Quando la vita si fa avara, resta il sogno.
Mattina presto.
Appare finalmente
Appare finalmente
Ustrine bella.
Dopo il cammino
tra corbezzoli e mirto
del mare il vetro.
In una culla di roccia a picco sul mare con menta e timo cresciuti da residui di conchiglie, riposo. Dominando la scena come una regina assisa in trono.
Riverberi di azzurro e viola dipingono quella piccola stanza solitaria dal soffitto di cielo, piena di echi e musica sottile.
Il mio sguardo scivola dal fondo profumato della culla - ricco di madreperla grigio-ambra - alla trasparenza del mare in cui nuota Emma, la mia meravigliosa Golden, più creatura marina che terrestre. Il pelo le ondeggia attorno al corpo e io mi compiaccio del suo colore biondo in armonia con il turchese dell'acqua.
Riverberi di azzurro e viola dipingono quella piccola stanza solitaria dal soffitto di cielo, piena di echi e musica sottile.
Il mio sguardo scivola dal fondo profumato della culla - ricco di madreperla grigio-ambra - alla trasparenza del mare in cui nuota Emma, la mia meravigliosa Golden, più creatura marina che terrestre. Il pelo le ondeggia attorno al corpo e io mi compiaccio del suo colore biondo in armonia con il turchese dell'acqua.
Sono estasiata.
Lei mi chiama.
Lascio la mia culla e m'immergo anch'io nella piccola insenatura sotto le rocce.
Entro in acqua con cautela, attenta a non calpestare qualche riccio puntuto.
Ci sono.
Fresco in perle sulla pelle, salso frammisto al profumo del sangrego nelle narici.
La sensazione è primordiale.
Sto nuotando nel liquido amniotico dell'Universo.
La gioia è quella che provò Dio al momento della creazione.
Esulta in ogni cellula del mio corpo.
Emma lo sa.
Mi guarda e sorride come solo i cani sanno fare.
Poi giochiamo.
E al tramonto nuotiamo verso il sole che si congiunge al mare.