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mercoledì 22 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Tra le parole.


Le parole sono le mie amabili compagne.

P_Irene Navarra, Tra le parole, AIArt e GraphicArt, 22 Gennaio 2025.



Scrivere, meditare e scrivere ancora.
Poi, nel giardino di parole,
con i colori iridescenti dell'Aurora
a farmi gemma, con il mistero
delle colline nella curva della labbra,
dormire protetta dalla Luna.
 Gialla come fosse il Sole.
Pavoneggiante nell'arcobaleno della volta.

Sì, sono chi volevo:
un nulla che sa il sospiro delle cose.


P_Irene Navarra, La protezione della Luna, AIArt e GraphicArt, 22 Genneio 2025.


sabato 18 gennaio 2025

Ambigua-Mente-Lirica: La partenza.


Nulla si può contro il Destino.

P_Irene Navarra, Esilio, AIArt e GraphicArt, 18 Gennaio 2025.



Andare via dalla mia casa?
Sarebbe come perdere anche il Sole
che irradia tutto di colori.
Eppure avviene.
La mia esistenza, adesso,
sembra una lunga Notte nera
priva di sogni, senza trepide Illusioni.
Lo so. Sarò sospesa in Limbi anonimi.
Fino al fiorire della Primavera?
Quando il mio corpo sentirà il suo bacio
e con respiri lenti inalerò il suo fiato?

Lo accetterò quel soffio.
Sempre che il calmo linimento dell'oblio
mi doni giusta pace.
Così avrò il Ritorno.


P_Irene Navarra, Fuori dalla Notte, AIArt e GraphicArt, 18 Gennaio 2025.


venerdì 17 gennaio 2025

Prosa e Poesia: Haibun - Viaggio intimo - I Lari se ne vanno (Gorizia - Casa mia).


P_Irene Navarra, Gli alberi del giardino mi guardano, AIArt e GraphicArt, 17 Gennaio 2025.

   Mattino di sole pieno.
    Gli alberi del giardino mi guardano.
    Con cautela.
    Tra i tronchi appaiono e scompaiono esseri sgomenti.
    Così mi sembra.
    Saranno i Lari del mio focolare?
    I Lari in fuga.
    Hanno respirato tradimento nelle stanze.

    Farei chilometri strisciando sulle pietre, starei per giorni prostrata nella neve davanti alla porta della casa - cenere in testa, spine nel costato - a chiedere perdono, pur di sentirmi ancora in armonia.
    Loro, i miei Lari, tornano alla Luce da dove mi graziarono nei giorni della gioia, quando di risa e riti quotidiani riempivamo le giornate.
    E la fatica, allora, non pesava.
     
    Ora ho le spalle doloranti e il passo stanco, Nel muovermi barcollo. Non c'è più il braccio saldo a cui appoggiarmi per scendere le scale.

    Sono deserto solitario.
    Posso solo strusciare con la mano su pareti ormai di ghiaccio.
    Gli occhi che vedevano con me sono spenti da un pezzo.
    Devo imparare, allora, a usare le pupille per due.
     Ma attorno tutto è triste e loro, i Lari di benedizione, non ci sono più. 


Un merlo fende
l'aria del mattino -
Macula nera
nell'azzurra vastità -
Presentimento.
#Tanka 107


martedì 14 gennaio 2025

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo - Con la Bora (Gorizia, da casa mia alla campagna sulle sponde dell'Isonzo).


Stamattina mi sono svegliata al tramestare duro della Bora contro le persiane.
Sono rimasta in attesa nel buio.
Entro breve, al nascere del giorno, l'avrebbe fatta da padrona anche con la Luce.


P_Irene Navarra, Bora e Luce, AIArt e GraphicArt, 14 Gennaio 2025.



    Bora e Luce.
    La loro danza oltre le persiane è pura frenesia.
    Spalanco i vetri offrendo il viso a raffiche impetuose.
    La Luce interrotta dalle foglie mi traveste amabilmente col suo solleticare etereo.
    Ascolto le palme che suonano strumenti a percussione strusciando sul muro della casa.
    Poi mi richiama un merlo che fa spettacolo: la sua filata rasente il suolo si perde in zirlo furibondo, lontanante suo malgrado.
    La Bora scombussola, frastorna, disancora.
    Fa rotolare le creature.

    Così, adesso, volo.
    A gambe all'aria.
    In carosello folle.
    Come una bambola di pezza un po'stranita.
    Carambolando.
    Volo finché m'incaglio in un ulivo centenario della mia campagna benedetta. Ne afferro saldamente un ramo, mi isso a sedere in una sua conca nodosa e volgo lo sguardo alla Terra che mi ha vista nascere.
    La contemplo con emozione e mi intenerisco.
    Planarvi sarà per me un trepido adagiarmi sacro nella culla delle origini.

    Ci sono.
    Posso riposare.
    Del muschio per coprirmi e il cielo di cristallo come specchio. L'Isonzo mi regala un canto in dedica che mi fruscia dentro l'anima.
    Qua ogni filo d'erba, ogni pietra e nuvola e goccia d'acqua e refolo di vento e fiore e frutto, proprio tutto è adatto a me.
    Mio natio, adorato nido ti porto nei pori della pelle, sotto le unghie ho il tuo sangue rigoglioso, negli occhi paesaggi incomparabili.
    Vado e non voglio.
    Solo nel sogno potrò ritornare.
    Lei, la mia Terra, sarà sempre fervida preghiera.


P_Irene Navarra, Nell'ulivo, AIArt e GraphicArt, 14 Gennaio 2025.


Con Lei il Padre, il Figlio
e lo Spirito Santo -
Il segno in croce
è rito di trapasso
dalla mia sacra Terra.
#Tanka 105


lunedì 13 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Nené Bambina-Anima.

 
Mio padre mi chiamava Nené.
A me piaceva quel diminutivo affettuoso.
Al solo sentirlo mi si scioglieva un che di dolce dentro,
e stavo bene.
Allora brillavano i giorni del miele che Nené, Bambina-Anima limpida,
viveva inconsapevolmente
Sul viso una perenne espressione di sublime sprezzatura
per tutto ciò che non fosse naturale.

Ora Lei ritorna.
E si fa pressante il senso di un rinnovato ascolto.


P_Irene Navarra, Nené, AIArt e GraphicArt, 13 Gennaio 2025.



Piove solitudine sulla casa.
Vado in giardino.
Nel ruggine dei faggi l'Anima si bagna.
Davanti a me Nené sboccia dal fango
- come un estremo fiore dell'Inverno -
e appoggia il viso sulle mani
intinte nella terra fradicia.

(Così facevo da bambina.)

Il gelo sale mentre ascolto
il ciangottio dell’acqua e delle sue parole.
Sento un Distacco ch'è profonda pena.
Di passo in passo mi avvicino.
Di passo in passo si allontana.
Devo parlare.
Gettare ponti trasparenti e luminosi.
Prenderla nella rete della pioggia.
Amarla ancora.
Unire le nostre solitudini.
Per stare inginocchiate sulle foglie molli
giocando a pietre con incerte dita.
Lei che ora ride in me,
Io che rido in Lei.

venerdì 10 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Ricusa alla Metamorfosi.


Mi sto trasformando.
Da pianta a essere umano.
Non so se sarò femmina o maschio, comunque muto.
Non senza tentennamenti.


P_Irene Navarra, Ricusa alla Metmorfosi, AIArt e GraPhicArt, 10 Gennaio 2025.


La pelle adesso è scorza morbida,
il viso agglomerato a nodi di artefatti chiari
tesi a sciogliersi,
le mani come foglie con vene tumultuose.
Di sangue vegetale.
Io sto mutando.
Ma gli occhi sono ancora bacche verdi.
"Sembrano giada liquida, incastonata
nella polpa fonda della tua sostanza",
dice la quercia
che mi vive accanto da tempo immemorabile.
“Gemme pulite salve da concrezioni”,
aggiunge nella sua saggezza di pianta centenaria
sapiente delle tracce atroci
che l'uomo ha sparso in semi grevi.

Sono pentita del passaggio.
La disforia di genere non urla in me.
Meglio tornare indietro.
Meglio annidarmi
negli anni a cerchi del mio tronco.
Stare in disparte.
Stormire un poco a chi mi abbraccia.
Frusciare anche senza vento.
Spirare suoni antichi.
Da orchestra universale.


giovedì 9 gennaio 2025

Poesia / Dettagli: Un modo per succhiare la Bellezza.

 
P_Irene Navarra, Alienando, AIArt, 9 Gennaio 2025.

 

Un modo per succhiare la Bellezza 
svettante verso l'alto
è crescere sul melo, sul pioppo,
sull'abete bianco, rosso
o sul pino silvestre.
Nascere da una fessura di corteccia
con foglie come carne verde
e bacche come gli occhi opalescenti della luna.
Essere monili globulari
di corpi già perfetti.
Celestiali.


mercoledì 8 gennaio 2025

Poesia / Dettagli: E dapperutto Mani come cera molle.

 
Il tema di questa lirica è
la pena del Distacco dalla mia casa.
Lei si fa sognare
e reagisce con l'impormi
la visione orribile della sua Morte.

Requiem.

P_Irene Navarra, La fine della casa di Irene, AIArt e GraphicArt, 8 Gennaio 2025.


E dappertutto Mani come cera molle
E sulla testa Mani appiccicate ai miei capelli.
Che tirano sollevano si allacciano
coi rami del ciliegio centenario
nel gioco dell'elastico.

A piedi nudi retrocedo lungo il viale 
lubricamente lucido per muco
scivoloso di limacce. Minuti balenii
m'insegnano un linguaggio.

(In apparenza nuovo.)

Di lettere che paiono colare
da una lavagna di cobalto
e liquefarsi imperturbabili 
attorno alle radici della casa.

venerdì 3 gennaio 2025

Poesia / Dettagli: La dimensione al mezzo.

Quando non si sta bene nella dimensione usuale, se ne cerca una alternativa.
Dopo tanti tentativi sono arrivata
a quella al mezzo.
Là mi trovo a casa. 


P_Irene Navarra, Il nido, AIART e GraphicArt, 3 Gennaio  2025.


La lingua  vischiosa di un camaleonte
mi potrebbe (forse) rifornire di dettagli
adatti alla Salvezza. Foglie stecchini
frutta per decorare un riparo striminzito
Con una finestra che si orienta
a un (comunque ipotetico) Ognidove
da cui scrutare inattingibile
e valutare serenamente cristallina.

Non tanto alta da perdere il minuscolo
né tanto bassa da confondere l'insieme
La dimensione al mezzo quindi.
Là ricrearmi senza costole di altri.
Una manciata vigile di fango
come la casa dell'uccello Tessitore
sospesa al ramo di un ginkgo secolare.

mercoledì 1 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-lirica: La raccoglitrice di stelle (con Tanka).



P_Irene Navarra, La raccoglitrice di stelle, AIArt e GraphicArt, 1 Gennaio 2025



Ho un canestro pieno di stelle
appeso al braccio.
Loro, le stelle, splendono nella mia Notte.
Le ho raccolte prima che arrivassero le nubi,
spiccandole a una a una dalla volta
come fossero ciliegie candide di Luce.
Sono un tesoro da guardare
quando la vita si fa amara,
sapendo che su in alto
dalle radici cosmiche del cielo
rinascono più belle
mentre il mio tesoro narra
un patto inalienabile
e io divento ponte siderale
che si alimenta del brillare
senza tempo e spazio.
Un niente di eterno sfolgorio.


P_Irene Navarra, Nella Luce, AIArt e GraphicArt, 1 Gennaio 2025


Solo le stelle
possono darti pace.
Sceglile attenta!
Se le raccogli acerbe
matureranno in Luce.
#Tanka 104


P_Irene Navarra, Ladra di Luce, AIArt e GraphicArt, 1 Gennaio 2025



lunedì 30 dicembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: La Visione.



Irene Navarra, La Visione, AIArt, 30 Dicembre 2024.


Le mani dell'anima le hanno plasmate,
queste creature di fiaba,
nel risveglio incipiente.
Lei che sembra una figura di Berthe Morisot
e la volpe rossa che la guarda intenta.
Attorno il senso della neve.
Il loro lampo ancora nella mente.
Mentre tocco il corpo di Billy Setter
steso accanto a me,
sono serena.
La giornata sarà bianca.

lunedì 23 dicembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Luna avvelenata (Nemesi).


Ho appena finito di leggere un libro regalatomi da un caro amico. Si intitola Palla e racconta la storia terribile di una cagnolina... Non dico altro.
Sappiate solamente che alle 5 del mattino del giorno 21 scorso, nello scoprire le avventure (reali) di quell'essere infelice, versavo fiumi inarrestabili di lacrime.
E guardavo la Luna.
Dal portico di casa mia - resa statua dal gelo interiore -  guardavo la Luna 
Algida, lontana più che mai, sembrava scuotersi di dosso la sua veste pura per indossarne una intinta nel veleno che faceva colare sull'umanità la sua condanna.

Grazie a Monica Pais per Palla (Longanesi).


P_Irene Navarra, Nemesi, AIArt e GraphicArt, 23 Dicembre 2024,



Luna cattiva questa notte.
Avvelenata.
Lei mi corrompe con sdegno furibondo.
Sento il suo latte denso scendere in me
e trasformarmi in essere feroce
che non sa pietà.
Troppo livore.
Attorno.
Io odio l'uomo
che impone atroci riti inutili
a chi non sa parlare.
Intendo gli animali
vessati torturati disprezzati.
Con noncuranza indifferente abbandonati.
La Luna che comprende e vede
versa il suo tributo
mentre io mi slaccio il cuore
e lo sotterro
per ritrovarlo poi.
Quando dal Caos scaturirà
Giustizia a chiedere lo scotto.
E a farlo battere di nuovo.


P_Irene Navarra, Luna avvelenata e Nemesi, AIArt e GraphicArt, 23 Dicembre 2024



giovedì 19 dicembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Della noia (Meditazione in Rosa).


Nell'Aurora, dopo una notte insonne, tutto si chiarisce.
E ci si riconosce.
Con lucida profondità.
 
P_Irene Navarra, Nell'Aurora, AIArt e GraphicArt, 19 Dicembre 2024.


Attirata dalla luce
che entra nella stanza
a passo timido
in quest'Aurora gelida di metà Dicembre,
mi stupisco delle sue mani rosa
in rapide carezze tra le tende.
Non ho dormito.
Distesa sul divano contemplavo:
il silenzio della mente in pace,
il crepuscolo dei sogni più improbabili,
 e la malinconia come una serpe
sgusciante sopra i muri.
Evocazioni d'Eden per me
già pronta al volo con gli Angeli maestri.

Posso stare immobile per ore
e non provare noia.
Anche un corpuscolo di polvere
che danza
mi avvolge con il suo suadente miele.

La noia è un tossico
che non conosco.
Non un deserto,
né un greto in secca
sono noia.
Essi hanno storie e suoni.
Voci rimbalzano tra granelli e sassi.
La sabbia porta frusci d'oro e quarzo,
i sassi parlano lo scorrere del fiume.
Di noia non si muore.
Ci si isterilisce
È un Vuoto cosmico
che non figlia semi.
Io non lo provo mai.


P_Irene Navarra, Meditazione in Rosa, AIArt e GraphicArt 19 Dicembre 2024.

lunedì 16 dicembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Risveglio (con Emily Dickinson).

 

P_Irene Navarra, Mattino d'Estate, AIArt e GraphicArt, 16 Dicembre 2024


Ho appena aperto gli occhi.
Allungo le membra irrigidite,
mi rotolo snodandomi nella trapunta,
riprendo contatto con il mondo.
Il mondo che non ha dolcezze
se non quelle nascoste
nei cassetti remoti della mente.
Una lama mi taglia il cuore.
Riserro le palpebre di colpo.
Torno nel Limbo del distacco.
E sono Emily* bellissima,
ma con le chiome corte e bianche,
Emily che offre il volto al vento
e sente sulla pelle
il fiato caldo dell'estate.
Gli Angeli mi sfiorano i capelli con le ali
- le loro mani lievi -,
un pettirosso vola attorno,
trascinando una nuvola di Luce
mentre s'espande la Speranza
che tutto sia di Vero e Buono intriso.

*Emily Dickinson


Fammi un quadro del sole –
Che l’appenda in stanza –
e possa fingere di scaldarmi
mentre gli altri lo chiamano "Giorno"!

Disegnami un pettirosso – su un ramo –
Che io l’ascolti, sarà il sogno,
e quando nei frutteti la melodia tacerà –
che io deponga – questa mia finzione –

Dimmi se è proprio caldo – a mezzogiorno –
se siano i ranuncoli – che "si librano" –
o le farfalle – che "fioriscono".
Poi – evita – il gelo – che si stende sui campi –
e il colore della ruggine – che si posa sugli alberi –
Fingiamo che quelli – non arrivino mai!


Make me a picture of the sun –
So I can hang it in my room.
and make believe I’m getting warm
when others call it “Day”!

Draw me a Robin – on a stem –
So I am hearing him, I’ll dream,
and when the Orchards stop their tune –
put my pretense – away –

Say if it’s really – warm at noon –
whether it’s Buttercups – that “skim” –
or Butterflies – that “bloom”?
Then – skip – the frost – upon the lea –
and skip the Russet – on the tree –
Let’s play those – never come!


Emily Dickinson, Fammi un quadro del sole, In Silenzi, 1860.


sabato 14 dicembre 2024

Poesia / Cronaca: Sui benefici e l'ingratitudine (con Lucio Anneo Seneca).


Scrive Lucio Anneo Seneca:

"Ingratus est qui beneficium accepisse se negat, quod accepit; ingratus est qui dissimulat; ingratus qui non reddit; ingratissimus omnium qui oblitus est."

"È un ingrato chi nega di aver ricevuto un beneficio che invece ha ricevuto; è ingrato chi lo dissimula; è ingrato chi non lo ricambia; ma il più ingrato di tutti è chi lo dimentica."

De Beneficiis, III, 1.


P_Irene Navarra, Coscienza, AIArt e GraphicArt,14 Dicembre 2024.



Ingratitudine: comportamento che misconosce o rinnega la sostanza umana e morale del beneficio ricevuto.


Definizione perfetta.
Mi colpisce la sua solennità.
Così spiegata, l'ingratitudine sembra quasi il risultato di un tradimento spirituale.
Quello che è, in effetti.
La mia Anima lo sa.
E me ne parla in dialogo segreto.

Anima -
Te l'avevo detto!
Chiudi le emozioni nel tuo mondo
e il tuo sapere in un prisma di cristallo
da appendere nel chiuso di una stanza
e nella luce che desideri.
Ma tu - inutilmente -
profondi doni generosi che poi,
stravolti da chi ti misconosce,
perdono credibile sostanza. 
 
Irene -
E ora sono qui.
A raccontarmi che ho sbagliato.
Sono qui nella mia stanza
dove entra Luce 
dalle persiane appena aperte.  
Non ho più pane da spartire
né latte da libare assieme 
a chi sbeffeggia il beneficio avuto.
Rido.
Di tristezza amara.
Tra poco, Anima mia, 
tornerò a risplendere. 
Nel personale prisma di cristallo 
che regala arcobaleni alle pareti. 
Grazie.
  

venerdì 13 dicembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Nuvola mutante.



Irene Navarra, Nuvola mutante, AIArt, 12 Dicembre 2024.


Sono una nube
innamorata della terra
dove so che morirò.
Tento di farmi giovinetta
per camminarci sopra,
e percepire meglio la sua grana
ma non è maturo il tempo.
Ancora ho gambe di nuvola leggera.
La penetro però la terra,
piangendo di solitudine.
Così completo questo attuale ciclo.
E intanto nascerà il mio mito.
E sarò bella come la Luce del mattino
sulle creste del cielo.
Oro e cristalli.
Liquida giada nelle impronte
che solo i mutanti come me vedranno.
Requiem delicato.
Pace.


mercoledì 11 dicembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Poi, nella Sera danzo.




P_Irene Navarra, Nella Sera danzo, AIart e GraphicArt, 11 Dicembre 2024



Poi, nella Sera danzo per i cipressi
che sanno i miei segreti.
L'ultima rosa rossa tra i capelli,
il cuore traslucente ombre lievi,
sento le fibre sfaldarsi.
Amalgamo sentori di rugiada
e l'acre essenza dei rugosi tronchi,
delle foglie pungenti.
Luna sorride.
Comprende la trasformazione.
Offre il suo latte opalescente
al mio corpo di velo.
Così posso brillare
nel chiuso della mente.



Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Catturare il Sole.




P_Irene Navarra, Catturare il Sole, AIArt e GraphicArt, 11 Dicembre 2024.



Catturo il Sole
con le mie ali di farfalla aliena.
Lui l'accetta
e se ne fa splendore
che m'acceca.
Io mi sento Luce.


martedì 10 dicembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: E dopo il volo.

 

Irene Navarra, Tristezza, AIArt e GraphicArt, 10 Dicembre 2024.



E dopo il volo riatterrare
non è uno scherzo.
Perdi il respiro
mentre il cuore batte
come una trivella tra le usate cose
prive di patina preziosa.
Quella che vedevi dal tuo sogno.
Ansia ti stringe nella morsa solita.
E ti reincarna.
Ma fuori dal progetto del Divino Amore.

Così i pensieri si rifanno grigi
e senti forte sulle spalle quel fardello
che rallenta i passi
e ti riancora alla terra.
Muore la fantasia
mentre ti dai per vinta.
Fino al prossimo sogno.
Dove volerai di nuovo.