Visualizzazione post con etichetta #Nené. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #Nené. Mostra tutti i post

lunedì 13 gennaio 2025

Poesia / Ambigua-Mente-Lirica: Nené Bambina-Anima.

 
Mio padre mi chiamava Nené.
A me piaceva quel diminutivo affettuoso.
Al solo sentirlo mi si scioglieva un che di dolce dentro,
e stavo bene.
Allora brillavano i giorni del miele che Nené, Bambina-Anima limpida,
viveva inconsapevolmente
Sul viso una perenne espressione di sublime sprezzatura
per tutto ciò che non fosse naturale.

Ora Lei ritorna.
E si fa pressante il senso di un rinnovato ascolto.


P_Irene Navarra, Nené, AIArt e GraphicArt, 13 Gennaio 2025.



Piove solitudine sulla casa.
Vado in giardino.
Nel ruggine dei faggi l'Anima si bagna.
Davanti a me Nené sboccia dal fango
- come un estremo fiore dell'Inverno -
e appoggia il viso sulle mani
intinte nella terra fradicia.

(Così facevo da bambina.)

Il gelo sale mentre ascolto
il ciangottio dell’acqua e delle sue parole.
Sento un Distacco ch'è profonda pena.
Di passo in passo mi avvicino.
Di passo in passo si allontana.
Devo parlare.
Gettare ponti trasparenti e luminosi.
Prenderla nella rete della pioggia.
Amarla ancora.
Unire le nostre solitudini.
Per stare inginocchiate sulle foglie molli
giocando a pietre con incerte dita.
Lei che ora ride in me,
Io che rido in Lei.