domenica 21 maggio 2023

Prosa / Racconto breve: Una vita in pochi gesti.

L'amica Daniela Alessandri mi ha narrato di due anziani entrati - in ciabatte e tenendosi per mano - nel bar dove lei stava prendendo un caffè.
Io ho raccolto d'istinto lo spunto.
Ed ecco il risultato.
Grazie, Daniela.

(Irene Navarra), Amore puro, AI e Grafica, 20 Maggio 2023.



Una donna e un uomo anziani arrivano ciabattando sulla terrazza a mare del Maximilian's.
Sì, ciabattando.
Nel senso proprio della parola.
Arrivano con le ciabatte ai piedi. Di stoffa, un po' sformate, nere per lui, floreali per lei. Forse Defonseca. Mi pare di riconoscerle. Sono quelle della pubblicità televisiva. Comode di sicuro. Pensavo di prendermele per stare in casa. Loro le usano per venire al bar.
Bene.
Poveri piedi. Devono aver retto molti pesi, vista l'età avanzata dei legittimi possessori.
Mi viene da ridere.
E rido. Apertamente.
Seduta a uno dei tavolini esterni del bar dell'Hotel Riviera & Maximilian's di Grignano sulla magnifica costiera triestina, l'ultimo libro di Haruki Murakami aperto davanti, me ne sto, ironica e quasi allegra, incollata alle ciabatte dei nuovi avventori.
E rido, con un gridolino gorgogliante in gola. Da sfottò. 
Poi alzo - lenta - gli occhi, mi soffermo sulle mani intrecciate, sui volti serenamente amorevoli e mi vergogno di colpo per la mia stupida reazione. 
Ricomincio a narrare, quindi.

Appaiono sulla terrazza a mare del Maximilian's due anziani. Vengono dal Parco attiguo, tenendosi per mano. Volti avvizziti, stanchi, provati da anni difficili e chissà che altro. Camminano con cautela, sorreggendosi a vicenda. Si guardano ogni tanto, di sottecchi, con una complicità così naturale che non sono in grado di smettere di osservarli.
Entrano nel bar dell'Hotel e si siedono a un tavolino separato dagli altri, inquadrato in una erkerfenster con pesanti tendaggi ai lati.
Malgrado la bellissima giornata, vado anch'io all'interno per non perderli di vista. Non sono curiosa. Sono affascinata.
Ordinano. Rivolti al mare che luccica nel sole d'inizio Aprile e, ogni tanto, tra di loro.
In muti sorrisi dicono più di quanto può immaginare e descrivere uno scrittore sensibile e allenato.
Il mare è la loro cornice oltre i vetri.
Immaginate la scena: i due anziani al centro della finestra con ai lati i tendaggi pesanti di velluto color verde sottobosco, e il mare fuori, azzurro come non mai, e riverberante piccole luci d'oro a corona attorno a loro.
Riccardo Tosti con la sua speciale propensione al Luminismo li avrebbe di sicuro ritratti.
Sono dispiaciuta di stare all'interno in questa giornata di calma di vento. Succede poco dalle nostre parti. Che non ci sia il vento, intendo. La Bora è di casa. Urla e imperversa strappando le foglie agli alberi e portandosi via quanto non è stato ben ancorato a terra.
Sono dispiaciuta, ma anche tanto attratta da quelle creature così fragili e solide allo stesso tempo.

Maria e Vincenzo, abitano vicino. Stanno sempre insieme, mi dice il cameriere che mi serve un caffè profumatissimo con un ricciolo di panna spolverizzata di cacao amaro. Credo che mai nessuno li abbia visti separati. Vivono in una dependance della proprietà. Di cui, forse, erano i custodi, aggiunge confidente.

Anche loro hanno ordinato il caffè. Il caffè e una pasta a testa. Lei una fetta di torta Sacher, lui una Crema carsolina. Sempre così, continua il cameriere, mentre si avvia verso due giovani che gli stanno facendo cenno di venire.
Maria e Vincenzo mangiano piano, a sbocconcelli, e parlano piano, a mezze frasi e ammiccamenti. Potrebbero essere stucchevoli per il troppo amore palese, se non fossero tanto genuini nei gesti e nelle espressioni. 
Una vita passata fianco a fianco, dunque, la loro.
Che tristezza questo pensiero per me che di anni con il mio compagno ne ho passati solo due. Di fuoco all'inizio. Di algido distacco nei mesi ultimi del rapporto. Troppe differenze. Tutto troppo faticoso. Meglio tagliare. E il taglio, dapprima asettico, si è incancrenito in ansie e tormenti e nostalgie. Proprio a questo bar l'avevo incontrato, durante un corso d'aggiornamento di sedi diverse della stessa Compagnia d'assicurazioni. Noi ne eravamo i relatori. Proprio qua avevamo capito di piacerci e di volere una vita in comune. E proprio qua torno quando mi manca, e l'ansia mi attanaglia la gola.
Io, stupida giovane donna desiderosa d'amore.
Lui, opportunista giovane uomo desideroso di sesso.
Mai mi aveva guardata come Vincenzo guarda Maria.
Ora finalmente lo capisco.
Mi alzo, raccolgo Haruki, la tracolla, lascio i soldi per la consumazione e mi dirigo alla loro volta. Mi osservano come se sapessero, mentre si tengono le mani sul tavolino.
Avvicinandomi sorrido. Anche loro sorridono. Mi chino e li bacio sulle guance.
Ricambiano. Mi sento quasi una nipote, acquisita per diritto di comprensione sentimentale.
Mormoro Grazie, ed esco.
Nel sole che abbaglia.

20 Maggio 2023

Irene Navarra


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