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sabato 22 luglio 2023

Poesia / 145474: L'orsetto di pezza. Lirica di Riccardo Bortolami.

 

Il giovanissimo Riccardo Bortolami è oramai diventato un collaboratore attento del Blog.
Scrive seguendo una sua esigenza, che si traduce in sentimenti delicati e profondi.
Questa mattina mi è arrivato il suo ricordo speciale di una creatura molto amata.
La pubblico volentieri, la sua lirica, perché davvero ricca di emozione.
Buona lettura.

Irene Navarra, Teddy Bear, AI Olio, 22 Luglio 2023.


Sono un pupazzo di pezza, un fedele compagno.
Nacqui dalle mani di un bimbo, con amore intessuto.
Tra le sue braccia ho trovato dimora
sentimenti speciali: un’amicizia pura, la nostra.
Il mio sorriso smagliante, cucito con cura precisia,
rispecchia l’innocenza di chi mi stringe forte.
Nei suoi occhi scintillanti, rifletto un mondo magico,
dove sogni e fantasie si fondono senza sforzo.
Ho assistito a mille tempeste con lui al mio fianco.
Abbiamo conquistato terre lontane, oltre ogni confine.
Siamo stati pirati audaci, esploratori coraggiosi,
eroi nascosti tra le ombre, protettori del regno incantato.
Le notti passate abbracciati in sogni di avventure mai vissute,
sussurravo dolci segreti, asciugando lacrime di tristezza.
Il tempo, devoto amico, ci ha donato momenti preziosi,
ma, mentre lui cresceva, le sue attenzioni si spostavano altrove.
Ora riposo su uno scaffale, testimone silenzioso
di un passato felice, ora custode dei ricordi del cuore.
Non mi pesa l’oblio, poiché nel mio essere di stoffa e feltro
ho imparato l’importanza della tenerezza.
Il bimbo è cresciuto, il legame rimarrà per sempre.
Nel cuore di entrambi si annida un legame indissolubile.
E anche se i giorni scorrono inesorabili,
porto con me l’affetto del bambino di allora,
Sono un pupazzo di pezza già giocattolo.
Adesso custode di emozioni.


mercoledì 19 luglio 2023

Poesia / 145474: Sono l'orchidea. Lirica di Riccardo Bortolami.

 

Irene Navarra, Orchidea rossa, Olio AI, 19 Luglio 2023.


Sorgo dal ventre della terra,
un’orchidea, fragile eppure fiorente.
Vestita d’innocenza e grazia suprema,
nel mondo botanico un sogno incandescente.
Tra gli umidi boccioli e le foglie carnose,
spargo la mia sostanza nell’aria sottile.
Una danza invisibile, un aroma tenue,
un regalo mutevole che l’anima arricchisce.
Lungo il mio stelo snello,
sollevo le corolle con orgoglio.
Luminosa e vibrante, nell'abito verde,
mi presento al mondo: un gioiello di Dio.
Sento il raggio del sole accarezzarmi,
l’abbraccio della brezza, il tocco del mattino.
Mi nutro dell’acqua che dona la pioggia
e mi inebrio del canto dei grilli.
Maestosa nell’apparire, fragile nell’esistere:
una creatura unica, un dono della natura.
Nella mia delicatezza trovo la forza,
e nel mio silenzio una voce pura.
Le radici affondano nella terra,
che è vita e sostegno.
Là è il rifugio.
E là mi avvolge la quiete
nel suo abbraccio degno.
Così mi ergo, regina senza corona,
danzando tra le sfumature di un giardino.
Sono l’orchidea dall’essenza ineffabile.
Un mistero sussurrato al cuore dei destini.