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P_Irene Navarra, Tra le mie rose, AIArt e GraphicArt, 6 Settembre 2025. |
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P_Irene Navarra, Rosa sognante - Io, AIArt olio, 7 Settembre 2025. |
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P_Irene Navarra, Tra le mie rose, AIArt e GraphicArt, 6 Settembre 2025. |
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P_Irene Navarra, Rosa sognante - Io, AIArt olio, 7 Settembre 2025. |
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P_Irene Navarra, Trucco, AIArt e GraphicArt, 2 Febbraio 2025. |
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P_Irene Navarra, Attesa, AIArt e GraphicArt, 2 Febbraio 2025. |
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P_Irene Navarra, Simulazione, AIArt e GraphicArt, 2 Febbraio 2025. |
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P_Irene Navarra, Era il Maggio odoroso, AIArt e GraphicArt, 13 Gennaio 2024. |
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P_Irene Navarra, Le rose, AIArt e GraphicArt, 11 Ottobre 2023. |
P_Irene Navarra, Carlotta e le rose bianche, AIArt e GraphicArt, 10 Ottobre 2023. - Immagine generata con Stable Diffusion - |
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P_Irene Navarra, Le collane di Carlotta, AIArt e GraphicArt, 9 Ottobre 2023. Immagine generata con Stable Diffusion. |
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P_Irene Navarra, Carlotta d'Arcois, AIArt e GraphicArt, 8 ottobre 2023. Immagine generata con Stable Diffusion. |
"Ogni mattina, in primavera, scendevo nel parco che circondava la mia villa, andavo alle aiole delle rose e ne coglievo alcune. Quelle aperte ma non del tutto, carnose, opulente, persino arroganti nella loro bellezza. Sfacciate con discrezione. Le ammiravo per un po' e poi le componevo in modo adeguato per adornare il mio cappello del giorno. Cappello che indossavo per la passeggiata rituale lungo i viali del Giardino personale: un angolo di Paradiso arboreo e floreale che curavo con le mie mani, affiancata da Edilia, l'erborista di casa. Passeggiavo, dunque, protetta dal mio copricapo profumato di fresco. Da sola o in compagnia non era importante. Anzi, devo dire che preferivo la solitudine in quei momenti, perché senza testimoni potevo muovere la testa a mio piacere - in modo buffo, penso - per far espandere attorno la fragranza delle amate rose. E iniebriarmene con gioia."
Dal Libro dei Ricordi di famiglia:
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Irene Navarra, Rose scarlatte, AIArt, 11 Settembre 2023. - Tecnologia: Stable Diffusion - |
Le rose rosse portano letizia.
Sono palesi simboli d'amore.
Così si dice.
E questo mito forse vale per la gente.Ma non per me.Fiammeggiano, sì, tra le mie mani.Le tengo.Con la mestizia di chi sa giàdoni di fiori dopo un oltraggioche non si può dimenticare.E allora stringo sulle spineche forano la carne.Profondamente.Sangue.Lo spargo sulla vestein macchie indelebili.Perenni.Nella memoria quel momentoin cui per non urlareho preferito darmi remissionenel dolore che aggrediscee non fa pensare.Mentre le rose stanno.Offerte senza senso.Oh, così scarlatte,così splendenti.
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Irene Navarra, Le rose 〰 Io, AI Olio, 24 Agosto 2023. |
Questo Racconto breve è nato da una suggestione musicale.
L'amica Michela Cuschie, pianista e interprete eccellente, mi ha fatto ascoltare "Sapere di esistere"
di Licio Venizio Bregant, un compositore locale di grande sensibilità.
L'emozione è stata travolgente.
La necessità di esprimerla in parole e immagini, immediata.
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Irene Navarra, Le rose rosa, AI Olio su tela, 12 Agosto 2023. |
Vita mi viene incontro.
A passo di danza lenta.
Ha tra le braccia un fascio di rose rosa tenue.
Non me le porge.
Spero lo faccia, ma no.
Se le porta al seno, come per proteggerle, e si ferma, discosta alquanto, guardandomi indecisa.
Vita è indecisa su di me.
Deve capire.
Mi merito la luce delle rose?
E le coreografie perfette del suo venirmi incontro?
Non so se cedere all'impulso di correre a trattenerla, oppure ritirarmi come ho sempre fatto.
Là però ci sono le rose.
Di quel rosa cenere sfumato del mio rosaio antico nel giardino ormai quasi selvaggio.
Sul fusto c'è la V di Vida, mia madre, "accuditora" di piante ed esistenze.
La V di Vida.
Vita della mia vita.
Una stupenda V che aleggia tra i rami intricati, tocca le foglie, i fiori e poi dilegua in pulviscolo leggero.
Vita della mia vita.
Nel solco accanto al tuo sta la mia lettera iniziale in una crepa che non è più abisso da quando ho visto Vita danzarmi incontro.
Così mi volgo a Lei, accenno un movimento un po' sbilenco, poi spicco un salto astrale e sono a respirare tenui sentori di rose rosa cenere.
Le sfioro, le accarezzo, me le trovo in mano, le spine confitte nella carne, il sangue che scorre tumultuoso su di loro, in me.
Le rose strette al petto, guardo il cielo e dico piano:
"Sono qui".