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giovedì 29 giugno 2023

Poesia / Tanka 68: Il Tempo giovane.

 

Dopo il percorso avviato con le liriche di Pensieri parassiti,
la riflessione sul Tempo continua.
Oh, quante beffe si fa di noi!
Sin da quando nasciamo.
Per poi lasciarci poveri di Lui.
Vale, quindi, la lezione di Cassandra in Ergo:
Chi ha Tempo / non aspetti Tempo / e non anticipi / il NonTempo.

Irene Navarra, Il Tempo giovane, AI e Grafica, 29 Giugno 2023.

Guardare l'ora
sperando nella corsa.
Il Tempo ride
del nostro essere bimbi
pieni di Lui. Ah!
#Tanka 68

U-May


domenica 25 giugno 2023

Poesia / Tanka 65: Contare il Tempo.



L'Adattamento come forma di salvezza.
Ecco la ricetta di Cassandra.
U-May conferma.


Irene Navarra, L'Adattamento, AI e Grafica, 25 Giugno 2023.



Contare il Tempo
(senz'odio) nella pelle,
seppur corrosa.
Non c'è altro modo certo
per vincere il controllo.
#Tanka 66

U-May


sabato 24 giugno 2023

Poesia / Pensieri parassiti 9: Ergo (da "Omnia Carmina", 1998 - 2023).

 

Saper cristallizzare l'attimo in un presente dilatato, può lenire lo scorrere del Tempo.
La Sosta, quindi, è la soluzione.


Irene Navarra, Ergo, AI e Grafica, 25 Giugno 2023.


Tento la soluzione:
“Chi ha il Tempo
non aspetti tempo
e non anticipi
il Non-Tempo”.
 
Gli occhi bendati nel trapasso
ti fanno Sosta sottratta
al Flusso
che imbriglia l’anima
con perle iridescenti.
Finché schiudi la porta.
Davanti a te.
Varcata quella soglia
sterile e saccheggiata,
riparte la lapidazione
d’immagini evocate
e frusti dejà-vu.
Nel vuoto del Non-Tempo.
 

Poesia / Pensieri parassiti 8: Tempo e NonTempo (da "Omnia Carmina", 1998 - 2023).

 

Cassandra ha riflettuto molto sullo scorrere del Tempo e sul potere che ha.
Arrivando a una conclusione apparentemente catastrofica.



Irene Navarra, Tempo e NonTempo, AI e Grafica, 24 Giugno 2023.

 

Vivo il mio tempo
– dici – ben sapendo
che è Lui che vive te.
Algida creatura primigenia
si nutre di materia.
Così ti raggrinzisci
e spegni lume a lume
mentre irretito pensi:
Fermarlo è necessario.
Tenerlo stretto.
Amarlo.
Renderlo amante appassionato.
Incenerirlo nell’abbaglio.
Goderlo.
Come si gode l’erba la rugiada.
Prenderlo.
Come la luce prende il mare
per ammantarlo di loriche d’oro.
Farsi ferire almeno da una scaglia.

Teorizzando la suprema unione
lenisci il suo correre spietato
che ti precipita
al Non-Tempo.

E Lui,
in bocca il gusto dell’affrancamento
ma stretto ancora nei gravidi furori
del possesso,
indugia un poco
prima di lasciarti.