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giovedì 30 maggio 2024

Poesia / Cronaca: Luna mi chiama.

 
Irene Navarra, La voce di Luna, AIArt, 30 Maggio 2024.



Luna mi chiama.
Sopra il fiume, le colline, le città
dagli occhi accesi nella sera,
Lei mi chiama.
Un flauto, la sua voce
che ha note inusitate
tra pause di fondissimi silenzi.
Mi percorre in riverbero sottile.
Lungo raggi segnati a spatolate dense
salgo come se fossi un geco astrale
che sa solcare spazio e tempo
nel gioco quotidiano del distacco.

Stanotte dormirò protetta tra le anse
della sua pelle antica.
Diafana anch'io. 


mercoledì 11 ottobre 2023

Poesia / Ritratti: Ombre e Luce. Io.

 

Lo scorrere del tempo rimargina molte ferite.


P_Irene Navarra, Ombre e Luce, AIArt e GraphicArt, 11 Ottobre 2023.
Immagine generata con Stable Diffusion.


Ombre sul volto
Luce sui capelli.
Un'altalena di emozioni, la mia vita.
Attratta dall'Eterno che consola
non ho paura dell'Oscurità incipiente.
Ne ho fatto utile esperienza
nel passo dopo passo di giornate
sempre col respiro corto.
 
Ora sono bastevole a me stessa.
E non piango.


martedì 10 ottobre 2023

Poesia / Ritratti: Carlotta e le rose bianche.

 

Non più scarlatto
per il mio volto stanco
e il cuore chiuso.
Solo l'immacolato delle rose rare-
antichi amori.




P_Irene Navarra, Carlotta e le rose bianche, AIArt e GraphicArt, 10 Ottobre 2023.
- Immagine generata con Stable Diffusion -


"A 80 anni ho ritrovato la gioia di vivere. E le rose.
Quelle bianche. Opulente e innocenti.
Adesso me le infilo di nuovo nei cappelli. Come emblema della forza rinata. Ho superato tempeste di malattie gravi e morti devastanti. Ciò che mi ha stroncata, è stato l'assassinio di mio nipote, Alessandro il Bello re del mio cuore di nonna. Colpito per strada da un proiettile vagante. Era stupendo. In tutti i sensi. Mia figlia se n'è andata con lui. Qualche mese dopo. Non ha retto.
Io sì, invece. Non volevo, ma...
Così sono tornata alle rose. Quelle bianche.
Per piangere con amiche complici.
Loro, però, non volevano le mie lacrime. Volevano sorrisi.
Le rose mi hanno salvata.
Un giorno, passeggiando nel mio Giardino personale, mi sono sentita chiamare da una voce strana. Scrosciavano parole come acqua di fonte. Mi sono girata e ho visto un cespuglio di rarissime Ferencz Deàk agitarsi. Il loro bianco mi accecava. La vena rosa data dalla carezza del sole sfumava ineffabile. Una in particolare propendeva verso di me. Era la quintessenza della grazia. Immacolata e ciarliera.
L'ho ascoltata. Mi ha detto di ridere. Mi ha detto che le mie rughe diventavano solchi incredibilmente simpatici quando ridevo. Che ci avrei potuto coltivare i loro semi da tanto erano profonde. Mi ha detto Sei bella, Carlotta, figlia mia, ridi.
Ho capito che la rosa era mia madre e ho riso di cuore."

Carlotta d'Arcois, Mémoires, 1968.






giovedì 22 giugno 2023

Poesia / Tanka 64. La vecchia Quercia e il Sole.

  

Irene Navarra, Quercia e Sole in dialogo segreto, AI e Grafica, 22 Giugno 2023.


La vecchia quercia
si risveglia al Sole.
Dentro l'Estate
ride di foglie nuove
e intona al vento un canto.
#Tanka 63

IQ48


martedì 16 maggio 2023

Poesia / Haiku: Luna di Maggio (con Giacomo Leopardi, Vincenzo Bellini e Maria Callas).

 
Avete mai provato a meditare in una notte di Luna piena?
Io lo faccio spesso.
Seduta sull'erba o del giardino di casa, o della mia campagna,
allento corpo e mente e faccio il Vuoto in me.
Inizio poi a percepire piano piano la Natura
che mi parla nel nostro speciale Dialogo segreto.
E allora entro nella dimensione spirituale che è solo mia.

(IQ48), Luna di Maggio,  AIG, 15 Maggio 2023.
Capriva del Friuli.


Luna di Maggio
splende sopra i cipressi.
Oh, Casta Diva!

IQ48

Cantando la Luna di Maggio, alla fine dell'itinerario intrapreso in assenza di qualsiasi voce umana, mi vengono in mente gli immortali versi (13 - !5) de L'infinito di Giacomo Leopardi:
"[...] Così tra questa / immensità s'annega il pensier mio: / e il naufragar m'è dolce in questo mare."
Edizione: Giacomo Leopardi. Canti, XII, a cura di Alessandro Donati. Bari, Laterza, 1917. 

E tutto ciò mentre risuona in me la stupenda Casta Diva (dalla Norma di Vincenzo Bellini, Atto Primo), che mi ha ispirata per questo fiore d'haiku.
Ve la propongo nell'intrpretazione di Maria Callas del 19 Dicembre 1958, all'Opera de Paris con l'orchestra diretta da Georges Sebastian.