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giovedì 7 marzo 2024

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo: La culla (20 - Ustrine, Cherso).

 
Quando la vita si fa avara, resta il sogno.

Mattina presto.
Appare finalmente
Ustrine bella.

Dopo il cammino
tra corbezzoli e mirto
del mare il vetro.


Irene Navarra, Ustrine 1, AIArt e GraphicArt, 7 Marzo 2024.


    In una culla di roccia a picco sul mare con menta e timo cresciuti da residui di conchiglie, riposo. Dominando la scena come una regina assisa in trono.
    Riverberi di azzurro e viola dipingono quella piccola stanza solitaria dal soffitto di cielo, piena di echi e musica sottile.
    Il mio sguardo scivola dal fondo profumato della culla - ricco di madreperla grigio-ambra - alla trasparenza del mare in cui nuota Emma, la mia meravigliosa Golden, più creatura marina che terrestre. Il pelo le ondeggia attorno al corpo e io mi compiaccio del suo colore biondo in armonia con il turchese dell'acqua.
    Sono estasiata.
    Lei mi chiama.
    Lascio la mia culla e m'immergo anch'io nella piccola insenatura sotto le rocce.
    Entro in acqua con cautela, attenta a non calpestare qualche riccio puntuto.
    Ci sono.
    Fresco in perle sulla pelle, salso frammisto al profumo del sangrego nelle narici.
    La sensazione è primordiale.
    Sto nuotando nel liquido amniotico dell'Universo.
    La gioia è quella che provò Dio al momento della creazione.
    Esulta in ogni cellula del mio corpo.
    Emma lo sa.
    Mi guarda e sorride come solo i cani sanno fare.
    Poi giochiamo.


Irene Navarra, Ustrine 2, AIArt e GraphicArt, 7 Marzo 2024.

E al tramonto nuotiamo verso il sole che si congiunge al mare.


lunedì 1 gennaio 2024

Poesia / Haibun: Viaggio intimo (15 - Gorizia - Il Castello).


Irene Navarra, Nel sogno 1, AIArt, 1 Gennaio 2024.



    Sospeso tra le nubi sogna il Castello che abitai bambina vestita in carta crespo azzurro cielo.
    Oro le cuciture, oro la tiara sui capelli bruni.
    Frusciava la gonna al mio passaggio.
    Frusciava lieve il cuore nella danza che volai come una piccola fata di Chagall.
    Sento ancora l'ebbrezza del librarmi, la gioia di un assetto equilibrato, vedo i tetti sorridere brillando, la piana defilarsi all'infinito, i suoi ulivi calibrarmi complici.
    Dalle arnie policrome un corteggio denso d’api guidava quella storia fatta d’Amor cortese e Gentilezza.

    In questo miraggio di inizio d'anno Amor cortese e Gentilezza si riuniscono in me.
    Intatti come al tempo delle fiabe.
    Raro ricordo di gemme trasparenti.

Sono la dama
di un Castello eccelso.
Cuore gentile
sa offrirmi chiara fiaba ~
Le api ronzano.
#Tanka 91

Ronzano api.
Mi giro attorno ~ Vedo ~
Solo veleni
nell'aria cinerina.
Niente più fiaba.
#Tanka 92


P_Irene Navarra, Nel sogno 2, AIArt, 1 Gennaio 2024


sabato 23 dicembre 2023

Poesia / La terra, la visione: La Bora mi sorprende con un mugghio - Burja me preseneti s tuljenjem.



L'immagine è stata generata con SDXL, sulla base di un prompt dettagliato e di un'originale descrizione dedicata alla mia terra.
P_Irene Navarra, La Bora mi sorprende con un mugghio, AIArt e GraPhicArt, 23 Dicembre 2023.

 

La bora mi sorprende con un mugghio
aritmico dalla dolina di Čepovan.
E ringhia anche. Incalza il mio stupore.
Si veste da guerriera barbara.
Fregi sul volto: ocra rossastra e fango,
impiastricciato fieno paglierino.

Mi siedo sotto un gelso monco.
Davanti a me tintinnano le vigne
di metallo. Come sistri.
Streghe al galoppo
fiaccano cirri viola.
Le loro mani-sferza
schiaffeggiano, frastornano.

Assorda l’urlo arrotolato
nell’imbuto del sentiero.
Fra poco mi raggiungerà.
Apro lo zip lungo la gola.
Allargo i lembi del maglione
fino al cuore. Voglio che mi perfori.

လလလလလလလလလလ

Burja me preseneti z neritmičnim
tuljenjem iz čepovanske doline.
In tudi renči. Podžiga moje začudenje.
Obleče se v barbarsko vojščakinjo.
Na obličju okrasni trakovi: okrasto rdečkasti
in blato, razmazano slamnatorumeno seno.

Usedem se pod okrnelo murvo.
Pred menoj kovinsko zvončkljajo
vinogradi. Kot sistrumi.
Čarovnice v galopu
utrujajo vijoličaste oblake.
Njihove roke kot biči
klofutajo, begajo, zmedejo.

Zavijajoče tuljenje oglušuje
v lijaku steze.
Kmalu me bo doseglo.
Odpnem zadrgo vzdolž grla.
Razširim krajce puloverja
do srca. Hočem, da me prebode.

Qui se vuoi saperne di più su La terra, la visione (Gorizia e dintorni tra realtà e sogno).
Le magistrali traduzioni sono di Jolka Milič (Grande ufficiale dell'Ordine della Stella della solidarietà italiana concessa dal Presidente della Repubblica Ciampi nel 2005).
L'Introduzione è stata curata da Silvia Valenti, critico d'arte e orafa. Qui la sua Presentazione del libro.


venerdì 22 dicembre 2023

Poesia / Cronaca: La mia natura di pietra e fiume.



P_Irene Navarra, La mia natura di pietra e fiume, AIArt 21 Dicembre 2023


 
Non sono delicata.
No.
In me ho del sasso carsico
e del turchese d'acqua.
Occhi di fiume
mi hanno vista nascere.
Battesimo precoce in linfe
sempre gelide.
Me lo ricordo:
tenuta per un piede e giù,
col fiato rantolante in gola
e l'urto dell'incontro sulla pelle. 
Bagni in torrenti, poi,
la neve di Dicembre intorno,
tuffi nel mare quarnerino di Gennaio
e gli abbandoni all'onda lunga di Sorrento.
Esperienziale godimento.
Non dei sensi.
Della mente. 
Che si è allenata a distaccarsi
dalla sensazione
per diventare Consapevolezza pura.
E nell'assenza di pensieri,
la risposta mi si fa da sé.
Allora so che s'apre nella mia
l'Anima di Dio.



giovedì 21 dicembre 2023

Poesia / La terra, la visione: Mi sollevò il tramestare duro della bora.

 
Ritornando agli anni della Meraviglia con Emma Golden Retriever,
quando Tutto ci sorrideva
e noi amavamo farci spettinare dalla Bora.

P_Irene Navarra, Bora 1, AIArt e GraPhicArt, 21 Dicembre 2023.

 
Mi sollevò il tramestare duro della Bora
che mi guidava al perimetro sfocato
della mia campagna. Verso le argille
che fossilizzano le peste,
agli orli sgombri delle greppie,
ai massi erratici in linfe acquamarina
o sporti dalle altane falbe di sommacchi.
 
(Come arruffio di spore
mi voltolai tra i sassi,
ne colsi le lamelle,
le loricai sul cuore
fibrillando ancora.)
 
Mentre viaggiavo, le radure glauche,
le loro tempie di ginepri,
i tigli
mi suggerivano
la fine
in dispersione di festuche
e reste vorticanti al margine.
 
(Affardellate
nell’assolo rutilante
dei fiati oltremontani.)

Dal mio libro lirico "La terra, la visione / Gorizia e dintorni tra realtà e sogno", EdL, 2009. 

Qui un altro link al libro citato. 


P_Irene Navarra, Bora 2, AIArt e GraphicArt, 21 Dicembre 2023.

 


giovedì 14 dicembre 2023

Poesia / Haibun: Viaggio intimo (13 - Gorizia - Pippo tra i fiori).


    Eccolo, il mio Magnifico Setter Inglese Pippo.
    In un ricordo dell'estate.
    Pippo tra i fiori mi punta e mi si rovescia addosso.
    Con entusiasmo travolgente.
    È finalmente il cane gioioso che sarebbe stato sin da cucciolo, se non avesse vissuto in una gabbia da riproduzione per nove lunghi anni.
    Li brucerei tutti, i luoghi della tortura animale.
    Quando l'ho adottato aveva gli occhi fissi, rossi e allucinati. Da folle.
    Ora sono agate brillanti dalle mille sfumature.
    La coda ha il pelo lunghissimo.
    Le barbe del sottogola arrivano a terra,
    E le zampe sono fornite di babbucce di pelliccia incredibili.
    È una meraviglia.
    Ha problemi di salute derivati dal lungo stress patito.
    Qui però non voglio parlarne.
    Qui voglio parlare del nostro viaggio insieme. Perfetto viaggio fatto di piccole tappe: di fiducia in fiducia fino al traguardo degli occhi dentro gli occhi.
    Con la stessa espressione amorevole.
    Adesso Lui è sereno.
    Ha una casa comoda da cui non vuole uscire. Non gli interessa neppure il giardino. Che se ne fa di alberi e aiole quando ha divani e poltrone? Quando può trasferirsi da una stanza all'altra senza alcuna interferenza umana? Gli piace però anche passeggiare nella nostra campagna selvaggia, tra vigne e gelsi rigogliosi.
    Allora: il suo è stato un lungo itinerario costellato di sofferenze di ogni tipo ma ora è qui, tra queste pareti accoglienti e qui desidera stare.
    È arrivato a Itaca. La sua speciale Itaca di letti morbidi, lini freschi, copertine calde, erbe profumate, tratturi solitari. Il tutto sullo sfondo del mio cuore.


P_Irene Navarra, Pippo tra i fiori, AIArt, 13 Dicembre 2023



Se chiamo Amore!
viene correndo lesto.
E poi aspetta
il naso contro naso
e delle dita il tocco.
#Tanka 89

Poesia / Tracce: Frammento lirico di Guglielmo Jug.


    Con molto piacere condivido questo bellissimo e ardito Frammento poetico dell'amico Guglielmo Jug, in risposta al mio Tanka dal titolo Neve nel cuore.
    Bellissimo
perché dimostra un sentire capace di travalicare piani temporali ed esperienze di vita nella folgorazione improvvisa che tutto travolge.
    L'entusiasmo lirico è, infatti, scorrere impetuoso d'Acqua ribelle.
    Ardito perché dal punto di vista formale si connota di raffinata semplicità iconica e slancio temerario nell'uso delle parole. Esse, sapienti ma talvolta aspre, introducono alla sospensione esistenziale dell'autore, in malinconica solitudine davanti allo spettacolo naturale della neve fresca sui campi.
    Ritorna per un attimo fanciullo.
    Per un attimo lascia il presente e uniforma i suoi passi agli anni della gioia.


P_Irene Navarra, La prima neve, AIArt e GraPhicArt - Acquarello, 14 Dicembre 2023.


Impronte di passeri riemergono
sulla neve appena caduta.
Attraverso il vetro sottile
- crudele confine -
tra innocenti visioni
e contaminate realtà
sopravvivo.


    Il vetro sottile tra lui e il flash di memoria spontanea è, però, crudele confine che impedisce un integro recupero.
    Scenografia della mente, quindi. Pura solo nel ricordo.
    Il passato si fa Impronte di passeri, destinate a svanire in uno sbuffo di vento o ai timidi raggi del sole invernale.
    L'essere attuale dell'autore diventa di necessità un sopravvivere Attraverso, conscio della Vanità del Tutto.

    L'uomo ha distrutto la Bellezza di un tempo. A chi ha occhi per vedere e cuore per sentire non sfugge il tocco brutale della crescita pazza, positivo solo nel pensiero di quanti la fomentano, distruttivo invece nell'evidente concretezza.
    Che resta? L'adattamento, certo.
    Lo dice la scienza.
    Non si può altro.
    Ma triste.
    Oh, se triste!

Irene Navarra

Qui il link della poesia di Guglielmo Jug Presso il gorgo.



giovedì 30 novembre 2023

Poesia / Tanka: Puppolo.

Il passato in questo minipupazzetto simpatico e guercio.
Non lo venderei per un tesoro.
Altre mani - innocenti - ci hanno giocato,
facendolo saltellare sulla sua molla.
Lo adoro.

Irene Navarra, Puppolo, Fotografia, 30 Novembre 2023.


Colpo di dita.
La testa senza un occhio
inizia il moto.
Ritornano gli anni
d'oro della mia bambina.
#Tanka 87


lunedì 20 novembre 2023

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo (12 - Ischia).



Una tappa importante di questo mio Viaggio intimo è Ischia,
la bellissima isola dell'Arcipelago campano in cui ho trascorso anni felici.
Là era semplice e spontaneo entrare nel mito, perché là tutto era parte
di una scenografia spettacolare sul cui sfondo si rappresentavano favole belle.

P_Irene Navarra, Ischia 2, AIArt e GraphicArt, 20 Novembre 2023.

    Si facevano le vacanze a Ischia.
    Non saprei dire la località precisa.
    Rammento molto bene, però, il muro che si affacciava sul mare, il pozzo nel cortile, i fichi e la ricotta fresca che mangiavo seduta sul bordo del pozzo.
    Dietro la casa rustica e profumata di fieno, c'era la campagna aperta.
    Niente costruzioni l'una sull'altra, allora.
    Ricordo le fughe di soppiatto fuori dalla proprietà e i bagni solitari in quell'acqua di smeraldo.
    Mi sentivo una creatura marina e mi vedevo la pelle azzurra e un poco a squame. Poco poco. Ma ogni giorno di più.
    La notte sognavo di trasformarmi in Nereide.
    Teti, naturalmente. La madre di Achille. Sognavo in grande.
    Nuotavo e mi raccontavo storie di abissi, affrettandomi perché dovevo scortare Poseidone, da Ischia, appunto, dove era arrivato per le Nitrodi custodi della sorgente termale di Barano, al suo palazzo dalle pareti di turchesi e coralli. Che svettava tra limpide correnti al largo di Capri. Grandi squali filanti dentro e fuori la preziosa residenza, e meduse viola elettrico, enormi, abbarbicate come tende alle finestre, rendevano speciale il luogo. Ero già in ritardo sulla chiamata. Mi aspettavano le amate sorelle Anfitrite e Climene.
    I Tritoni sbuffavano nell'attesa. Lo immaginavo. Erano ragazzotti impazienti. Laggiù le onde ribollivano. Dovevano essere loro.
    Una bracciata dopo l'altra mi allontanavo finché il grido di mamma e nonna non mi riportavano indietro, alla mia vita di ragazzina normale. Molto triste, poi, per tutto il resto della giornata nei miei pantaloncini a quadretti blu e nella maglietta bianca con il disegno di una bimba mora dalla coda di sirena.


Specchiarsi in mare 
~
 Farsi Nereide azzurra ~
Vita nel mito ~



venerdì 17 novembre 2023

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo (11 - Nel Buc).

 

P_Irene Navarra, La spiaggia del Buc, AIArt e GraPhicArt, 17 Novembre 2023.



    Ci abitava l'amico Stipe nel Buc.
    In una casa da pescatore, rustica e strana per le decorazioni portate là da tutto il mondo. 
    Aveva navigato.
    Alla grande.
    Su cargo che percorrevano rotte importanti nel Sud del pianeta.
    Al ritorno nella sua Cherso si era restaurato il ricovero agricolo e per animali che era proprietà della famiglia da sempre. Nel Buc, appunto. Assemblando pietra su pietra a formare masiere, muri e muretti.
    Oh, quanto si viveva bene in quella costruzione assolutamente priva di comodità e proprio perciò magnifica.
    Non vale la pena raccontare che c'era e che non c'era.
    Conta un solo fatto: ci si arrivava unicamente in barca. E si portava da mangiare, le canne da pesca e i sacchi a pelo. Si pescava tutta la notte, dormendo molto poco sotto i pini che là toccano quasi l'acqua. Ci si appisolava a tratti, con un occhio solo e con tutte e due le orecchie allerta per ascoltare i suoni dei campanellini attaccati alle canne annuncianti la debbenaggine di un pesce abboccato.
    Io rovinavo la festa a tutti perché urlando Assassini! tentavo di liberarlo.
    Azione mai riuscita peraltro.
    Da vegetariana e animalista convinta sopportavo i ripetuti crimini contro la fauna ittica per la bellezza incontaminata del luogo.
    La mattina si faceva il bagno molto presto.
    Poi ci si rilssava sonnecchiando sulla spiaggia di sassolini rosa che assumevano la forma del corpo ed erano più morbidi di un materasso di piume.
    Anche le rocce erano rosa nel Buc. Lisce e rosa. Ma rosa rosa. Sporgevano sul mare rosa anch'esso perché il fondale aveva quel colore naturale. Rosa, e blu più in là dove le creste submarine crollavano negli abissi quarnerini.
    Quei due colori così ben definiti mi inducevano una tale senso di serenità meditativa che entravo spontaneamente nella sospensione tipica di chi allenta tutti gli agganci con la terra e si libra. Come un palloncino cui hanno tagliato il filo.
    Mi è capitato talvolta di vedere il Buc dall'alto. Già. Era facile levitare fuori dal corpo in quel trionfo di purezza. La visione in volo mi ritorna nitida: una manciata di rocce buttate con noncuranza a galleggiare nell'ametista liquida, ulivi, melograni, fichi, il camino della casa di Stipe seminascosto tra i rami del nespolo Damir che portava il nome del suo bisnonno in quanto da lui era stato piantato, l'orto di Stipe - disordinato e artistico per sagome di legno piantate nella terra e dipinte a colori accesi  - con pomodori che sembravano meloni, il motoscafo rosso di Stipe ormeggiato al molo e nient'altro.
    Nient'altro.

Odisseo sbarca
sulla spiaggia rosa
e bacia i sassi


giovedì 16 novembre 2023

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo, Il naufragio (10 - Miračine).


La memoria involontaria mi fa recuperare tappe della mia esistenza in ogni minimo segno attorno a me. Una giornata di Bora impetuosa e sono a Cherso, perduta nelle mie determinate, devastanti decisioni.


P_Irene Navarra, Miračine, AIArt e GraPhicArt, 16 Novembre 2023.



    All’alba del 7 luglio 1968, sulla spiaggetta spazzata dalla Bora e sotto un cielo più grigio che azzurro, ci fu una grande discussione tra me e Bruno per la partenza con la zattera che avevamo costruito. Coraggioso ma pacato, prudente di carattere, voleva un mattino limpido, le acque ferme e la bava dolce dei giorni migliori per consumare la traversata verso Miračine, il meraviglioso luogo ricco di pini, ulivi e melograni dove andavamo a fare il bagno con i nostri genitori. Come prima tappa pensavo io, come primo tentativo per ritornare subito al punto di partenza, pensava lui.
    Io, ribelle, tremavo in ogni mia fibra.
    E poi, perché avremmo dovuto aspettare? Quella, proprio quella, era la giornata giusta. Spirava il vento che avrebbe gonfiato la nostra vela. Il merlo aveva cantato tre volte con l’aurora: tre brevi schiocchi imperiosi. Allora? Non era il segno stabilito? Anche il nostro Maestro si faceva guidare dalla natura, dalle creature del cielo e della terra.
    Non ci sarebbe successo niente.
    Nessuno, né uomo né dio, poteva fermarci.
    Il sogno era in noi. Abbagliante. E poi avevo visto il Grande Navigatore. Quando la notte stava impallidendo, nella rada sotto casa, mi era apparso sorridente.
    Mi tendeva la mano vigorosa. Un balzo e mi ci ero adagiata, tutta raccolta nell’incavo del palmo, protetta dalle sue robuste dita.
    Il Marinaio Perfetto ci indica la strada, urlavo esagitata.
    Ma non lo capisci? È il segno! Bruno, guardami, guardami, ti prego.

    Bruno mi guarda.
    Affonda i suoi occhi nei miei come lui sa fare e mi guarda scendendo nei miei misteri di strega-bambina, capricciosa e ladra.
    E mi crede perché mi ama.
    Con tutta la forza dei suoi giovani anni intrepidi, innocenti e puri.

    Così salpammo.
    E d’improvviso la sua vita fu un sospiro in un giorno di tormenta.


Un gorgo nero
il mare – il cielo in foia
ulula cupo

Da Quasi la perfezione, Romanzo di Irene Navarra.



mercoledì 15 novembre 2023

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo, Scoglio (9 - Croazia).

 

    Ci arrivavi solo con la barca.
    Ed era uno scoglio.
    Un solitario, piccolo scoglio.
    Con due alberi, però.
    Rigogliosi che non ci potevi credere.
    Fonti d’acqua dolce sotterranee, dicevano. E null’altro, ovviamente.
    Da lontano sembrava una barca a vela verde in navigazione.
    Era uno scoglio senza nome, sperduto nel mare quarnerino.
    Un'isola felice abitata saltuariamente da chi l'amava.
    Là iniziava l’avventura dei naufraghi per scherzo.
    Risate, sole. Anche pioggia.
    Perché qualche volta ci andavamo quando dal cielo scendeva un pianto di perle traslucide. Un tanto per definire l’atmosfera magica della pioggia leggera e salutare che affrontavamo. In Aprile o in Maggio succedeva.
    Impermeabile giallo, cappello di cerata a larga tesa sempre giallo, pantaloni uguali infilati in stivali di gomma con lacci da stringere e un rinforzo a soffietto per non allagarsi i piedi.
    Robe alla Jack London. Sì.
    Respirare l’umidità gemmea di quei momenti era sentirsi nuovi e sereni a lungo.

    Non ho più la barca.
    Non vedo il mare da molto, ma lo sento cantare in me.
    Tuttavia, nelle giornate del pianto perlaceo del cielo esco sempre, ben protetta, a godermi la solitudine e il silenzio frusciante delle infinitesime gocce d’umidità.
    Sapendo che tali esperienza sono preghiere.

P_Irene Navarra, Scoglio nella pioggia, AIArt e GraphicArt, 15 Novembre 2023.
- Tecnologia: Stable Diffusion XL -


Nel cerchio argento
della pioggia rinasco.
Fiorendo in perle.


Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo (8 - Ustrine).

 

    Croazia, Isola di Cherso, Autunno.
    Ustrine solitaria accoglie il nostro silenzio con gli occhi chiusi delle case.
    In fila scendiamo verso il Sole che ammicca dietro le antiche tonnare.
    Ci riscalda con i suoi novelli raggi sganciatisi pigri dal nucleo.
    Fra poco ci toglierà gli strati di pile e i berretti di lana.

    Difficile la discesa fino al mare.
    Spine.
    La pioggia della notte lustra ancora il sentiero di rocce aguzze e terra ruggine. Grassa. Profumata. 
    Emma, la mia Golden Petto di Luna, aumenta la corsa. Il suo senso del mare è in allerta. Adesso lo sente vicino.
    Corre a perdifiato, caracollando per l'ultimo tratto impervio.
    Non la vedo ormai, ma dietro la curva scrocchiano le sue falcate.
    Ci lasciamo scivolare,  come slittando, fino alla spiaggia di piccoli sassi bianchi. Le prime buche di Emma rivelano le lacrime del temporale passato. Lei ha scavato e ora è in mare.
    Scherza con le onde, s'immerge e riaffiora con un sasso in bocca.
    Io mi spoglio.
    Emma sto arrivando.

    Gli anni più belli della mia vita sono in questa bolla preziosa che, forse, contiene il fiato di Dio.
    Chiudo gli occhi e lo ritrovo ancora.


P_Irene Navarra, Ustrine, AIArt e GraphicArt, 14 Novembre 2023.
- Tecnologia: Stable Diffusion XL -


Tra i corbezzoli
dai frutti fulvi e rosa
a scapicollo
in basso verso il mare ~
Bagni d'Autunno.
#Tanka 85

Roccioni bianchi,
ginestre, pini, salvia.
Un cielo puro
che trepido sorride
 a chi sa farsi azzurro.
#Tanka 86

Stavolta ho sovvertito lo schema dell'Haibun.
Niente Haiku.
Due Tanka si sono sviluppati spontaneamente e ne hanno usurpato il posto.
Che ci posso fare.
Sono fatta così.
Non riesco a stare alle regole.

lunedì 13 novembre 2023

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo, I miei Golden e le fragole (7 - Gorizia).



P_Irene Navarra, Emma e Pablo assaggiatori di fragole, AIArt e GraPhicArt, 13 Novembre 2023.
- Tecnologia: Stable Diffusion XL -



    I miei Golden, Emma e Pablo, amavano le fragole.
    Appena ne sentivano l'odore, impazzivano.
    Così, ricordando, l'itinerario intimo odierno mi riporta a loro, con una forza tale che non riesco a gestirla.
    Questo non è tempo di fragole, no.
    Io però ne ho il sentore da giorni.
    Un Autunno che si fa Primavera.
    Non è la prima volta che mi succede.
    Sovrappongo i piani temporali con conseguenze spesso devastanti.
    Ora ho le fragole in mente.
    Forse per creare un contrasto con il grigio costante del cielo.
    Il resto è venuto al suono di tonfi morbidi, cuscinetti di velluto battuti sull'erba e poi in casa.
    Fango artistico sul cotto.
    Una mostra underground in senso letterale. Per quanto attiene,  insomma, la tecnica di scavo e gli strumenti materici, il calco d'impronte, la raffigurazione espressiva.
    Nulla di meglio.
    Esposizione fotografata più e più volte.
    Mi immergo nei pensieri.
    E viaggio. 
    Volevo una blanda malinconia e invece ritrovo le tracce dei miei amati Golden come se fossero ancora con me, nella mente le loro espressioni, e nei sensi il profumo loro profondo miele e quello delle fragole rosso stordente.
    Le fragole.
    Le avevamo in un angolo del giardino, ben recintato perché non ci entrassero.
    Tutto inutile.
    Zampe marroni e nasi fruttati erano i risultati giornalieri.
    Penso che le fragole dessero loro alla testa.
    Dopo averne mangiate, saltavano, correvano e anche ridevano come solo i Golden sanno fare: occhi alla cinese e bocca all'insù, pelo e coda in fermento.
    Una meraviglia.

    Mi restano questi frammenti di memoria.
    E la certezza della loro presenza amorevole.
    So che non mi hanno mai lasciata.


Ricordo e piango ~
Il mio Setter Inglese
mi bacia gli occhi


P_Irene Navarra, Solitudine, AIArt e GraphicArt, 13 Novembre 2023.
- Tecnologia: Stable Diffusion XL -







 

venerdì 3 novembre 2023

Prosa e Poesia / Haibun: Viaggio intimo (5 - Napoli).


    Il passato ritorna
    Sono in una casa da cui si vede il mare.
    Sento le voci dei venditori ambulanti, le chiacchiere dei cugini. Ora mi arriva la chiamata di zia Elena per il pranzo. In frenesia approdiamo ai nostri posti a tavola da ogni angolo della grande casa.
    Profumo di peperoni arrostiti, d'impepata di cozze, di tortano appena sfornato.
    Fra poco mangeremo sulla terrazza che domina il porto della mia Napoli. C'è un'allegria incontenibile.
    L'estate dilaga.
    Noi naufraghiamo in lei.


Immagine generata con AI Stable Diffusion su Prompt molto dettagliato (https://stablediffusionweb.com).
P_Irene Navarra, Napoli mia, AIArt e GraphicArt, 2 Novembre 2023.
- Tecnologia: Stable Diffusion -


Napoli si veste
di colori pastello
nei miei ricordi.

E il mare canta
la libertà dei giorni
senza dolori.


lunedì 11 settembre 2023

Poesia / Percezioni: Rose scarlatte.


Odio le rose scarlatte.
Il sentimento viene da lontano.
E il motivo c'è.
Lo spiego con le mie solite metafore
che inducono a capire.
Tuttavia non troppo.

Irene Navarra, Rose scarlatte, AIArt, 11 Settembre 2023.
- Tecnologia: Stable Diffusion -


Le rose rosse portano letizia.
Sono palesi simboli d'amore. 
Così si dice.
E questo mito forse vale per la gente.
Ma non per me.
Fiammeggiano, sì, tra le mie mani.
Le tengo.
Con la mestizia di chi sa già
doni di fiori dopo un oltraggio
che non si può dimenticare.
E allora stringo sulle spine
che forano la carne.
Profondamente.
Sangue.
Lo spargo sulla veste
in macchie indelebili.
Perenni.
Nella memoria quel momento
in cui per non urlare
ho preferito darmi remissione
nel dolore che aggredisce
e non fa pensare.
Mentre le rose stanno.
Offerte senza senso.
Oh, così scarlatte,
così splendenti.