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sabato 12 agosto 2023

Prosa e Poesia / 145474: Vita della mia vita. Racconto di Irene Navarra.

  

Questo Racconto breve è nato da una suggestione musicale.
L'amica Michela Cuschie, pianista e interprete eccellente, mi ha fatto ascoltare "Sapere di esistere"
di Licio Venizio Bregant, un compositore locale di grande sensibilità.
L'emozione è stata travolgente.
La necessità di esprimerla in parole e immagini, immediata.


Irene Navarra, Le rose rosa, AI Olio su tela, 12 Agosto 2023.


Piccolo Poema in prosa alla maniera di Charles Baudelaire.

    Vita mi viene incontro.
    A passo di danza lenta.
    Ha tra le braccia un fascio di rose rosa tenue.
    Non me le porge.

    Spero lo faccia, ma no.
    Se le porta al seno, come per proteggerle, e si ferma, discosta alquanto, guardandomi indecisa.
    Vita è indecisa su di me.
    Deve capire.
    Mi merito la luce delle rose?
    E le coreografie perfette del suo venirmi incontro?
    Non so se cedere all'impulso di correre a trattenerla, oppure ritirarmi come ho sempre fatto.
    Là però ci sono le rose.
    Di quel rosa cenere sfumato del mio rosaio antico nel giardino ormai quasi selvaggio.
    Sul fusto c'è la V di Vida, mia madre, "accuditora" di piante ed esistenze.
    La V di Vida.
    Vita della mia vita.
    Una stupenda V che aleggia tra i rami intricati, tocca le foglie, i fiori e poi dilegua in pulviscolo leggero.
    Vita della mia vita.
    Nel solco accanto al tuo sta la mia lettera iniziale in una crepa che non è più abisso da quando ho visto Vita danzarmi incontro.
    Così mi volgo a Lei, accenno un movimento un po' sbilenco, poi spicco un salto astrale e sono a respirare tenui sentori di rose rosa cenere.
    Le sfioro, le accarezzo, me le trovo in mano, le spine confitte nella carne, il sangue che scorre tumultuoso su di loro, in me.
    Le rose strette al petto, guardo il cielo e dico piano:
    "Sono qui".


martedì 30 maggio 2023

Prosa e Poesia /Racconto breve e Tanka 50: La Scatola dei Ricordi.

 
La Scatola grigia dei Ricordi è sul letto.
La apro. 
Il coperchio l'ho lasciato nell'armadio in cui Lei, la Scatola, giace già da qualche anno.
Lievemente inquieta, ne ammiro il contenuto.
Ci sono tre cose: una vecchia maglia tinta magenta - di mohair, un po' consumata - con dentro della velina a tenerla in forma, una collana di perle e una tazzina con piattino di ceramica bianca. Estraggo collana  tazzina e piattino, ponendoli accanto alla Scatola. La maglia non oso toccarla. Mi sembrerebbe un sacrilegio.
Le lacrime iniziano a sgorgare come acqua di fonte viva. Viva per il dolore che ancora mi porto dentro dalla morte di mia madre.
Da quelle pareti di cartone rinasce il mondo di una donna che amava sopra ogni cosa il color magenta, le perle ricevute in dono da mio padre e il caffè. Che doveva essere Arabica 100%, fatto salire a fuoco minimo in una vecchia Moka ansimante o in una Napoletana tutta un'ammaccatura, versato con cautela in tazzine di ceramica bianca con relativi piattini, e ornato con un cuoricino di panna.
Lei non comperava la panna già montata, la lavorava al momento, con una piccola frusta manuale, usando un prodotto fresco, contadino, di grande qualità.
Così il suo caffè era un capolavoro scuro, forte, bollente, zuccherato abbastanza, e ingentilito da un cuoricino di panna.
Me lo preparo adesso, questo caffè, con il suo stesso rito, gli stessi oggetti, la stessa intenzione, lo faccio scendere a filo nella tazzina accanto alla Scatola dei Ricordi e gli dono un cuoricino di panna, dicendomi che è un buon viatico per il suo riposo.
Mentre sensi ed emozioni si accordano in una sinfonia di giorni pieni di lavoro insieme, di divertimento, qualche litigio, tanto parlare, bere Franconia dalla luce di gemma e mangiare a bocconi generosi pane e prosciutto carsolino.
Era la migliore compagna che si potesse desiderare.
E mi manca ogni giorno di più.
Ciao, Vida.
So che ci sei.
Sei tu che mi fai aprire la  Scatola dei Ricordi quando sono triste e la nostalgia prevale. Ci respiriamo insieme in quei momenti, piangiamo, e poi, però, anche ridiamo.
Come nella vita.
Grazie.

P.S.: Sono tornata a Rubbia in Marzo, nei boschi sotto il Castello. Ho raccolto Primule e Viole. Papà ci aspettava in macchina, leggendo il giornale.
Lo farò anche in Autunno.
E la casa si riempirà del profumo dei Ciclamini.
Dei Ciclamini e di te.

Con Amore,
Irene dai capelli ormai d'argento. Uguali ai tuoi.


Irene Navarra, Dalla scatola dei ricordi, Collage grafico, 29 Maggio 2023.


Maglia magenta,
collana a perle bianche,
tazza con caffè.
Una vita in scatola
per ricordarti, mamma.
#Tanka 50

Grazie, Daniela Alessandri, per lo spunto e i ricordi condivisi.
Le nostre mamme amavano la tinta magenta nei vestimenti.
Noi intrecciamo fili di simile sentire.