Il sentimento della solitudine io lo conosco.
Eccome!
Ti tiene all'erta,
pronta a spiccare il volo,
per poi chiamarti al guscio solito
se le parole appena offerte a un'altra bocca,
tornano indietro svigorite,
prive di un rinfrescante bacio alieno.
Le solitudini, però, pare s'intendano.
Intrecciano discorsi relativi?
Occasionali interferenze senza senso?
Noi siamo scogli
nello scorrere del fiume
sfiorati solo da fugaci dita diafane
che non ci lasciano mai nulla.
O forse massi erratici
divelti in epoche glaciali
e rotolati dalle impervie vie
fino alle perfide lusinghe
di selve dai colori pennellati ad arte.
Ironici inganni di Demiurghi
che si giocarono alla morra i nostri cuori
innestandovi a forza con brutale dito
improbabili amori.
Tutta una farsa, quindi,
questo nostro andare e ricercare unioni,
plausibili opinioni condivise
che ci conformino più veri.
Forse la solitudine è un gran dono.
In quella dimensione nasce il seme dell'ascolto:
sonante silenzio delle sfere,
lieve sussurro delle gemme e scricchiolio del gelo,
il crescere di un fiore,
l'eco di qualche scoppio gravitazionale,
la Luna che ti narra storie e intreccia perle sul tuo capo,
il Sole che ti dà diademi di topazio.
Eccome!
Ti tiene all'erta,
pronta a spiccare il volo,
per poi chiamarti al guscio solito
se le parole appena offerte a un'altra bocca,
tornano indietro svigorite,
prive di un rinfrescante bacio alieno.
Le solitudini, però, pare s'intendano.
Intrecciano discorsi relativi?
Occasionali interferenze senza senso?
nello scorrere del fiume
sfiorati solo da fugaci dita diafane
che non ci lasciano mai nulla.
O forse massi erratici
divelti in epoche glaciali
e rotolati dalle impervie vie
fino alle perfide lusinghe
di selve dai colori pennellati ad arte.
Ironici inganni di Demiurghi
che si giocarono alla morra i nostri cuori
innestandovi a forza con brutale dito
improbabili amori.
Tutta una farsa, quindi,
questo nostro andare e ricercare unioni,
plausibili opinioni condivise
che ci conformino più veri.
Forse la solitudine è un gran dono.
In quella dimensione nasce il seme dell'ascolto:
sonante silenzio delle sfere,
lieve sussurro delle gemme e scricchiolio del gelo,
il crescere di un fiore,
l'eco di qualche scoppio gravitazionale,
la Luna che ti narra storie e intreccia perle sul tuo capo,
il Sole che ti dà diademi di topazio.
Così lo so:
non siamo soli a questo mondo.
Io, scoglio di fiume, nel limarmi canto.
Io, masso errabondo, sgrano corolle a ogni Primavera,
muschi e licheni a ogni Autunno.
E consapevolmente dico:
Questo svegliarmi alla mia solitudine parlante,
oh se mi fa star bene!
IQ48