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venerdì 17 gennaio 2025

Prosa e Poesia: Haibun - Viaggio intimo - I Lari se ne vanno (Gorizia - Casa mia).


P_Irene Navarra, Gli alberi del giardino mi guardano, AIArt e GraphicArt, 17 Gennaio 2025.

   Mattino di sole pieno.
    Gli alberi del giardino mi guardano.
    Con cautela.
    Tra i tronchi appaiono e scompaiono esseri sgomenti.
    Così mi sembra.
    Saranno i Lari del mio focolare?
    I Lari in fuga.
    Hanno respirato tradimento nelle stanze.

    Farei chilometri strisciando sulle pietre, starei per giorni prostrata nella neve davanti alla porta della casa - cenere in testa, spine nel costato - a chiedere perdono, pur di sentirmi ancora in armonia.
    Loro, i miei Lari, tornano alla Luce da dove mi graziarono nei giorni della gioia, quando di risa e riti quotidiani riempivamo le giornate.
    E la fatica, allora, non pesava.
     
    Ora ho le spalle doloranti e il passo stanco, Nel muovermi barcollo. Non c'è più il braccio saldo a cui appoggiarmi per scendere le scale.

    Sono deserto solitario.
    Posso solo strusciare con la mano su pareti ormai di ghiaccio.
    Gli occhi che vedevano con me sono spenti da un pezzo.
    Devo imparare, allora, a usare le pupille per due.
     Ma attorno tutto è triste e loro, i Lari di benedizione, non ci sono più. 


Un merlo fende
l'aria del mattino -
Macula nera
nell'azzurra vastità -
Presentimento.
#Tanka 107


lunedì 13 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Nené Bambina-Anima.

 
Mio padre mi chiamava Nené.
A me piaceva quel diminutivo affettuoso.
Al solo sentirlo mi si scioglieva un che di dolce dentro,
e stavo bene.
Allora brillavano i giorni del miele che Nené, Bambina-Anima limpida,
viveva inconsapevolmente
Sul viso una perenne espressione di sublime sprezzatura
per tutto ciò che non fosse naturale.

Ora Lei ritorna.
E si fa pressante il senso di un rinnovato ascolto.


P_Irene Navarra, Nené, AIArt e GraphicArt, 13 Gennaio 2025.



Piove solitudine sulla casa.
Vado in giardino.
Nel ruggine dei faggi l'Anima si bagna.
Davanti a me Nené sboccia dal fango
- come un estremo fiore dell'Inverno -
e appoggia il viso sulle mani
intinte nella terra fradicia.

(Così facevo da bambina.)

Il gelo sale mentre ascolto
il ciangottio dell’acqua e delle sue parole.
Sento un Distacco ch'è profonda pena.
Di passo in passo mi avvicino.
Di passo in passo si allontana.
Devo parlare.
Gettare ponti trasparenti e luminosi.
Prenderla nella rete della pioggia.
Amarla ancora.
Unire le nostre solitudini.
Per stare inginocchiate sulle foglie molli
giocando a pietre con incerte dita.
Lei che ora ride in me,
Io che rido in Lei.

lunedì 6 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Creatura alata.


In questa evoluzione della Lirica precedente ho tolto anche la casetta.
Nessun segno umano, quindi, nella Visione attuale.
Meglio per cuore e mente.

P_Irene Navarra, Creatura alata, AIArt, 6 Dicembre 2025.


Sono una creatura alata,
bianca e serena nel suo nido di sterpi.
Protetta da ventagli vegetali
- foglie leggere che cantano leggende -
divento a poco a poco Grazia pura.
E mi nutro di manna naturale.
L'anima ha anfratti segreti di sopravvivenza 
come il vento, le ombre delle selve,
le nuvole che vanno, il mare e le sue onde.
Cerchi di vita vera.
Accenni di quella materia
che - se piena - rovina sempre nell'abisso
di un futuro incerto.
In decadenza ostile.
Così guardo con occhi di giaietto
tra il morbidar di piume.
E sono assolta.


mercoledì 1 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-lirica: La raccoglitrice di stelle (con Tanka).



P_Irene Navarra, La raccoglitrice di stelle, AIArt e GraphicArt, 1 Gennaio 2025



Ho un canestro pieno di stelle
appeso al braccio.
Loro, le stelle, splendono nella mia Notte.
Le ho raccolte prima che arrivassero le nubi,
spiccandole a una a una dalla volta
come fossero ciliegie candide di Luce.
Sono un tesoro da guardare
quando la vita si fa amara,
sapendo che su in alto
dalle radici cosmiche del cielo
rinascono più belle
mentre il mio tesoro narra
un patto inalienabile
e io divento ponte siderale
che si alimenta del brillare
senza tempo e spazio.
Un niente di eterno sfolgorio.


P_Irene Navarra, Nella Luce, AIArt e GraphicArt, 1 Gennaio 2025


Solo le stelle
possono darti pace.
Sceglile attenta!
Se le raccogli acerbe
matureranno in Luce.
#Tanka 104


P_Irene Navarra, Ladra di Luce, AIArt e GraphicArt, 1 Gennaio 2025



Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Verso il futuro.


P_Irene Navarra, Verso il futuro, AIArt e GraphicArt, 31 Dicembre 2024.



Non devo più guardare indietro.
Cancello con un gesto della mano
tutto il passato, la mia vita prima.
Le guance sono asciutte.
Lacrimo dentro
le linfe rigogliose del mio fiume,
la pioggia cristallina sopra i gelsi
che corteggiano i tratturi
della mia campagna:
pane di ieri che sa ormai di muffa.
Il vino biondo è diventato aceto,
il corpo ha solchi fondi
in cui s'isterilisce anche il cielo.
Sono piegata come canna
- grama nel midollo -.
Sono ferita.
Ma la pelle sta rigenerando la sua grana
e quel che resta del mio giorno
lo vivrò sicura.


giovedì 19 dicembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Della noia (Meditazione in Rosa).


Nell'Aurora, dopo una notte insonne, tutto si chiarisce.
E ci si riconosce.
Con lucida profondità.
 
P_Irene Navarra, Nell'Aurora, AIArt e GraphicArt, 19 Dicembre 2024.


Attirata dalla luce
che entra nella stanza
a passo timido
in quest'Aurora gelida di metà Dicembre,
mi stupisco delle sue mani rosa
in rapide carezze tra le tende.
Non ho dormito.
Distesa sul divano contemplavo:
il silenzio della mente in pace,
il crepuscolo dei sogni più improbabili,
 e la malinconia come una serpe
sgusciante sopra i muri.
Evocazioni d'Eden per me
già pronta al volo con gli Angeli maestri.

Posso stare immobile per ore
e non provare noia.
Anche un corpuscolo di polvere
che danza
mi avvolge con il suo suadente miele.

La noia è un tossico
che non conosco.
Non un deserto,
né un greto in secca
sono noia.
Essi hanno storie e suoni.
Voci rimbalzano tra granelli e sassi.
La sabbia porta frusci d'oro e quarzo,
i sassi parlano lo scorrere del fiume.
Di noia non si muore.
Ci si isterilisce
È un Vuoto cosmico
che non figlia semi.
Io non lo provo mai.


P_Irene Navarra, Meditazione in Rosa, AIArt e GraphicArt 19 Dicembre 2024.

domenica 15 dicembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: In danza ( Meditazione cromatica in Bianco e Viola).



P_Irene Navarra, In danza, AIArt e GraphicArt,15 Dicembre 2024


Immaginarmi in danza.
Come se fossi un clone di me stessa.
Capelli bianchi,
la veste di cotone chiaro,
i piedi nudi che battono il terreno
e tutta, tutta vorticante nella Bora
che scioglie il corpo e lo ricuce
con arrotati, lunghi aghi di viola.
Narratemi la storia di me maga
cambiata in trepida materia.
Mi cullerò di sterile illusione.
Continuerò a tracciare cerchi.
Cerchi imperfetti ma di Luce.
Che non sono mai prigione.

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Cerchi (Meditazione cromatica in Bianco calce, Oro, Argento).


Nell'uso inconscio delle forme e del colore sta la ragione del mio meditare.


P_Irene Navarra, Cerchi imperfetti, AIArt e GraphicArt,15 Dicembre 2024.


La mia mano si muove sulla tela.
Traccia percorsi circolari aperti.
Con un pennello intinto nella calce viva.
Manca qualcosa per la perfezione
che - mi ripeto - non è di questa Terra.
Traccio, mi blocco e ricomincio.
All'infinito la trafila senza sbocco.
Cambio sostanza.
Oro e argento,
non più calce viva.
Ma non c'è soluzione.
Le braccia sono stanche,
gli occhi corrosi di delirio.
Oh, riposare senza il tarlo dei pensieri.
Oh, addormentarsi nella vita
sognando albe e tramonti
davanti a me che assisto
come al cinema d'estate.
Devo resistere, però.
Perché ho Altro dentro.

Così ritento.
Con fiducia.
Li chiuderò i miei cerchi.
Quando sarò nel centro preciso del mio centro.
Tutta appagata del mio spirito.
Divino.


P_Irene Navarra, Cerchi perfetti, AIArt e GraphicArt, 15 Dicembre 2024.


sabato 14 dicembre 2024

Poesia / Cronaca: Sui benefici e l'ingratitudine (con Lucio Anneo Seneca).


Scrive Lucio Anneo Seneca:

"Ingratus est qui beneficium accepisse se negat, quod accepit; ingratus est qui dissimulat; ingratus qui non reddit; ingratissimus omnium qui oblitus est."

"È un ingrato chi nega di aver ricevuto un beneficio che invece ha ricevuto; è ingrato chi lo dissimula; è ingrato chi non lo ricambia; ma il più ingrato di tutti è chi lo dimentica."

De Beneficiis, III, 1.


P_Irene Navarra, Coscienza, AIArt e GraphicArt,14 Dicembre 2024.



Ingratitudine: comportamento che misconosce o rinnega la sostanza umana e morale del beneficio ricevuto.


Definizione perfetta.
Mi colpisce la sua solennità.
Così spiegata, l'ingratitudine sembra quasi il risultato di un tradimento spirituale.
Quello che è, in effetti.
La mia Anima lo sa.
E me ne parla in dialogo segreto.

Anima -
Te l'avevo detto!
Chiudi le emozioni nel tuo mondo
e il tuo sapere in un prisma di cristallo
da appendere nel chiuso di una stanza
e nella luce che desideri.
Ma tu - inutilmente -
profondi doni generosi che poi,
stravolti da chi ti misconosce,
perdono credibile sostanza. 
 
Irene -
E ora sono qui.
A raccontarmi che ho sbagliato.
Sono qui nella mia stanza
dove entra Luce 
dalle persiane appena aperte.  
Non ho più pane da spartire
né latte da libare assieme 
a chi sbeffeggia il beneficio avuto.
Rido.
Di tristezza amara.
Tra poco, Anima mia, 
tornerò a risplendere. 
Nel personale prisma di cristallo 
che regala arcobaleni alle pareti. 
Grazie.
  

venerdì 13 dicembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Nuvola mutante.



Irene Navarra, Nuvola mutante, AIArt, 12 Dicembre 2024.


Sono una nube
innamorata della terra
dove so che morirò.
Tento di farmi giovinetta
per camminarci sopra,
e percepire meglio la sua grana
ma non è maturo il tempo.
Ancora ho gambe di nuvola leggera.
La penetro però la terra,
piangendo di solitudine.
Così completo questo attuale ciclo.
E intanto nascerà il mio mito.
E sarò bella come la Luce del mattino
sulle creste del cielo.
Oro e cristalli.
Liquida giada nelle impronte
che solo i mutanti come me vedranno.
Requiem delicato.
Pace.


venerdì 15 novembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: In fondo mi basta.

 

P_Irene Navarra, In fondo mi basta, AIArt e GraphicArt, 15 Novembre 2024.



In fondo mi basta sapere
di una vita possibile tra i fiori.
Nel mio deserto attuale
le margherite sono un'utopia leggiadra
che sento come fosse vera -
Tra le corolle vergini
tavolta arriva anche la corte di compagni
che allietarono i miei giorni.
Golden, Setter, un solo Gatto.
Arrivano correndo nella sabbia arida,
mi toccano le mani,
mi dicono Va bene.
L'unica gioia in queste ore
di pene, tradimenti.
Io li accarezzo e mi addormento in quel pensiero.
Sogno.
Tra le dita il loro pelo di seta.


domenica 10 novembre 2024

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Crepuscolo d'opale.

 

Irene Navarra, Crepuscolo d'opale, AIArt, 10 Novembre 2024.



Non ci riesco.
È chiaro ormai.
Proprio non ci riesco
a penetrare questo crepuscolo
d'opale liquido.
Seduta sotto il portico intuisco:
i rami dei miei faggi sono tutt'uno con il cielo.
Così si adornano di gocce traslucenti.
Le vedo belle,
le sento come gemme attorno a me
ma non ne faccio parte.
Sono tagliata fuori
da tutto ciò ch'è condiviso
nel giusto stare Cosmico.

Va bene.
Chiudo gli occhi
assorbo piano il lento tramontare
che sorride dall'ultimo Orizzonte,
divento granello di pulviscolo perlaceo
e mi traghetto nell'Essere infinito
finora mai violato.
Forse è il senso assoluto di mancanza
che te lo fa trovare.
C'inciampi per un caso
e all'improvviso sai:
noi siamo creature fragili,
imperscrutabili con occhi umani.
Allora, se ti lasci andare
in quella cellula di Dio
che è il crepuscolo d'opale
nell'aria del giardino,
sarai contenitore e contenuto.
Universale.


Irene Navarra, I faggi del giardino in un crepuscolo d'opale, AIArt,  10 Novembre 2024.


domenica 25 agosto 2024

Poesia / Cronaca: Le lenti di mio padre.

 

P_Irene Navarra, Le lenti di mio padre, AIArt e GraphicArt, 25 Agosto 2024.



Ho lenti chiare per vedere il mondo.
Sono le lenti di mio padre
che ben sapeva il valore delle cose,
le nascoste sfumature degli umani.
Appoggio la forcella sopra il naso
e subito i colori cambiano,
i volti si assottigliano o dilatano,
le labbra si stringono a fessura,
gli occhi mutano espressione.
Diventano più cupi.
Non sempre però.
Le rare volte che il sorriso resta tale
e gli occhi assentono gioiosi,
è festa grande dentro il cuore.
Allora lui, mio padre, ride,
mi ruba quegli occhiali prodigiosi
e li rinfila nel taschino.

giovedì 25 luglio 2024

Poesia / Cronaca: Restare.



Irene Navarra, Ricordi, AIArt e GraphicArt, 25 Luglio 2024.



Il cielo s'incrina su di noi
e si frantuma dentro il fiume.
Anche gli alberi iniziano a spezzarsi
disperdendosi nell'aria con clangore di metallo.
I rami secchi sono flauti.
Intonano ballate a intreccio.
Astrusamente.
Allungo le mani verso l'alto:
anatomie di pietra.
Come il bimbo con l'oca
che mi scruta
ed è residuo fossile
di un tempo ormai concluso.
Roba da manuale d'arte.
Residui di memoria.
Il mento proteso verso l'alto
vado a perdoni per chiedere la grazia
di clonarmi
in ogni piccolo frammento mi rifletta.
Non voglio andarmene
mangiata dal brillare di tessere
allacciate in ornamenti inutili.
Un merlo mi osserva incuriosito.
Risalta intatto sui frammenti dilaganti.
È un prodigio strepitoso.
Gli chiederò il segreto di restare
come se il mondo attorno non svanisse.
Lo so che lui è Dio.
Io, invece, nulla.

,

sabato 13 luglio 2024

Poesia / Cronaca: L'anima del fiume - La mia anima.

 

Irene Navarra, L'anima del fiume - La mia anima, AIArt, 12 Luglio 2024.



Il fiume rispecchia le stagioni
e le contiene.
Mutevole metafora del tempo
che tutto avvince e cambia
nello scorrere impietoso.
E la sua linfa iridescente
mi fa leggera di qualsiasi pensiero.
Sono così creatura fluida
senza legami con la Terra.
Se incontro un sasso
divento arcobaleno,
sfrafallo in minutissime gocciole,
mi perdo nella Luce
che filtra dal salice sapiente.
Poi, al tramonto, il mio daimon-
civetta canta la solitudine.


martedì 28 maggio 2024

Poesia / EteronimoKS: Il senso della notte.

 
Irene Navarra, Il senso della notte, AIArt, 28 Maggio 2024.


A occhi chiusi
percepisco chiaramente
la vibrazione della notte
mentre mi rende
essere senziente del creato.
Pura energia ancorata alla sostanza
 con un uncino blu cobalto.
Racchiusa in me
che sento solo quiete
e profondissimo silenzio.

Kassandra Stratos, 28 Maggio 2024



martedì 21 maggio 2024

Poesia / EteronimoKS: Essere.

 Kassandra, la pioggia, la notte.
Il volo oltre.

Irene Navarra, Oltre la luce in una sera di pioggia, AIArt, 21 Maggio 2024.



Mentre piove sull'asfalto della via
e i lampioni davanti a casa
s'accendono di nebbia gialla
vado
oltre la linea della luce.
Là vive la notte.
Una cornice di segni e di metafore
contiene i miei pensieri.
Tutto stilla in questo nuovo mondo
con rari scintillii di Luna
che appare solo a tratti
tra scrosci come cascate.
Farsi di Luna e poi disfarsi in pioggia.
Scivolando in rivoli
lungo le strade solitarie
del mio quartiere.

Così svanire.
Senza dolore.
Nel ventre della Terra.

Kassandra Stratos, 21 Maggio 2024




sabato 18 maggio 2024

Poesia / EteronimoKS - Favola bella.

 

P_Irene Navarra, Il manto della Luna, AIArt e GraphicArt, 18 Maggio 2024.


Se scruto il volto della Luna
perderò il futuro. 
 
- Bene! Concordo con la favola eschimese
che dice: Nel Bianco della neve
il Bianco della Luna può annullarsi e cancellarti col cadere del suo manto. - 
 
Sotto quel manto sono sposa
di elementi naturali puri
e nel Silenzio umano io mi espando
come se fossi neve, Luna,
il suo velo lieve.
Anima libera che vola.
 
 
.


giovedì 16 maggio 2024

Poesia / Eteronimo KS: La veste azzurra.


 Kassandra è una donna complicata.

P_Irene Navarra, Vestita ormai d'azzurro, AIArt, 13 Maggio 2024



Continuo a camminare
mentre la veste mi diventa azzurra.
Lo so: il cielo s'inabissa
sul corpo martoriato del Pianeta
e su di me.
Per darci la salvezza
ha infisso croci
lungo il crinale del Golgota assassino.
Io vado là.
Ad ammirare il grande Dio
nella sua Morte immeritata.
 La pelle delle braccia porta ancora
qualche accenno d'ocra.
che resiste come macchia.
Ma precaria.
Sento il Distacco ormai
da ogni sostanza avvelenata
in storie millenarie di potenti
o beghe d'insignificanti insetti.
Ho scelto la mia vetta e l'ho scalata
mentre la Fede mi parlava dentro.
In voce doppia.
Suadente persuasione fervida
di Verità appena sussurrate
e carola perenne di richiami 
che sono il rotolio di pietre nel profondo
unito allo sgorgare di sorgenti siderali.
La linfa nuova intride tutto al mio passaggio.
Sono una creatura solitaria
sorella delle nubi che si specchiano
in pozze di zaffiro.
Come gli occhi di quel Dio
che mi ritrovo al fianco.


Kassandra Stratos
16 Maggio 2024