Osservando questa nostra quotidiana Natura
che non è mai breve sogno.
Crêpe de chine in pura seta
i petali dei viburni bianchi,
velluto le calendule discrete,
la porcellana di begonie rosse
parla al contatto della pelle
un codice di sangue luminoso,
sprazzi di cielo s'insinuano
in umili corolle di myosotis.
La mano ha seminato
attingendo agli scrigni del raccolto
senza discernimento.
Così, in armonia spontanea,
cresce la musica dei fiori
che fa un concerto semplice
di suoni articolati su strumenti eterei.
A intreccio stretto
scie cromatiche e sottili profumi.
Davanti a me, che sono statua immobile
rorida di Bellezza.