Con molto piacere condivido questo bellissimo e ardito Frammento poetico dell'amico Guglielmo Jug, in risposta al mio Tanka dal titolo Neve nel cuore.
Bellissimo perché dimostra un sentire capace di travalicare piani temporali ed esperienze di vita nella folgorazione improvvisa che tutto travolge.
L'entusiasmo lirico è, infatti, scorrere impetuoso d'Acqua ribelle.
Ardito perché dal punto di vista formale si connota di raffinata semplicità iconica e slancio temerario nell'uso delle parole. Esse, sapienti ma talvolta aspre, introducono alla sospensione esistenziale dell'autore, in malinconica solitudine davanti allo spettacolo naturale della neve fresca sui campi.
Bellissimo perché dimostra un sentire capace di travalicare piani temporali ed esperienze di vita nella folgorazione improvvisa che tutto travolge.
L'entusiasmo lirico è, infatti, scorrere impetuoso d'Acqua ribelle.
Ardito perché dal punto di vista formale si connota di raffinata semplicità iconica e slancio temerario nell'uso delle parole. Esse, sapienti ma talvolta aspre, introducono alla sospensione esistenziale dell'autore, in malinconica solitudine davanti allo spettacolo naturale della neve fresca sui campi.
Ritorna per un attimo fanciullo.
Per un attimo lascia il presente e uniforma i suoi passi agli anni della gioia.
Impronte di passeri riemergono
sulla neve appena caduta.
Attraverso il vetro sottile
- crudele confine -
tra innocenti visioni
e contaminate realtà
sopravvivo.
sulla neve appena caduta.
Attraverso il vetro sottile
- crudele confine -
tra innocenti visioni
e contaminate realtà
sopravvivo.
Il vetro sottile tra lui e il flash di memoria spontanea è, però, crudele confine che impedisce un integro recupero.
Scenografia della mente, quindi. Pura solo nel ricordo.
Scenografia della mente, quindi. Pura solo nel ricordo.
Il passato si fa Impronte di passeri, destinate a svanire in uno sbuffo di vento o ai timidi raggi del sole invernale.
L'essere attuale dell'autore diventa di necessità un sopravvivere Attraverso, conscio della Vanità del Tutto.
L'uomo ha distrutto la Bellezza di un tempo. A chi ha occhi per vedere e cuore per sentire non sfugge il tocco brutale della crescita pazza, positivo solo nel pensiero di quanti la fomentano, distruttivo invece nell'evidente concretezza.
Che resta? L'adattamento, certo.
Lo dice la scienza.
Non si può altro.
Ma triste.
Oh, se triste!
Irene Navarra
Qui il link della poesia di Guglielmo Jug Presso il gorgo.
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