Visualizzazione post con etichetta #tempo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #tempo. Mostra tutti i post

mercoledì 1 maggio 2024

Poesia / Cronaca: Nel tempo immobile della Bellezza.


 Osservando questa nostra quotidiana Natura
che non è mai breve sogno.

P_Irene Navarra, Sublimitas sublimitatum, AIArt, 1 Maggio 2024


Crêpe de chine in pura seta
i petali dei viburni bianchi,
velluto le calendule discrete,
la porcellana di begonie rosse
parla al contatto della pelle
un codice di sangue luminoso,
sprazzi di cielo s'insinuano
in umili corolle di myosotis.
La mano ha seminato
attingendo agli scrigni del raccolto
senza discernimento.
Così, in armonia spontanea,
cresce la musica dei fiori
che fa un concerto semplice
di suoni articolati su strumenti eterei.
A intreccio stretto
 scie cromatiche e sottili profumi.
Davanti a me, che sono statua immobile
rorida di Bellezza.


P_Irene Navarra, Contemplazione estatica, AIArt, 1 Maggio 2024


sabato 13 gennaio 2024

Poesia / Percezioni: Emergere.


La vita talvolta mi sorprende.
E io la lascio fare.


Irene Navarra,  Marmo, AIArt e GraPhicArt, 13 Gennaio 2024.



Emergere.
Nel marmo dilavato dai millenni
lasciare le ferite fonde e il sangue.
Un unico presente parla.
Davanti, dietro al corpo: il Nulla.
Un unico presente eterno
infila perle luminose.
Fine al dolore,
quiete di tempesta.
Cosciente-mente articolo
parole in una lingua antica.
Cellulare.
Mi scorre un fiume.
Nelle sue acque il volto di mia madre.
È qui.
Adesso. Sempre.


13 Gennaio 2024

Poesia / Cronaca: Cammino tra le rose.

 
Poesie dell'addio.

P_Irene Navarra, Era il Maggio odoroso, AIArt e GraphicArt, 13 Gennaio 2024.



Dalle persiane solo accostate entra Maggio.
Mi si presenta con il profumo delle rose
stagliate contro i mattoni del muretto
e il ferro a griglia della recinzione.
Spontaneo nella mente.

Fuori Gennaio si stende col suo gelo.
Ma Loro, le rose rosa chiaro, sono là.
Sontuose.
Cammino adesso lungo il viale del giardino.
Svettano ai bordi
come ragazze linde di rugiada.
Le sfioro.
Ora le mani sanno della Terra
che ci ha viste nascere.
I polpastrelli di velluto fulgido
- i loro, i miei -
scavano il cielo.
Sprazzi d'azzurro in tasca.
Posso andare.


P_Irene Navarra, Tra le mie rose, AIArt e GraPhicArt, 13 Gennaio 2024.


sabato 18 novembre 2023

Poesia / Cronaca: E andare.

 

Silvia Valenti, Todi, Fotografia, 17 Novembre 2023 (sua courtesy).
 


E andare lungo androni bui
sperando di riuscire a scaturirne,
pur nella notte, sotto un cielo
pieno di facelle, che si fa più buio
se ti lasci andare alla paura.
Sì, la paura può mangiarti l'anima
e renderti un automa senza tempo.

Ma ha il suo lato positivo
il non avere il tempo
tanto precario da colare via
come una macchia d'olio minerale
sull'asfalto di una strada in gran pendio.
Resta soltanto una strisciata d'unto
che non fa cadere se ci metti il piede.
Contamina la scarpa ma non fa cadere.
Cade chi il tempo se lo taglia e non riesce più
a ricucirlo all'orlo dei suoi panni lisi, decadenti.

(Emergo dall'androne a malapena illuminato
e trovo il chiaro di un fanale
che mi guida al cielo
dalle stelle grandi appese alla sua volta.
Le conto, me le tatuo addosso,
poi con le dita incerte
seguo la mappa sfolgorante
degli anni luce di distanza
tra la mente e il cuore.)

IQ48



mercoledì 11 ottobre 2023

Poesia / Ritratti: Ombre e Luce. Io.

 

Lo scorrere del tempo rimargina molte ferite.


P_Irene Navarra, Ombre e Luce, AIArt e GraphicArt, 11 Ottobre 2023.
Immagine generata con Stable Diffusion.


Ombre sul volto
Luce sui capelli.
Un'altalena di emozioni, la mia vita.
Attratta dall'Eterno che consola
non ho paura dell'Oscurità incipiente.
Ne ho fatto utile esperienza
nel passo dopo passo di giornate
sempre col respiro corto.
 
Ora sono bastevole a me stessa.
E non piango.


martedì 10 ottobre 2023

Poesia / Ritratti: Carlotta e le rose bianche.

 

Non più scarlatto
per il mio volto stanco
e il cuore chiuso.
Solo l'immacolato delle rose rare-
antichi amori.




P_Irene Navarra, Carlotta e le rose bianche, AIArt e GraphicArt, 10 Ottobre 2023.
- Immagine generata con Stable Diffusion -


"A 80 anni ho ritrovato la gioia di vivere. E le rose.
Quelle bianche. Opulente e innocenti.
Adesso me le infilo di nuovo nei cappelli. Come emblema della forza rinata. Ho superato tempeste di malattie gravi e morti devastanti. Ciò che mi ha stroncata, è stato l'assassinio di mio nipote, Alessandro il Bello re del mio cuore di nonna. Colpito per strada da un proiettile vagante. Era stupendo. In tutti i sensi. Mia figlia se n'è andata con lui. Qualche mese dopo. Non ha retto.
Io sì, invece. Non volevo, ma...
Così sono tornata alle rose. Quelle bianche.
Per piangere con amiche complici.
Loro, però, non volevano le mie lacrime. Volevano sorrisi.
Le rose mi hanno salvata.
Un giorno, passeggiando nel mio Giardino personale, mi sono sentita chiamare da una voce strana. Scrosciavano parole come acqua di fonte. Mi sono girata e ho visto un cespuglio di rarissime Ferencz Deàk agitarsi. Il loro bianco mi accecava. La vena rosa data dalla carezza del sole sfumava ineffabile. Una in particolare propendeva verso di me. Era la quintessenza della grazia. Immacolata e ciarliera.
L'ho ascoltata. Mi ha detto di ridere. Mi ha detto che le mie rughe diventavano solchi incredibilmente simpatici quando ridevo. Che ci avrei potuto coltivare i loro semi da tanto erano profonde. Mi ha detto Sei bella, Carlotta, figlia mia, ridi.
Ho capito che la rosa era mia madre e ho riso di cuore."

Carlotta d'Arcois, Mémoires, 1968.






lunedì 9 ottobre 2023

Poesia / Ritratti: Le collane di Carlotta.


 
Avere fiori attorno al collo
è un modo per salvare la bellezza.
Ormai non mi specchio più.
Guardo loro.

Carlotta d'Arcois, Mémoires, 1943.

P_Irene Navarra, Le collane di Carlotta, AIArt e GraphicArt, 9 Ottobre 2023.
Immagine generata con Stable Diffusion.



"Potevo fare a meno di tutto.
Ma non dei fiori.
Niente più cappelli ornati di rose scarlatte e carnicine, però. Sì a collane di piccole corolle variegate. Modeste e sincere.
Con l'avanzare dell'età dovevo tenerle più sott'occhio, le mie creature speciali.
Appese al collo, dunque. Intrecciate a sagome di tulle predisposte in cui infilavo i sottili gambi.
Ogni mattina.

Le rose - quelle dei cappelli freschi di fragranza - continuavano a parlarmi della mia vita lunga, così diversa dal loro durare tanto poco.
E mi infastidivano.
Le scansavo. Erano impenitenti vanesie. 
Tuttavia talvolta mi ci imbattevo per caso, così ne approfittavano per ricordarmi il solito ritornello.
Fortunate, io rispondevo.
Andarsene nell'arco di momenti, è un dono.
Vedersi spegnere per tempo e tempo in una nebbia come ovatta soffocante, è una maledizione."

Carlotta d'Arcois, Mémoires, 1943.


domenica 9 luglio 2023

Poesia / Frammento 56: Bianco sulle guance.


Oh, il sollievo di essere Bianca.


Immagine generata (AI - SD) con sollecitazioni precise su SD. Licenza: CreativeML Open RAIL-M. Il prompt molto preciso e dettagliato mi ha gratificata con dei prodotti davvero interessanti che ho provveduto a migliorare, sfumare, illuminare (e altro) con la Grafica.
Irene Navarra, Bianco sulle guance, AI e Grafica, 9 Luglio 2023.



Il Bianco me lo sono dipinto sulle guance.
Due tocchi e via nel mondo
con l'emblema del sapere
così sfacciatamente espresso.
Sono orgogliosa della nube dei capelli.
tra cui si perde la mia storia
rappezzata toppa a toppa.
Di Bianco lo specchio mi rimanda
immagini che voglio.
Perché sono così.
Non mi piacevo coi capelli neri.
Ogni capello era un dovere tributato
al mio essere donna di gioventù vestita.

Donna gentile di Bianco ammantata
Io sono ora.
I segni sulle guance
come simboli di guerre vinte senza morti
mi portano prodigi.
Ho bevuto la linfa della gente che non m'ama.
Mi sono dissetata.
A occhi chiusi vedo la desolazione
di cui si nutre l'odio.
Il Bianco mi redime con le sue mani pure.
Adesso
ho
tutti i colori
impressi in me.


venerdì 7 luglio 2023

Poesia / Frammento 55: Ho perle tra i capelli.


La nostra memoria è strana.
Improvvisamente riporta a galla un tempo lontano e, spesso, doloroso.
I ricordi che arrivano così, io li chiamo perle.

Irene Navarra, Ho perle tra i capelli, AI e Grafica, 8 Luglio 2023.



Ho perle tra i capelli,
Li ravvio con le mani
e me le sento.
Sono i resti rari
del miei anni andati,
Persi nel grigio spento
dell'irrispettosa noncuranza
che ottunde tutto con oltraggio
per il corpo, per la mente.

Restano loro, le perle.
Le conto pensandole gioielli
ma in fondo al cuore so:
sono reminiscenze lucide,
ricostruite a poco a poco
con la materia di cui
facciamo i sogni.


venerdì 30 giugno 2023

Prosa / Gertrud e il Tempo.

 

Irene Navarra, Il ventitreesimo orologio, AI e Grafica, 30 Giugno 2023.



    Ci provava Gertrud.
    Da molto.
    Voleva fermare il Tempo.
    Se Lui avesse smesso di correre, anche lei avrebbe smesso di crescere.

    Gertrud era una ragazzina soddisfatta di essere tale.
    Vedeva tutti i limiti opposti agli adulti, i carichi, le responsabilità che li privavano del vero senso della vita: la fantasia.
    Pertanto aveva deciso di non fiorire in nulla.
    Rifiutava l’idea di diventare una giovane prosperosa, obbligata a curarsi, truccarsi, fidanzarsi.
    Da maschiaccio qual era, vestita con calzoni in pelle, camicette, maglioni spesso sdruciti e sandali bassi o scarponcini a seconda della stagione, si sentiva a suo agio.
    Fermare il Tempo? Cosa ridicola, dicevano i suoi genitori, i parenti, gli amici d'infanzia affezionati.
    Lei ribadiva che ci sarebbe riuscita. La fede e la perseveranza possono i miracoli, aggiungeva un po’ piccata.
    Ci credeva, dunque.
    E tentava.
    Con ogni mezzo.
    Anche con la Mindfulness.
    Il suo guru spirituale, Ananda Gothama, indiano trapiantato 
sin dall'infanzia in Svezia - a Göteborg, la loro città - , la esortava a perseguire il suo obiettivo.
    Tutto si può, diceva ispirato. In questo mondo le cose tra la Terra e il Cielo sono di gran lunga più numerose di quanto immaginiamo, le comunicava con voce suadente.
    E così lei si applicava ostinata.
    A tale scopo aveva raccolto tanti orologi da tenere sott'occhio.
    Nessuno, però, le fu d'aiuto perché tutti dichiaravano la stessa ora.
    Quindi pensò a un escamotage: ne pose uno come orologio primo (il Dux degli orologi: quello del Tempo reale) e aggiustò gli altri, rigorosamente identici nella marca e nel formato al capostipite, spostando le lancette di secondi, minuti, mezze ore, ore, avanti o indietro.
Poi li rimescolò in modo da non sapere i dati effettivi: quelli del Tempo lineare, ovvero dei momenti che si susseguono come siamo abituati a contarli. Anche il Dux ne fece le spese.
    Combinò una gran confusione, si potrebbe dire.
    I canoni tradizionali di lettura temporale erano stati sovvertiti.
    Sì.
    Ma Gertrud ci stava bene in quel suo Tempo-NonTempo. Con gli amati autori tra cui Seneca di cui apprezzava particolarmente il De brevitate vitae, scovato nella fornitissima biblioteca del padre.
    Si sentiva davvero sapiente come il prototipo filosofico di Lucio Anneo.
    Aveva cristallizzato il Tempo in una dimensione dove tutti i ticchettii, discordanti o meno, si annullavano a vicenda, generando il silenzio del non ascolto nel raccoglimento dell'attimo non più fuggente perché dilatato, fisso in un presente magnifico e, di conseguenza, senza Tempo.
    Bene.
    Un passo avanti.
    Tuttavia il Caso ci mise il suo becco adunco e anche gli artigli, in quella sospensione astratta.
    Volle il Caso che Fiona, la madre di Gertrud, trovasse gli orologi di sua figlia e li regolasse.
    Volle anche il Caso che tutti, circa 22, meno uno - il ventitreesimo per l'appunto - avessero totalmente esaurito la loro carica e fossero andati in tilt all'unisono tra le dita improvvide di Fiona.
    Volle il Caso che il ventitreesimo, invece, continuasse a lavorare alacremente su ore, minuti e secondi. Lineari, naturalmente.
    Forse era il Dux, forse no. Poco importava.
    Gertrud si trovò spiazzata.
    C'era al momento un solo Tempo che, imperterrito, batteva il suo infernale ritmo rapido dal contenitore inerme.
    Uno solo.
    Che fare?

    Gertrud salì nel suo Pensatoio aereo inerpicandosi sulla scaletta d'accesso.
    Il Pensatoio era una sorta di comodo nido da Martin Pescatore, di vimini intrecciati con un morbido cuscino in piume all'interno. Saldamente appeso al soffitto, pendente circa a metà della stanza e ancorato al pavimento con dei tiranti d'acciaio, rappresentava per lei il cosiddetto Mondo al Mezzo in cui tutti i canoni normali potevano essere ribaltati.
    Vi si chiuse, dunque, e si mise a speculare.
    Procedura Mindfulness avviata nella posizione del loto, respiro rallentato, mani abbandonate in grembo l'una sull'altra, prese coscienza del problema fissandoci l'attenzione con l'uncino tenace del suo obiettivo.
    Allora, solo allora, volò, Gertrud, come faceva sempre, verso regioni astrali che l'avrebbero aiutata, senza che lei giudicasse alcunché le si fosse presentato. 
    Sperimentò la pienezza del vivere al presente.
    E seppe, come un'illuminazione intima, che la sua scelta era giusta ma contro natura.
    Il ticchettare fastidioso in sottofondo si amplificò ossessivo, quasi a sfidarla. riportandola a quel Tempo che lei non desiderava.
    Nemmeno la Mindfulness sembrava dalla sua parte.
    Ananda Gothama fu costretto ad ammettere che la sua brama di non crescita, probabilmente, era autodistruttiva. Le annunciò persino il pericolo di convinzioni lesive del sé e la esortò a lasciarsi andare tra le braccia di Maya, che una saggezza millenaria intrinseca ce l'aveva di certo.
    Gertrud ascoltò tacita.
    E capì il suo errore.
    Non è che si cancella il Tempo, confondendone le convenzioni.
    Sta in noi la chiave per addomesticarlo, non potendolo annullare.
    Il pensiero costante lo alimenta, perché Lui si nutre di noi.
    Ci divora.
    E noi non dobbiamo permetterlo.
    La strada è lasciare segni del nostro passaggio. Testimonianze tali da sgomentarlo.
    Gertrud decise.
    Avrebbe riempito il mondo con la musica del suo violino, strumento che studiava con profitto e successo sin da piccolissima.
    Avrebbe suonato per il mare, per gli alberi, per i fiori, per le strade, persino per gli edifici, per chi la volesse ascoltare. Li avrebbe incantati, facendo perdere la nozione del Tempo.
    Il Creato avrebbe gioito di tanta Grazia.    
    E gli uomini pure.
    Nella Bellezza innocente si sarebbero spuntate le fauci aguzze del Tempo.

Irene Navarra


giovedì 29 giugno 2023

Poesia / Tanka 68: Il Tempo giovane.

 

Dopo il percorso avviato con le liriche di Pensieri parassiti,
la riflessione sul Tempo continua.
Oh, quante beffe si fa di noi!
Sin da quando nasciamo.
Per poi lasciarci poveri di Lui.
Vale, quindi, la lezione di Cassandra in Ergo:
Chi ha Tempo / non aspetti Tempo / e non anticipi / il NonTempo.

Irene Navarra, Il Tempo giovane, AI e Grafica, 29 Giugno 2023.

Guardare l'ora
sperando nella corsa.
Il Tempo ride
del nostro essere bimbi
pieni di Lui. Ah!
#Tanka 68

U-May


martedì 27 giugno 2023

Poesia / Tanka 67: Nel cuore di Maya.


Irene Navarra, I fiori di Maya, AI e Grafica, 27 Giugno 2023.



S'aprono mani
grandi per accoglierti.
Maya risplende
di gioia spirituale
se le entri nel cuore.
#Tanka 67

U-May

 

domenica 25 giugno 2023

Poesia, / Tanka 66: I Sogni e il Tempo.

 

Se chiudiamo gli occhi, concentrandoci sul Vuoto, per aprire poi la nostra infinita vista interiore,
il Tempo ferma l'incessante battito che tutto travolge.

 
Sognare per fermare il Tempo.
Irene Navarra, A occhi chiusi, AI e Grafica, 25 Giugno 2023.


Palpebre chiuse
su visioni mai osate.
Il Tempo tace
per un momento raro
che immenso si dilata.
#Tanka 66

IQ48

Poesia / Tanka 65: Contare il Tempo.



L'Adattamento come forma di salvezza.
Ecco la ricetta di Cassandra.
U-May conferma.


Irene Navarra, L'Adattamento, AI e Grafica, 25 Giugno 2023.



Contare il Tempo
(senz'odio) nella pelle,
seppur corrosa.
Non c'è altro modo certo
per vincere il controllo.
#Tanka 66

U-May


sabato 24 giugno 2023

Poesia / Pensieri parassiti 9: Ergo (da "Omnia Carmina", 1998 - 2023).

 

Saper cristallizzare l'attimo in un presente dilatato, può lenire lo scorrere del Tempo.
La Sosta, quindi, è la soluzione.


Irene Navarra, Ergo, AI e Grafica, 25 Giugno 2023.


Tento la soluzione:
“Chi ha il Tempo
non aspetti tempo
e non anticipi
il Non-Tempo”.
 
Gli occhi bendati nel trapasso
ti fanno Sosta sottratta
al Flusso
che imbriglia l’anima
con perle iridescenti.
Finché schiudi la porta.
Davanti a te.
Varcata quella soglia
sterile e saccheggiata,
riparte la lapidazione
d’immagini evocate
e frusti dejà-vu.
Nel vuoto del Non-Tempo.
 

Poesia / Pensieri parassiti 8: Tempo e NonTempo (da "Omnia Carmina", 1998 - 2023).

 

Cassandra ha riflettuto molto sullo scorrere del Tempo e sul potere che ha.
Arrivando a una conclusione apparentemente catastrofica.



Irene Navarra, Tempo e NonTempo, AI e Grafica, 24 Giugno 2023.

 

Vivo il mio tempo
– dici – ben sapendo
che è Lui che vive te.
Algida creatura primigenia
si nutre di materia.
Così ti raggrinzisci
e spegni lume a lume
mentre irretito pensi:
Fermarlo è necessario.
Tenerlo stretto.
Amarlo.
Renderlo amante appassionato.
Incenerirlo nell’abbaglio.
Goderlo.
Come si gode l’erba la rugiada.
Prenderlo.
Come la luce prende il mare
per ammantarlo di loriche d’oro.
Farsi ferire almeno da una scaglia.

Teorizzando la suprema unione
lenisci il suo correre spietato
che ti precipita
al Non-Tempo.

E Lui,
in bocca il gusto dell’affrancamento
ma stretto ancora nei gravidi furori
del possesso,
indugia un poco
prima di lasciarti.


Poesia / Pensieri parassiti 7: Struggimento (da "Omnia Carmina", 1998 - 2023).

 

Irene Navarra, Struggimento, AI e Grafica, 24 Giugno 2023.



Trascorsi sono i gracili tepori,
il battere del cuore,
la dolce Tenerezza lieve.
Tutto ha rubato il Tempo.
Vasti pensieri sconsolati, questi.
Ritornelli da evitare.
Eppure ci sono ricascata.
Nello sfilare astratta
brevi pagliuzze d’anima
mi arrendo al formalismo emozionale,
al frivolo restauro del Funambolo sfuggente.
Lo struggimento è una galassia
che non va cantata.
Può tutt’al più stordire
il nostro essere uomini nel buio
con vaghe intermittenze
di occasionali epifanie.
E deve poi finire.
Dentro la linea muta di segnali
della vita in panne: l’ironica
compagna che sorride avara
scavando anfratti
nell’Adattamento.

sabato 6 maggio 2023

Poesia / Cronaca: La casa al fondo della strada.


Avventure nella magnifica isola di Cherso, in Croazia. Risalendo il Monte Calvo.
(IQ48), La casa al fondo della strada, AIG, 6 Maggio 2023.


La casa al fondo della strada
ha un colletto di cespugli dalle curve dolci
e sta sotto una pianta molto strana
con fronde ricche e un po' boriose.
Lontano svetta il Monte Calvo
meta di ogni viaggio che inizi dopo la discesa
e poi risalga tra spinose piante di fichi d'India.
Il viaggio è come andare a Itaca.
Risuona di preghiere, canti, imprecazioni
per le bacche dure nella pelle -
Ma quando sei lassù,
sulla cima di lavanda del Monte Calvo,
tutto ritrova un senso
nel mare che gli bacia i piedi,
profumandosi di menta, timo, origano selvaggio.
E voleresti per provare il luccicore della sua marina.
Sua perché fu la culla
da cui nacquero le falde aspre di quell'altura
che io sapevo
prima ancora di vederla.

IQ48

Poesia / Cronaca: Lungo il pendio delle azalee.


Talvolta  la metamorfosi è salvifica.
Complice la natura, puoi diventare altro.
E capire che Tutto va e Tutto torna.


P_Irene Navarra, Lungo il pendio delle azalee, AIArt e GraPhicArt, 6 maggio 2023.



Lungo il pendio delle azalee
mi muovo lenta.
Come un insetto dalle elitre blu-viola
in cerca di un tesoro.
So solamente l'anima dei fiori
e l'odore acre delle zolle.
Non brilla luce nello spazio di queste sensazioni,
ma il cielo io lo tengo in cuore
con il suo fondo azzurro e quelle nuvole leggere.

Qua rotolavo con Pablo ed Emma Golden.
Niente scompiglio tra gli arbusti, ora.
E le corolle a stella
accennano un sorriso vegetale di petali
che vibrano al mio passo.

C'è troppa pace.

C'è troppa pace sul pendio delle azalee.
Per il momento cancello ogni colore dal mio corpo duro.
Il cielo capirà
e assentirà
con la ballata delle nubi che vanno
e si adattano, cambiando, ai flussi della Bora.

 IQ48