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venerdì 14 febbraio 2025

Poesia / Margini: Dopo l'amore.

 
Talvolta ho scritto d'amore.
Che per me è un sentimento dai risvolti ambigui.
Da guardare anche con lucido distacco.


P_Irene Navarra, Dopo l'amore, AIArt e GraphicArt, 14 Febbraio 2025.




L'enormità di un corpo abbandonato
sul profilo di quei colli dietro il ciliegio
grande. Il ventre verde della valle Gaia
trasale per l'attesa della quiete.
Dopo, dopo l'amore.
Il cielo pesa all'orizzonte nel viola
dei tuoi fianchi bagnati dalla sera,
nell'umido incrociarsi dei declivi.

Basta scavare un poco
per affiorare tra le zolle
e penetrare nel recente sogno.
Basta trovare un ricciolo lucente
dimenticato negli occhi del padrone
che t'incombe addosso,
per credere di avere
conquistato il cielo.
Il cielo che t'imbeve
di rapido cobalto.

Mentre lui grava su di te
e t'ama. T'ama nella luce
ormai sfumata, tra impronte
di sussulti incandescenti,
stordendo il tuo silenzio
e il tuo consenso.

Dal mio Margini, B&V Editori, Gorizia
7
.

mercoledì 8 gennaio 2025

La Grande Poesia / Eugenio Montale: Ho sceso, dandoti il braccio.


La trovo talmente intensa e semplice e profonda,
questa lirica di Eugenio Montale,
talmente vera e tenera,
che non posso fare a meno di condividerla.
Per leggerla e rileggerla e rileggerla
con una tristezza dolce-amara nel cuore.
Una melanconia sottile che ci unisce tutti.

La chiave sentimentale del contatto
è formula salvifica dalla solitudine esistenziale.


P_Irene Navarra, Sostegno; AIArt e GraPhicArt, 7 Gennaio 2025


Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni, le trappole,
gli scorni di chi crede che la realtà
sia quella che si vede.
 
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.


Eugenio Montale, Ho sceso, dandoti il braccio, Xenia (1967), Satura (1971).


Sopra il tuo braccio
come un tatuaggio impresso ~~
le dita mie.

lunedì 23 dicembre 2024

Poesia / Buon Natale 2024 (con Dante Alighieri).

Celebrando la maternità di Maria, auguro Buon Natale a tutti quelli che lo pensano nel suo valore profondo. I versi di Dante Alighieri nel XXXIII canto del Paradiso ci aiutano in ciò.


P_Irene Navarra,  Natività, AiArt, 23 Dicembre 2024.


Dante Alighieri, Paradiso, Canto XXXIII, La preghiera alla Vergine, vv. 1 - 21.

«
Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz' ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate."