Irene Navarra, Gorizia di notte - Nel Ghetto, AIArt e GraphicArt, 13 Febbraio 2024. |
Io cammino di notte per le vie antiche della mia città.
Quando anche gli occhi delle case sono spenti, quando c'è solo il rumore della stelle e le pietre parlano la loro lingua criptica di schiocchi, mi avventuro nella sua storia.
E chiacchiero.
Libera di andare alla luce dei fanali che irradiano architetture ladre di cielo.
Nella'aria fresc'azzurra vado come se non avessi peso. Entro nelle strutture familiari, mi faccio di sostanza rara, ricca delle impronte di chi vi ha vissuto.
E mi accompagna Carlo.
Carlo Michelstaedter, intendo.
L'amico dell'età più bella con cui parlare non era complicato.
Lui mi è accanto in queste notti prive di persone e del loro insensato mordere la vita.
Le "comunelle di malvagi" - pronte a farlo a pezzi per un tornaconto sciocco - dormono il sonno che le lega lontano da noi.
Così andiamo.
Verso la campagna ricca d'erbe, arricciolata di vigneti, lungo il tratturo che ci porta all'Isonzo.
Là riposeremo protetti dall'Olimpo masso erratico a picco sulle sue acque.
Domani l'acqua benedetta sarà battesimo del giorno che s'avvia.
Spalmando azzurro
su strade e architetture
Notte cammina con me.
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