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lunedì 11 marzo 2024

Ricordi / Pippo Magnifico Setter e la sua filosofia esistenziale.


Pippo amava filosofare.
Comodamente sdraiato sul mio letto
si dedicava ad approfondite pratiche zen mattutine.
Così iniziava la giornata in modo rilassato e dolce.


P_Irene Navarra, Il mio Pippo, AIArt e GraphicArt, 11 Marzo 2024.

Lui era adorabile.

 

P_Irene Navarra, Pippo Magnifico Setter Inglese, AIArt e GraphicArt, 11 Marzo 2024.


martedì 16 gennaio 2024

Poesia / Conaca: Ritratto allo specchio (Sradicamento).

 


P_Irene Navarra, Sradicamento, AIArt e GraPhicArt, 16 Gennaio 2024.



Sarò capace di strappare dallo specchio
il quotidiano mio riflesso,
incanutito dentro il tempo
sparso a piene mani?
Semino storie.
E i ghirigori mi si fanno fiamma.
Così non so la verità.
Potrei seguire quella luce
e annichilirmi in lei.
Mi sento sradicata
dai miei stessi passi.
Non c'è dolcezza
nell'andare lento tra le zolle
della campagna benedetta
che porta adesso le mie lacrime.

domenica 31 dicembre 2023

Poesia / Cronaca: Fugge da me.


P_Irene Navarra, Lei fugge da me, AIArt, 30 Dicembre 2023



Fugge da me.
Lei si sottrae, si defila,
evade dal riflesso.
Vestito mini, passo un po' guardingo,
affronta il mondo che l'aspetta fuori.
Bene.
Qua resto io
a crogiolarmi nel mio unico me,
senza pretese.
L'ultimo giorno di quest'anno ombroso,
lo dedico all'anima mia bella
che svestirà la seta
e indosserà semplice lino
con riflessi argento e perla
come di Luna chiara attorno.
Capire ciò che sono
senza nostalgia,
priva di rimpianti,
farà di me Stella Polare.


P_Irene Navarra, Stella Polare, AIArt, 30 Dicembre 2023.





lunedì 18 dicembre 2023

Poesia / Cronaca: Notte di Luna sul Carso.

 

P_Irene Navarra, Notte di Luna sul Carso, AIArt e GraPhicArt, 18 Dicembre 2023.


Sì. Credo d'intuire:
l'albero guarda la sua Luna
e si compiace dell'argento
che gli piove addosso.
Le foglie rosseggiano l'assenso.
Brillano i sassi,
il cielo accoglie mistici fervori
di creature trasparenti
- falene nate nel tramonto d’oro -,
il viola s’incupisce.
La notte posa tra i cespugli
e sogna.
Allungo le mani verso l’orizzonte,
attingo un po’ di pace scabra,
la porto al cuore,
brillo.
Come una pietra aguzza del mio Carso
mi accendo anch’io della chiarezza
che diffonde Luna.

venerdì 15 dicembre 2023

Poesia / Haibun: Viaggio intimo (14 - Gorizia - La solitudine bianca).

Correva l'anno 2016.
Si era in Gennaio.
Il 4 per la precisione.
Con me c'era ancora Pablo Golden Retriever.
Avevamo passato la mattinata a Capriva del Friuli, correndo nella neve caduta da poco.
Anche Gorizia era tutta bianca.
Nel paesaggio candido, il volo dei sensi.

Questo il resoconto del mio Viaggio intimo notturno.

P_Iene Navarra, Dalla finestra, AIArt, 15 Dicembre 2023.


    Adesso che è notte e non c'è voce umana e la neve ha steso la sua seta luccicante sulla campagna, ascolto.
    La solitudine bianca frulla richiami inconsistenti.
    Il seme sotto la coltre fredda, il
 filo d'erba intirizzita, la rosa - di cristallo ormai -, questi sono i segni in cui mi ritrovo.
    Segni sospesi.
    L'Oltre? Solo una capsula vorace.
    La solitudine bianca è benessere sottile che ammanta tutto a poco a poco. Ogni fiocco di neve è velo buono. Lenisce col suo stesso gelo, sedando punte aguzze di pupille proiettate nel domani.
    Strapparsi la speranza è soluzione inevitabile.
    Tu, benedetta neve, sei l'artista che trasforma e plasma l'orizzonte.
    Tra bianche nubi e bianche zolle non vedo in me pensieri.
    Sono in viaggio.

Il viaggio è sogno.
Tra cielo e terra si fa
bianca la culla.
Rinascere di neve
sembra un destino buono.
#Tanka 90


mercoledì 6 dicembre 2023

Prosa / Il sogno del vecchio Susino.


Il Ciclo di Susino si conclude con questo racconto di quanto successe nel Novembre del 2009.


P_Irene Navarra, Nell'attesa, AIArt, 5 Dicembre 2023.


    Lui, Susino, frusciava i suoi racconti la mattina molto presto. Preferibilmente d'estate.
    I fiori, i frutti, le foglie, il tronco, i rami lisci, le radici nodose, affioranti dalla terra come nocche contorte di mani in emersione, tutto di quell'essere colmo d'anni narrava un'esistenza singolare.
    Pensai fosse un uomo trasformato in albero. Costretto a sentirsi la pelle di corteccia, ingabbiato in quel fusto nemmeno maestoso per qualche colpa innominabile.
    Se me ne stavo in giardino, intenta a una delle tante necessarie faccende quotidiane, sentivo i suoi occhi puntati addosso come le canne doppie di un fucile da caccia.
    Occhi che, naturalmente, intuivo solo io.
    Ero convinta che mi odiasse.
    E mi tenevo alla larga.
    Poi, però, qualcosa iniziò a cambiare.
    Impercettibilmente.
    Scivolavamo piano verso una comprensione sovrumana.
    Il primo passo lo feci io, quando gli lessi alcuni pensieri dedicati alla sua fragilità di vetusta pianta ancora tanto generosa di doni fragranti in Agosto.
    Doni che raccoglieva mia madre.
    Solo lei.
    Credo che si capissero profondamente.
    Slava lei, un po' sciamana; di origine serba lui -  mi avevano detto -, un po' stregone. Forse figlio del Kresnik.

    Gli lessi, dunque, qualche riga di quelle solite mie, nutrite di empatia naturale.
    Intendevo la sua solitudine, affermai. E lo adornai di un nastro rosso che faceva da contrasto ai suoi frutti viola scuro, sfarinati di bianco lucente e con una punta giallo sole all'attaccatura del picciolo.
    Mentre parlavo e agivo, lui scuoteva rami e foglie. In assoluta mancanza di vento.
    Colsi l'assenso.
    E continuai il rito.
    Impreziosendolo di nastri di vario colore.
    Susino abbassò le difese e mi accolse tra le sue braccia sottili.
    Mai avvenne tra due creature diverse
abbraccio più affettuoso e carezza più dolce.
    Fui l'amica intima di Susino per molto tempo, finché...
    
    Si era d'Autunno.
    Il 29 di Novembre.
    Correva l'anno 2009.
    Quella mattina, mentre lo rivestivo di veli color ambra, adatti all'ambiente pennellato di arancio e giallo, sentii che si stava compiendo il suo ciclo vitale. E il cuore mi si spaccò come una melagrana matura.
    Le guance si inondarono di lacrime brucianti.
    Mi volsi al cespuglio d'alloro, che gli era stato compagno, quasi a cercare aiuto.
    Immobilmente sgocciolava linfa limpida.
    Nel giardino ormai di cristallo: cince e merli muti; in cielo: nubi sbozzate dal marmo, una luce gelida sopra la casetta di legno dietro Susino.
    Allora posai le mani sul suo tronco per accompagnarlo nell'andare.
    E disperata lo guardai mentre gli si apriva il costato ormai scarno.
    Si apriva con uno scrosciare di noci spaccate.


    Mi appoggiai allo steccato e chiusi gli occhi.
    Il saluto si snodava e fluiva in correnti traslucide da me a Lui.
    Quando, finalmente, riaffiorai dal dolore e socchiusi le palpebre, assistetti a qualcosa di immenso: una figura di giovane donna interamente ricoperta di veli ambrati nasceva dai poveri resti di Susino.
    Lei splendeva di una bellezza purissima.
    Uscì con grazia dalle amabili spoglie, mi sorrise e s'involò verso la sua Vera Vita.

    La mattina dopo, svegliandomi da un sonno agro, trovai sul cuscino un piccolo ramo legato da un nastro rosso.
    Il primo che gli avevo regalato.


P_Irene Navarra, Il sogno del susino, AIArt, 5 Dicembre 2023.



martedì 5 dicembre 2023

Poesia / Percezioni: Il vecchio susino si adorna (da "Derive").

 


Non si finisce mai di essere apprendisti.
Anche davanti a un albero si impara.
Gli occhi allargati nel folto della chioma,
ascolto ciò che l’albero mi dice
abbandonando un po’ di più le fronde al vento.
Oggi ho legato attorno al tronco del susino
un nastro variegato che porta primavera.
Credo che l’albero mi guardi.
Giro le spalle,
gli offro il mio commiato.
Le mani come tramatura fitta di una foglia.

(da Controlli e Autocontrolli del mio Derive, 2009)

P_Irene Navarra, Veli, AIArt, 5 Dicembre 2023.


 Dalla Prefazione a Derive di Silvia Valenti.


"E poi, in una sorta di incubo a occhi aperti, la realtà traspare netta. Col cadere di ogni maschera, il nemico alieno esibisce i suoi piani.
Ma lei, che ormai guarda da distanze-luce, sa capire la cancrena.
La lotta quindi a chi la vuole in un cantuccio con le labbra cucite, gli occhi trafitti, le mani legate, è ormai aperta. Una lotta fatta di parole, di graffi di artigli sulla carta, di “Controlli & Autocontrolli”. I controlli imposti dagli altri, come sottile e più moderna inquisizione, obbligano a un ulteriore ripiegamento. Sembra quasi che il corpo dell’autrice si scivoli dentro auscultandosi, per percepire il proprio, seppur lieve, palpito vitale. E su quel ritmo, conforme all'armonia dell’amato Hagakure, è in grado di autocontrollarsi, di inviare gli impulsi che preparano l’ultima trasfigurazione. Disposta tappa dopo tappa e percepita nella sua evidenza abbagliante quando le si annuncia il momento di richiamare a sé l’esercito di poeti, di letterati, di filosofi che le sono cari. Allora, sgomenta per la perdita ineluttabile, si aggrappa al proprio mondo perché non dilegui nell’oblio e prega di poter restare ancora un poco al Sole, nel nido dei suoi raggi come monoliti d’oro. Quelli da cui “impararono gli Achei: / solide architetture / astuzia / sicumera / e l’inflessibile costanza / di fingersi (coscienti) / provetti abitatori dell’Olimpo” [da “Autocontrollo (Seconda lezione: sul presente e sul passato)”].
La strategia vincente quindi non è l’attacco.
Non può esserlo.
Trionfa la dissimulazione. Perché “(La vita è come un Golem / dal sorriso di melassa)” [da “Rimedi”]. Il Golem vendicatore a sua volta si trasforma, si traveste, indossa un sorriso sempre uguale, per tutti.
L’acme dello smarrimento è incarnato. Così Irene Navarra accoglie “nella mente il Dopo. / Che sia quello che sia” [da “Il salto”] Greve sicuramente, ma meno di quanto lo sarebbe, se il suo corpo si cambiasse in scatola, recludendole l’anima. L’ossessione ormai è talmente radicata che l’unica soluzione appare quella di fermare il tempo, di gelarlo nell’immobilità."


Immagine generata con Stable Diffusion.
P_Irene Navarra, Nodo esistenziale, AIArt, 5 Dicembre 2023.

Per saperne di più sulla storia del vecchio susino, segui il link.


Poesia / Percezioni: Il vecchio susino (da Ambigua-Mente Poesie).

 

Storia di un albero appartenuto alla mia famiglia.
Lo adoravamo, quel vecchio susino, al punto da intrecciare nastri tra i suoi rami.
Di colore diverso, a seconda della stagione.
L'ultimo era di velo, marrone chiaro. Ambrato.
Con l'Autunno che già invadeva il giardino,
se ne andò sognando linfe nuove e soliti amici.
Così spero.
Ora, nel Paradiso degli alberi, sta germogliando e fruttificando in flusso eterno.
Qualche goccia di resina brilla per noi.
E sono lacrime di topazio
incastonate in cieli di lapislazzulo.
Perenni.


P_Irene Navarra, Il vecchio susino, AIArt, 5 Dicembre 2023.



Dolente per lo scempio del suo tronco
martirizzato nella foga battagliera
dal picchio rosso scavatore,
me ne sto quieta
ad aspettare la sua morte
che è sempre là
da tempo immemorabile,
descritta nelle slabbrature
di anno in anno più profonde
eppure articolata ancora
in una vita infinitesima
con la corona dell'alloro
a renderla un avvenimento,
a darle gloria effimera
da giorno equinoziale,
illuminata anche di notte dal lampione
che ama quei contorni compiacenti
in cui può riposare
e fare finta di emulare il Sole
quando si tuffa in mare.

Così passo le dita sulle sue ferite
e come un elfo stanco
dal troppo arrampicarsi
lungo le margherite e i fili d'erba
(un po' sgualciti per le orme umane),
mi stendo a schiena in giù
sul letto del fungo parassita
cresciuto tra i vuoti di corteccia,
guardo la chioma avara d'ombra,
i frutti asciutti come il greto di un torrente,
le rade braccia verderame
e mi assopisco
sicura del risveglio.

Perché la Primavera diciottenne
appena uscita dalla festa
aveva fiori a profusione,
manciate di profumo puro
e i calabroni sui petali slacciati
ronzavano la corte stabilita
dal solito copione.

P_Irene Navarra, La casetta in fondo al giardino, AIArt, 5 Dicembre 2023.

La casetta in fondo al giardino è una realtà.
Sono i fiori
E sono i fiori che ingentilivano il prato attorno al susino, svettante per molti anni alla destra del cancello del recinto.

Nei due link i riferimenti relativi ai post dedicati.


venerdì 1 dicembre 2023

Poesia / Frammento: Protezione.


Nella Natura la Pace.

Irene Navarra, Protezione, AIArt, 1 Dicembre 2023.


Al collo una collana di bacche di tiglio.
Fruscianti bacche e stami intrecciati or ora.
La sfioro.
Sotto le dita colgo vibrazioni.
Niente più vortici nel petto.
Niente parossismi ansiosi.
Solo profumo che dilaga.
La mente tace assorta.
E l'armonia si fa topazio
fulgente dentro il cuore.


Cronaca sociale e Poesia / Mio nipote Riccardo, il suo impegno.

    
    Sì  il 25 Novembre anche lui, il mio Riccardo, era in corteo. Manifestava il suo dissenso per i femminicidi così frequenti ormai nel nostro Paese.
    Onorava il ricordo di Giulia Cecchettin, e non solo. Nel suo nome, le vite interrotte di altre donne.
    Sono orgogliosa di lui.
    Lo amo.

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: Riccardo, Sherwood Foto.
- Padova, 25 Novembre 2023 -

Questa mia lirica degli anni '90 la dedico a tutte le donne violentate nei loro sacrosanti diritti.

Il fiore inutile
(da L'anima clandestina in Margini)

Ci son voluti aspri sovvertimenti
per togliermi una veste tanto bella.
Si è prosciugato spesso il fiume
in cui mi rispecchiavo come luce
amante della mela acerba.
C'è voluta la lotta col serpente
che abitava la grotta sulla sponda
per cancellare la patina di nuovo.
E soprattutto il sentirmi un fiore inutile,
distrattamente stropicciato
da chi è incapace di raccoglierne il profumo.

E non aggiungo altro.
Grazie, Riccardo.

mercoledì 29 novembre 2023

Poesia / Tutto è compiuto (da "L'anima clandestina" in "Margini").

L'anima se n'è andata.
Libera si lascia trasportare dal vento.
E vola alta e tesa.
Io resto.
Sono un corpo legato alla terra.
Muschio sugli occhi.
La mia visione non conosce nubi e azzurre vie.
Vuota aspetto.
Arriverà di nuovo il tempo della Luce.

P_Irene Navarra, Togliendo il muschio dalle ciglia, AIArt e GraphicArt, 29 Novembre 2023.


Tutto è compiuto, regina
irragiungibile. Senza di te
che ti sottrai silente alla mia
notte, sono granito ignaro di
scalpelli. Un albero scavato
e dilavato dalla mia stessa
pioggia.
                 Vorrei togliermi
il muschio dalle ciglia per
conquistare il volo alto e teso.


P_Irene Navarra, Vedere di nuovo?, AIArt e GraPhicArt, 29 Novembre 2023.

 

martedì 28 novembre 2023

Poesia / Messaggio (da "L'anima clandestina" in "Margini").

 
Al fiume ci andavo sempre.
E là, sulle sponde rigogliose dell'Isonzo, sognavo.
La mia anima si è forgiata nelle sue acque impetuose,
in cui si è rifugiata quando ha deciso di essere libera.


P_Irene Navarra, Giovane lucertola, AIArt e GraPhicArt, 28 Novembre 2023.


Rivedo in te, anima mia perduta,
la ragazza dal profilo verde
che sussurrava al vento il suo segreto
scivolando, come giovane lucertola,
lungo il tronco dell'edera.

lunedì 27 novembre 2023

Poesia / Alla finestra (da "L'anima clandestina" in "Margini").

Quando la tua anima s'invola libera, non puoi fare altro che cercarne segni e tracce.
Segni e tracce che Lei lascia deliberatamente.
Se lo decide.
Senza la sua Luce non vale la pena vivere.
Non sempre Lei si fa trovare.
Non che si nasconda. No.
La sua semplicità la rende eterea. Trasparente per i più.
Bisogna affinare lo sguardo per poterla cogliere e invocarne il ritorno.
Lei: bellissimo volo di leggiadria fulgente.
Lontana. Molto lontana.
Tu: cruentemente intercisa, i piedi ancorati nella mota, inizi a pregare sommessa.
Sperando che ti ascolti.
E intanto tra Lei e te scorre un fiume di ricordi che sono parte ineliminabile di un'esistenza consapevole.


Irene Navarra, Alla finestra, AIArt, 27 Novembre 2023.


Intrappolata dalle canne della sponda,
ti ho vista alla finestra
della casa di pietra oltre il fiume,
dietro un alabastro chiaro
in cui ti confondevi
come la Primavera nei suoi prati.
Lontana da me
che sprofondavo tra le felci e il fango.


sabato 25 novembre 2023

Poesia / Tasti d'avorio bianchi, tasti neri (in "L' anima clandestina" di "Margini").


Questa lirica rappresenta un momento fondamentale del libro "Margini". Narra il discrimine tra la presa di coscienza da Meditazione profonda e lo sgomento per la scelta esistenziale futura. In forma metaforica, naturalmente. Che bene esplicita il mio modo visionario di affrontare ogni evento. Materiale o spirituale che sia.


Irene Navarra, Raccoglimento, AIArt, 25 Novembre 2023.


Tasti d'avorio bianchi,  tasti neri,
le mani - inerti - sulla materia
come calda pelle.
Occhi profondi di foresta.
E il marmo che m'assale. 


sabato 18 novembre 2023

Poesia / Cronaca: E andare.

 

Silvia Valenti, Todi, Fotografia, 17 Novembre 2023 (sua courtesy).
 


E andare lungo androni bui
sperando di riuscire a scaturirne,
pur nella notte, sotto un cielo
pieno di facelle, che si fa più buio
se ti lasci andare alla paura.
Sì, la paura può mangiarti l'anima
e renderti un automa senza tempo.

Ma ha il suo lato positivo
il non avere il tempo
tanto precario da colare via
come una macchia d'olio minerale
sull'asfalto di una strada in gran pendio.
Resta soltanto una strisciata d'unto
che non fa cadere se ci metti il piede.
Contamina la scarpa ma non fa cadere.
Cade chi il tempo se lo taglia e non riesce più
a ricucirlo all'orlo dei suoi panni lisi, decadenti.

(Emergo dall'androne a malapena illuminato
e trovo il chiaro di un fanale
che mi guida al cielo
dalle stelle grandi appese alla sua volta.
Le conto, me le tatuo addosso,
poi con le dita incerte
seguo la mappa sfolgorante
degli anni luce di distanza
tra la mente e il cuore.)

IQ48



Poesia / Cronaca: Brilla la Natura.

 

Irene Navarra, Fratelli ulivi, Fotografia, 18 Novembre 2023.
- Via degli Scogli, Gorizia -

Brilla la Natura oggi
nella mia campagna.
Su ogni foglia e filo d'erba
c'è un luccichio che si riflette
in me giocando in chiaroscuri.
Come una coppa di champagne
l'anima scoppia in bollicine
e il cuore esulta di novella nascita.
Gli ulivi aprono occhi verdargento
a cui rispondo con battiti di ciglia
per lo splendore ch'è di fonte viva.
Nell'aria suona come un canto
il fragorio solenne dell'Isonzo
che scorre qua tra rive impervie
- e sono fiume -
lisciando i sassi del suo fondo
- e sono sasso -
fino al riposo nel muschio delle sponde
dove, specchiato dentro il cielo,
perde consistenza
- e sono nube -.
Nube tra perle di nubi che vanno.

mercoledì 4 ottobre 2023

Poesia / Frammento: Hortus conclusus.

 

P_Irene Navarra, Hortus conclusus, AIArt e GraphicArt, 4 Ottobre 2023.



E là, nel mio Hortus conclusus,
ripenso ai giorni di battaglia,
alle lacrime, alla pena
per i colpi inferti
nel mio giovane corpo.
Senza un perché.

Così la solitudine riaccoglie la mia mente
che non è mai lavagna cancellata.
Le streghe nere riacquistano le forze
e segnano con mani adunche
la mia porta spalancata.

Finché il delirio di un’ape zigzagante
non mi riporta al qui e ora
sommerso dal trionfo in fiore.

4 Ottobre 2023


Poesia / Frammento: La vita d'ambra (Meditazione polisensoriale)



Un metodo per riacquistare l’equilibrio interiore è farsi natura.
Meditando sulle policromie prodigiose del Creato.


P_Irene Navarra, Come un'ape operosa, AIArt e GraphicArt, 4 Ottobre 2023.



Nascosta
tra i fiori del giardino,
come ape operosa
mi copro di polline dorato.
che in me si cambia in miele
e cola sui pensieri
librando ali trasparenti.
Ecco.
La vita d'ambra è questa.
Io ne godo.


4 Ottobre 2023

lunedì 28 agosto 2023

Poesia / Percezioni: Cantava il mare.


Facendo di un ricordo ragione di vita,
sento il profumo dei pini,
il salso del mare
e, sotto le dita,  la corteccia resinosa dei pini.
La nostalgia di Cherso e delle sue acque limpide
si fa talvolta insostenibile.
Nelle immagini le spiagge della "Casa del Vescovo" appena fuori dal fiordo di Cherso.
Là ho passato il tempo meraviglioso della mia vita in barca con la Golden Retriever
"Emma, la Dorata / che riporta rami stecchiti / lavande profumate/ e sassi raccolti dal fondo marino" ( da "Omnia Carmina" - 2005).


Irene Navarra, Il mare dietro i pini, AI Olio, 28 Agosto 2023.


Cantava il mare dietro i pini
che lo chiudevano alla vista.
Un canto rigoglioso
con semi di tempesta.
Io mi fermai,
il corpo stretto a un tronco,
ruvido come me in quel momento
ma resinoso di cristalli ambrati
e fervido di aromi caldi
esalanti droga
dalla corteccia che era la mia pelle.
Io mi fermai per un istinto secco
e il cuore si fece rigoglioso
di semi di tempesta
e fu di mare azzurro mare altalenante
e bianco delle spume in transito perenne
tra stati di materia - nulla nel divenire eterno.
Finché su scogli scivolosi si disperse
in svaporare di folli iridescenze.


Irene Navarra, Iridescenze, AI Olio, 28 Agosto 2023.


sabato 26 agosto 2023

Poesia / Frammento 71: Di giallo, verde, viola.

 

Irene Navarra, Di Giallo, Verde, Viola,  AIArt - Acquerello e Pastelli su carta ruvida, 26 Agosto 2023.


Come se avessi tinti faccia e corpo
quando, travolta dal fervore dell'estate,
mi fermo a meditare nella mia campagna.
Ora che di lavanda sono pieni e terra e cielo
ora che il grano già maturo
dona il suo cuore giallo a chi ferma la mente
e mentre il verde serenamente acquieta
mi faccio grano e fiore per capire
i tratti dell'inchiesta
che rende liberi di andare.
Oh, sì. Andare tra le zolle
per respirare da ogni poro della pelle
il benedetto spazio
in cui ritrovo accettazione vasta
dell'essere così come io sono.