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domenica 1 giugno 2025

Poesia / Linearia: In bilico.


A U.V.

P-Irene Navarra, Tra realtà e sogno, AIArt e GraphicArt, 1 Giugno 2025.


La Natura non mi parla.
Da un po' sta muta e guarda
il viaggio solitario che mi resta.
Sono sospesa tra la terra e il cielo,
tra dolore cupo e azzurro rassegnarsi
a quanto so ineluttabile.
Serro le palpebre.
D'istinto.
Mi faccio cieca
per non vedere il vuoto attorno.
Vado.
E nella mente immagini:
di me ragazza,
della mia vita che splendeva di molti soli.
E s'accendeva a ogni fiato
della fiamma del tuo amore.


mercoledì 14 maggio 2025

Poesia / Linearia: Vita.



P_Irene Navarra, Vita, AIArt e GraphicArt, 14 Maggio 2025.



Lascio alle spalle il gelo
con i crepacci fondi
e i suoi seracchi in emersione.

Sto ritornando.

Sento che il sangue chiama il verde
che le mie mani vogliono le foglie
e i miei capelli la rugiada in perle.
Non più arido ghiaccio.
Vita.

sabato 12 aprile 2025

Poesia / Cronaca: Non mi lasciate qui.


P_Irene Navarra, Oro, AIArt e GraphicArt, 10 Aprile 2025.


Non mi lasciate qui,
nel buio del mio mondo adesso.
Aprite varchi con la forza,
così saprò riemergere dal niente
in cui annaspo andando a fondo.
Fatemi d’oro nei pensieri.
Vi ruberò la luce
spenta in me
da quando l’ho sentita isterilire
nel suo respiro finalmente quieto
e nel mio cuore ormai disabitato.




sabato 29 marzo 2025

Poesia / Cronaca: Vicinanza.

 

P_Irene Navarra, Nel cielo, AIArt e GraphicArt, 29 Marzo 2025.


Capelli come nubi tumultuose,
e mani pronte a farsi ali
e volare fino a te
e sfiorarti le guance con le ciglia
nel nostro codice segreto
che dice ancora amore.
Intanto che ti posso raccontare?
Tu sai tutto
perché sei Luce
che rinasce a ogni Aurora
ridisegnando il tuo profilo nella stanza.
Accanto a me.

Vicini come adesso non siamo stati mai.


mercoledì 26 marzo 2025

Poesia / Cronaca: Il vero senso della libertà.



P_Irene Navarra, Solitudine, AIArt e GraphicArt, 26 Marzo 2025.



Ero la tua anima solerte.
Tu mi tenevi stretta.
Io ti chiedevo di lasciarmi andare.
Adesso che hai sciolto le tue braccia
non ho orizzonte,
non ho punti cardinali.
La libertà da soli non è niente
.


Poesia / Cronaca: L'insieme.

 

P_Irene Navarra, L'insieme, AIArt e GraphicArt, 26 Marzo 2025.



Noi siamo polvere del cielo.
A tratti aggregata
a formare una figura
che ruba un'Anima in volo
e l'imprigiona nel suo denso.
Quando il corpo muore
Lei se ne va in danza e canto.
Libera - almeno per un po' -
nel correre del vento.

Esiste però anche un'Anima duale.
Si forma con l'Amore.
È Lei che ti unisce all'altro
e soffre se una sua parte muore.
 Quella che rimane non è capace
di lasciar andare la gemella.
Così la pena fermenta nella pena.
Irrimediabilmente.


lunedì 24 marzo 2025

Poesia / Cronaca: La nostra solitudine.

 

P_Irene Navarra, La nostra solitudine, AIArt e GraphicArt, 24 Marzo 2025.


In opposti angoli di cielo
tu, io, la nostra storia
- sempre più  lontani -
andiamo.
E per compagne nuvole di vetro
che non accolgono
ma fanno rispecchiare -

Quando la volta annoderà i suoi lembi,
quando diventeremo entrambi
ballonzolanti tesori
di un fagotto da viandante mistico,
allora
- di nuovo insieme -
ci toccheremo l'anima
E rideremo.

domenica 23 marzo 2025

Poesia / Cronaca: Tristezza.

 

P_Irene Navarra, Tristezza, AIArt e GraphicArt, 23 Marzo 2025



La Tristezza è un abito nero e blu
che soffoca l'anima stordita.
La casa? Un covo di lamelle ruggini
dove la quiete non esiste
e ogni stanza ha le sue pietre.
Arroventate pietre
nella cenere del tempo e della gioia.
Se anche il Sole splende fuori,
là dilaga un denso Buio.
Appiccicoso.
Così la cecità diventa l'unico rimedio.

Oh, Dio di Resurrezione,
pietà per me rimasta.

sabato 15 marzo 2025

Poesia / Obscura: Cuore Nero.

 

P_Irene Navarra, Filo spinato, AIArt e GraphicArt, 14 Marzo 2025


Solo la testa rimane del mio corpo
disciolto dal dolore.
La testa e i miei pensieri
che sono grumi informi di fili con le spine.
Nero profondo.
Imprescindibile colore di giorni e notti
senza uno spiraglio.
Pregare?
Sì, si può.
Ma nel mio cuore Nero
che pompa per inerzia
non c'è Luce.


Poesia / Obscura: Ditemi se questo è un uomo.

 A  U.V.
(Nella sua mente - lo so - Lui sta volando libero.)

P_Irene Navarra, Lui è, AIArt e GraphicArt, 14 Marzo 2025.



Ebbene:
ditemi se questo è un uomo.
La roccia per cuscino,
appeso al suo dolore, 
alla sua pena infinita
che si discioglie in lacrime
svuotando il corpo di quel mare
in cui ha navigato impavido,
e prosciugando il cuore grande
- da guerriero antico -
di quell'Amore
che può capire solo chi
in quel cuore ci è vissuto.
Ditemi se questo è ancora un uomo.

Il titolo e alcuni versi della lirica sono ispirati al libro di Primo Levi Se questo è un uomo.


lunedì 3 marzo 2025

Poesia / Obscura: La pelle come un quadro di Braque.

 


P_Irene Navarra, La pelle come un quadro di Braque, AIArtn e GraphicArt, 3 Marzo 2025.


La pelle come un quadro di Braque
nel napalm di sentieri devastati
che scendono la china
mentre la vita si sfinisce
in drammi senza soluzione.
Vuoi affrancarti?
Chiudere prima del tuo tempo.

Se credi, però, nel Dio supremo
sacrificatosi per te sulla sua croce
non hai nemmeno
la sola libertà di cui godere:
quella per la morte.
E allora affiorano parole di destino
sbozzate a linee crude sul tuo corpo.
Un rigido cadere di materia.
Muta di suono.


P_Irene Navarra, Parole mute, AIArtn e GraphicArt, 3 Marzo 2025
.

venerdì 28 febbraio 2025

Poesia / Obscura: Vuoto vero.



P_Irene Navarra, Oltre l'oro, AiArt e GraphicArt, 278 Febbraio 2025.


Vedo un involucro dorato
che mi si stringe addosso.
Tutti i miei giorni luminosi brillano,
ma come gabbia angusta di questa vita adesso.
Allora:
dentro sono affranto grumo di dolore,
fuori resta il fulgore del passato.
Vuoto vero.


P_Irene Navarra, Natural-Mente Vuoto, AiArt e GraphicArt, 28 Febbraio 2025.


sabato 15 febbraio 2025

Poesia _ Ambigua-Mente-Lirica: Di Ruggine e di Azzurro.


Metaforicamente.

P_Irene Navarra, Azzurro e Ruggine, AIArt e GraphicArt, 15 Febbraio 2025.



Emergo dalla pietra e dai residui
- ruggine perversa - degli anni ormai trascorsi.
Sì, sorride in me la Grazia della Leggerezza,
ma nel riserbo della Sprezzatura.
Ho sempre sopportato i miei macigni
- e la Speranza lì avvolgeva in tulle di seta -.
Ora gratto la ruggine con dita senza unghie.
Per ritrovare il seme della vita.
Altro non so.


venerdì 7 febbraio 2025

Poesia / Derive: Sul dolore (La queste - con Simone Weil).


 La lirica è dedicata all'amica Chiara P.
che si sta impegnando a fondo nella ricerca sul dolore.
Quando capirà che l'unico rimedio è la sua accettazione,
sarà più serena.


P_Irene Navarra, La queste, AIArt e GraphicArt, 7 Febbraio 2025.


Liberamente galleggiare
nell’esile rigagnolo
al bordo della strada?

Trafitti farsi conquistare
dall’umiltà del filo d’erba
vibrante per l’intimità con Dio?

Capire – come dice Simone Weil –
che l’afflizione è un dono?
che l’anima si salva dagli agguati
e si abbandona un poco
solo nel dolore?

Dal mio Derive, pag.60, EA, 2009.

 

P_Irene Navarra, Accettazione, AIArt e GraphicArt, 7 Febbraio 2025.


giovedì 6 febbraio 2025

Poesia / Obscura: Talvolta Ofelia (con William Shakespeare).



P_Irene Navarra, Talvolta Ofelia, AIArt e GraphicArt, 6 Febbraio 2025



Novella Ofelia di umili natali
mi sono stesa tra le erbe
e i fiori selvaggi della mia campagna
serrando gli occhi sulla vita.
Immersa dentro un rito astratto
- di purificazione -
attendo il dipanarsi della storia.
Letto di foglie e placide corolle
accolgono il corpo dolorante.
Che si allenta.
Le rose ritraggono le spine
per non ferire il mio riposo.
Una pioggia di petali volteggia
attorno al corpo e lo protegge
dagli insulti del ricordo.
Così Morte Apparente rende quiete
ai giorni trascorsi nell'Alterazione.
Non so più mordere la gioia
per farla mia di carne e anima.
In me germogliano opulente solo scorie
che stritolano il Bene.
Non so più ridere davvero.

È questo il tempo del tacere
sigillando labbra e cuore.
È questo il tempo della Sospensione
che toglie colpe e inganni.
E poi dormire.
Dissimulata tra gli arbusti.
Il morbido tappeto della terra,
la mia impronta.
Come se fossi un essere dei boschi.

L'Ofelia che mi ha ispirata è il magnifico personaggio de l'Amleto di William Shakespeare, nella cui Scena VII dell'Atto IV si narra la sua morte (Traduzione di Alessandro Serpieri).

          C’è un salice che cresce storto sul ruscello
e specchia le sue foglie canute nella corrente di vetro;
Lì ella fece fantastiche ghirlande, di ranuncoli,
ortiche , margherite, e di quei lunghi fiori purpurei
a cui gli osceni pastori danno un nome più volgare,
ma le nostre caste fanciulle chiamano dita di morto.
Lì, sui rami spioventi arrampicandosi ad appendere
le sue coroncine, un maligno ramoscello si spezzò,
e giù caddero i suoi fioriti trofei e lei stessa
nel piangente ruscello. Le sue vesti si allargarono
e come una sirena per un poco la tennero su,
e in quel mentre cantava passi di vecchie canzoni
come una inconsapevole della sua ora disperata,
o come una creatura nata e cresciuta
in quell’elemento. Ma non poteva durare a lungo,
e infine i suoi vestiti, pesanti di quanto avevano bevuto
trassero la povera infelice dal suo melodioso canto
alla fangosa morte. 

Morte che il dipinto di John Everett Millais dal titolo Ophelia (circa 1851; Collezione: Tate Britain; Photo: Tate London 2011) rappresenta in modo davvero suggestivo.

John Everett Millais - Ophelia - Google Art Project
John Everett Millais, Ophelia, Public domain, via Wikimedia Commons.
 

mercoledì 5 febbraio 2025

Poesia / Obscura: Rimedi metamorfici.



P_Irene Navarra, Ancora Antigone, AIArt e GraphicArt, 5 Febbraio 2025.


Ho reso pietra alabastrina le pupille.
Speravo che così fossero inerti
e io cieca e priva di memoria.
Ma anche lei, la pietra, ha un'anima.
La pietra bianca che ho raccolto
parla con visioni indotte
e lingua chiara.
So ascoltarla.
La pietra rossa che ho assaggiato
ha un gusto acidulo.
Di melograno.
Il legno che - affocato - l'ha affocata
per i riti di trasmutazione,
le ha dato il suo profumo.
È ulivo con lavanda e nodi di lentisco.
So riconoscerne i sapori.
E dai sapori esalano le essenze delle cellule.
Le loro resine che alligano la lingua
e mi trasformano.
Allora la mia pelle si fa di scaglie minerali
mentre si adatta al mondo
privo di parole.

Io sono Antigone.
Della stessa sostanza della grotta
in cui mi hanno rinchiusa.

.
P_Irene Navarra, Di pietra, AIArt e GraphicArt, 5 Febbraio 2025.


Poesia / Obscura: Sognante.


Dopo il riconoscimento di cui parlo nel post precedente Bianco Candente,
si avvia un processo spontaneo di recupero del passato.
Memoria involontaria di sensazioni antiche.
Non so se sarà un bene.


P_Irene Navarra, Obscura Sognante, AIArtn e GraphicArt, 5 Febbraio 2025.



Torno al nero dei capelli
di quando tutto era buono e futuribile.
Le rose rosse già bevevano il mio sangue.
Le gialle equilibravano la sorte.
La vocazione da Antigone* sorella
mi teneva rinchiusa in una grotta
mentre il pensiero andava.
Visualizzavo un essere ribelle,
lieve nel vento.

Così vivevo.
Mimetizzandomi nel sogno.



P_Irene Navarra, Antigone sorella, AIArt e GraphicArt, 5 Febbraio 2025


*Antigone: Figlia di Edipo e Giocasta, compare nel mito come colei che premurosamente accompagna il padre cieco in esilio, quando questi è espulso da Tebe, e con lui giunge in Attica a Colono, ove Edipo muore. La fama della fanciulla è legata soprattutto agli eventi successivi alla conclusione della tragica vicenda dei suoi fratelli Eteocle e Polinice.
Nella tragedia di Sofocle la giovane Antigone sfida il potere e sacrifica la vita pur di assicurare al corpo del fratello Polinice la sepoltura che il re di Tebe non vuole concedergli per motivi politici. Il suo gesto coraggioso e le nobili motivazioni che lo ispirano hanno fatto di lei un simbolo dell'emancipazione femminile e della libertà di coscienza contro ogni sopraffazione esterna (Fonte: Treccani).



lunedì 3 febbraio 2025

Prosa e Poesia / Obscura: Trucco (Tanka).


Il mio viso accoglie il travestimento del trucco.
Palpebre azzurro-grigio - di tinta quasi notte - regalano il riposo momentaneo del non vedere.
Ma ricordare.

Racccoglievo i miei lunghi capelli allora,
in un nodo stretto,
vi infilavo alcune rose rosse del giardino
e covavo la solitudine prescelta come un'Erinni in agguato.
Del sangue che scorreva sulle guance e colava abbondante attorno
avrei fatto tesoro.
Ancora biacca sul volto in rito da tribù ancestrale
e danze al ritmo della mia musica segreta
mentre l'ombretto penetrava oltre la pelle
e alleggeriva la melancolia costitutiva.
Correva lungo i nervi il sottile canto della Furia.
L'anima si adattava alla trasformazione.
Nulla più di umano.

E ricordare.
Dietro lo schermo delle palpebre azzurre
e grigie e argento.


P_Irene Navarra, Trucco, AIArt e GraphicArt, 2 Febbraio 2025.


Dentro l'anima
la Furia si rintana -
È un drappo rosso
che soffoca Bellezza
mentre perisce il Bene.
#Tanka108

Poesia / Obscura: Spine (Haiku).


Ci sono giorni in cui tutto intorno dichiara
un possente dolore fondo.
Io li chiamo I giorni delle spine.
Sotto gli occhi delle sorelle Rose
- che mi proteggono -
accetto.
E mi predispongo all'attesa.
Tutto, prima o poi, rientra nella banalità del male.
Così posso rifiatare.


P_Irene Navarra, Attesa, AIArt e GraphicArt, 2 Febbraio 2025.



Mi scorre dentro
il sangue delle rose -
Sensi di spine.


domenica 2 febbraio 2025

Poesia / Obscura: Simulazione.

 

P_Irene Navarra, Simulazione, AIArt e GraphicArt, 2 Febbraio 2025.



Non so perché quella Natura
amata alla follia
si è tramutata in esperienza estrema.
La linea rossa del mio sangue
segue un percorso ben preciso
che corre dalla gola
lungo il corpo.
Come un taglio netto.
Mentre sbocciano rose attorno a me
e nutrono le mani
di linfa tratta dalla mia sostanza.
Biacca sul volto
che simula la Morte.
Nel giorno dopo giorno meno Me
e un'abulia così profonda
da togliermi il respiro.
Voglio la Luce.
Intreccerò le mie radici
con i corpi segreti delle piante.