Qua si parla di Dentro, la raccolta lirica pubblicata dalla Luglio Editore.
Il libro rappresenta un percorso esistenziale di scoperta e rinascita.
Questi che seguono, sono i testi introduttivi alla raccolta completa.
La prima lirica di Dentro / La sua spiegazione
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Irene Navarra, Parole e Immagini, Su progetto grafico di Bewareofthevlaplayer. |
Sono una visionaria. Parole e Immagini vibrano in me di vita simultanea e premono per uscire dal chiuso. Qualche volta capita che le prime soffochino le seconde perché l'urgenza del dire è troppa. Così nelle liriche di Dentro, la cui natura è di necessità meditativa.
Le Immagini si dispiegano solo adesso, alla rilettura dopo la pubblicazione, lungo il filo rosso del dialogo con me stessa nell’intimità del gioco alterno delle pagine. Ne rappresento qui gli sprazzi espressivi. Sono segni astratti. Ogni lirica, una serie di tracce. In ogni serie, i miei pensieri. La spiegazione dei versi sta nella mappa del disegno e nelle note a margine che collegano i due mondi, chiarendo le occasioni del comporre.
La mia poesia è fatta, dunque, di bagliori.
Coglierli scrivendo, è iniziare un’inchiesta rituale.
Riprodurli nella loro forma, è fermarne per sempre il messaggio effimero.
L’acqua si adatta al corpo
che l’assale e la violenta nel suo grembo.
Cede. Solo in apparenza.
Dopo il passaggio si richiude
cantando la conforme compiutezza.
Un Vuoto relativo, il suo.
Sette anni di vita in queste liriche. Tra riflessioni, dubbi e momentanei convincimenti.
L'oggetto della ricerca è il sapere.
Oppure la ricerca stessa. In forme consce, però.
Quando scegli di puntare con fermezza alla tua meta, non c'è ostacolo che tenga. I giorni bruciano nell'attesa della notte, del suo silenzio, della veglia ineluttabile. Intendi la materia come una gabbia da cui fuggire, vorresti una condizione solo spirituale, mentre il Vuoto, il Nulla, Dio, l'Amore, l'Odio ti segnano la mente.
Nella perdita ti annienti e riconosci.
Grazie al dolore ho capito che la vera forza è abbandonarsi alla sua piena.
Se reggi, puoi rinascere alle emozioni.
Credo di esserci riuscita.
I disegni e i collage grafici che completano questa sezione fanno parte del ciclo Indizi. Essi compongono una sorta di itinerario iconico, dalla natura assolutamente intuitiva, con la presunzione di affermare la loro nascita autonoma accanto alle parole. Vorrebbero, in sostanza, avere vita propria come le liriche del libro, e invece generano sensi complementari. Destinati peraltro a perfezionarsi grazie al linguaggio scritto, la cui individualità visionaria sopravvive comunque, accampando il privilegio della primogenitura.
Le tracce cromatiche, qui abbozzate, raccontano infatti solo a posteriori la lucida follia dell'atto che graffia di segni la pagina bianca, mentre la Ragione si inoltra in un territorio sconosciuto, a volte delirante. Nulla di Surrealista le connota, non vi è spostamento di prospettiva o sovrastruttura. La Fantasia vi si sbriglia, ma lungo un binario parallelo ai versi.
Tutto è come deve essere. Bastevole a sé, in sé concluso. Naturale come il buio della notte che cancella la Luce, riaffermandola poi nel suo scolorarsi unico e irripetibile.