entrare in macchina - i tuoi occhi tondi d'onice su tutto - e, una volta installato sul tuo sedile, cadevi all'indietro sbilanciandoti per guardare meglio il cielo.
    Ti ho dato il cuore e tu mi hai regalato la tua Anima a macchie buffe bianche e nere.
    Un interscambio primordiale c
i ha resi uguali.
    Ora ti preparo "shottini" d'acqua e una goccia di sciroppo d'acero da farti bere con la siringa, ti aiuto ad alzarti con dolcezza e tu mi segui. Sgambettando lento. Felicemente.
    Gli anni sono orami quasi tredici e di avventure tragiche ne hai vissute troppe.
    Prego ogni giorno il Creatore per un po' di serenità. Sento che mi ascolta.

    In questo paesaggio d'Inverno inoltrato mi racconti dei tuoi nobili genitori: Ghiselo von Witgestaein e Ghiselda de Bautrapp. Eri (e lo sei ancora) molto bello.
    Ti hanno rubato da cucciolo e portato in quell'allevamento che non voglio nominare.
    Poi, ormai vecchio, mi hai scelta, chiamandomi dalla tua gabbia lontana.

    Voglio che tu viva per me così come io vivo per te, mio Magnifico Setter Pippo.
    Supereremo anche le prossime tempeste.
    Insieme.
    A cavallo di onde magnetiche diventeremo eterni e continueremo a camminare sulla ciclabile che costeggia l'Isonzo.
    Saremo energia con Vanni, Emma, Chicco, Orazio, Pablo, Olly e Paco.
    Stelle libere.