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venerdì 25 agosto 2023

Poesia / Haiku e Cronaca: Tra fiori bianchi (Meditazione cromatica).


Tra i fiori bianchi
ritrovo il mio destino -
Colore e vita.

Irene Navarra, Nel Bianco, AI e Grafica, 11 Lugluo 2023.


Sì, qui sto bene.
Tra fiori bianchi come i miei capelli
sento vibrare in me le note giuste.
Calmo suono di flauto
e un riso di foglie tintillanti
per il vento di cristallo che le scorre,
le spettina impudente, e poi le liscia.
Facendo frusciare seta vegetale.
Echi di un mondo parallelo
dove sbocciano storie immacolate.
Cammino sulla ghiaia del sentiero verso casa.
Scricchiolano i grani  - bianchi anch'essi -
sotto i miei passi.
Si complica il concerto.
Due cince fracassone sporgono i capini
dai bordi della casa di betulla appesa al faggio,
lanciando bucce di girasoli e arachidi.
Il suono è sordo, secco, ragtimante.
Anche le nubi si mettono a berciare
sbuffi di bianco per completare il ritmo
che m'invade come le bollicine
di una coppa  di champagne.
E quando il cuore è colmo
di frizzante naturale,
allora canto.
L'apoteosi della gioia, io canto.
Con la voce, con il corpo, con la mente.
Mi lascio andare in diaspora fruttuosa.
E sono seme di una nuova specie
ibridata a forza di ascoltare.


sabato 5 agosto 2023

Poesia / Tanka 76: Farmi d'Azzurro.


Un bagno nei fiori.
Sì. Sarebbe bellissimo poterlo fare.
Vi immaginate la gioia intima di immergersi tra delicate corolle azzurre
e di nuotare nel tripudio della Creazione?
Chiudendo gli occhi, ci riesco.
La sensazione è magnifica.
Travalica corpo e mente.
In Armonia con il cuore che sa.

Irene Navarra, Farsi d'Azzurro, AI Olio su tela, 5 Agosto 2023.


Potrei bagnarmi
in fiordalisi azzurri 
e poi nuotare.
So rovesciare il mondo
usuale - Sono un fiore.


Poesia / Frammento 67: Un mondo che non ha l'eguale.


A poca distanza da casa mia resta, ancora parzialmente in piedi, un gruppuscolo di costruzioni con uno rimasuglio di muro di cinta in laterizio. Al luogo, immerso in una natura trascurata e selvaggia, è stato dato il nome di Le Casermette.
Là si andava a giocare.
Là si va ancora a camminare.
E quando mi ci ritrovo, i ricordi si fanno frenetici, mentre la nostalgia incalza.

Per saperne di più sulla storia del sito, segui questo link.


Irene Navarra, Un mondo che non ha l'eguale, AI Olio su tela e Grafica, 5 Agosto 2023.



Dietro le Casermette diroccate
un mondo che non ha l'eguale:
grassa erba feconda
spettinata dalla Bora
e fiordalisi-anima azzurra
sfilacciata dove indugia l'ombra
srotolando petali imperfetti.
Il rosso dei mattoni morti
assorbe i raggi del meriggio.
Nell'impassibile scorrere del Tempo
attendo una rinascita qualsiasi.
Per me e per il luogo cancellato
ma vitale nel ricordo buono.



giovedì 3 agosto 2023

Poesia / Frammento 66: Al di qua dei fiori.

 

Irene Navarra, Vigne a San Floriano del Collio, AI Olio su tela, 3 Agosto 2023.


Al di qua dei fiori
guardo.
Lo steccato un po' sbilenco,
la vigna che placida si appoggia 
e lo inghirlanda,
i fratelli cipressi,
i seni morbidi delle colline,
le montagne azzurre per la distanza.
Un sunto del Creato, qui,
sotto il cielo benedetto della mia terra.

Non sono mai stata tanto vicina a Dio.
Nella sua Gloria dilagante
di stelo in stelo,
foglia in foglia,
io sono fatta di corolle
sapide di Luce.

sabato 13 maggio 2023

Poesia / Tanka 42: La mia meditazione è un fatto cellulare (Primo racconto).

 

L'origine della mia predisposizione al Meditare.

(U-May), Meditazione, AIG, 13 Maggio 2023.

    L'ho già dichiarato più e più volte: ho una natura arborea. E anche floreale. Nel senso che sento e vedo come un albero o un fiore.
    Ma non solo.
    Ho anche una natura animale. Nel senso che sento e vedo come un animale. E viceversa.
    Inoltre, avverto che nelle cose c'è una sorta di fluido vitale, sebbene quasi irrilevante.
    Un sasso a forma di cuore donatomi dal mio cane Pippo Magnifico Setter, mi dice tanto.
    Ora mi parla dal tavolo della cucina, posato com’è in bella compagnia sul vassoio della frutta. Offre conforto con la bellezza della struttura e con il suo messaggio subliminale.
    Basta poco per avviare in me quella specie di entanglement che unisce in senso assoluto le mie particelle alle altre del Tutto. E le fa vibrare all'unisono.
Sciamanesimo genetico? Può darsi. Un'eredità, comunque, derivata dalle generazioni di donne slave da cui discendo per parte di madre. E dal sangue spagnolo che ho in dote da mio padre.
    Gli antenati ancestrali parlano alle cellule del mio corpo e all'essenza sottile dell'anima.
    Questa esperienza di dialogo continuo la chiamo Meditazione.
    E può avvenire nel vuoto della mente, che tace assorta per raccogliere le foze necessarie ad andare oltre la materia; oppure nel trionfo del colore. Quest'ultma è la tecnica spontanea che preferisco: mi dona, infatti, una grande gioia e arricchisce il mio sapere a livello di coscienza. Là dove gravito senza tempo e spazio definiti.

    Io medito da sola, ma senza persone attorno. Non ho bisogno delle persone. Le persone mi danno solo le loro negatività.  Appesantiscono la mia sostanza eterea.

    Mi basta una rosa, una lucertola, il cielo, una nuvola del cielo, l’azzurro tra due rami, un uccello in volo, o - ancora meglio - un falco, per sentirmi: rosa, lucertola, cielo, nuvola del cielo, azzurro tra due rami, uccello in volo, falco.
    Quando sono falco, e avviene sin da quando ero bambina, mi vedo,
 come dall'alto, la testa e le ali che si muovono, il piumaggio sobriamente policromo nei toni del marrone chiaro e scuro, del beige, del grigio con poco blu, dell'ardesia. Sono io, Irene donna, a vedermi falco.
Vedo, però, anche la campagna sotto di me. Sento la spinta iniziale del librarsi, l'ebrezza delle correnti ascensionali, il gusto plastico delle planate, ho la netta percezione di una scansione asettica del territorio sottostante. Sono, dunque, sempre io a vedere, tuttavia come Irene falco.
    Mi riconosco, pertanto, prodigiosamente dotata di una visione doppia.

    Le sensazioni arrivano descrivibili (la verve intuitiva e scrittoria non mi manca), sebbene nella resa risultino sempre approssimate.
    Le emozioni nascono ineffabili.
    Più algide da animale.
    Più calde da umana.

    Un enigma anche per me la sfera percettiva collegata a tali esperienze di empatica immedesimazione e trasformazione. A esprimerla mi soccorre l'Eteronimo U-May, esperto interprete di qualsiasi complessità: 

Una pianta. Io.
Due mondi assieme Uno.
Sono le foglie.
Le foglie in me dicono:
tu sei noi, noi siamo te.
#Tanka 43

U-May